Donne e mestruazioni, storia del ciclo sincronizzato e di altri falsi miti
- 30/04/2024
- Fertilità
Due donne che condividono per molto tempo lo stesso luogo finiscono con l’avere le mestruazioni sincronizzate. Questa è la credenza che molte persone posseggono, perché, sulla base della loro esperienza personale, hanno vissuto momenti durante i quali avevano le mestruazioni nello stesso periodo di un’amica o una collega. Così si programmano vacanze o gravidanze, spesso rimanendo deluse. Ma da dove nasce questa credenza e perché, insieme a tante altre sul ciclo mestruale, rappresenta uno dei casi più famosi di disinformazione femminile della storia? Scopriamolo insieme.
Il ciclo mestruale
Il ciclo mestruale di una donna dura all’incirca 28 giorni. Questo è il periodo di tempo, giorno più, giorno meno, che intercorre da una comparsa all’altra del sangue mestruale. Il fenomeno del ciclo sincronizzato avrebbe – secondo qualcuno – la capacità di alterare questo meccanismo, forzando la natura e portando ad una contemporaneità tra il flusso di una donna con quello di un’altra donna.
Come è possibile che ciò accada? Il cosiddetto “ciclo” inizia il primo giorno di sanguinamento, considerato “giorno 1”, e termina subito prima del ciclo successivo. I cicli mestruali possono avere una durata variabile stimata tra i 24 e i 38 giorni. Solo nel 10-15% delle donne il ciclo dura 28 giorni esatti. A definire la durata ci sono molteplici cause. Le più frequenti sono dovute a problemi ormonali quali la sindrome dell’ovaio policistico o a disturbi della ghiandola tiroidea, ma possono essere conseguenza anche di aumento della produzione della prolattina o ad altri disturbi endocrini.
Il mito della sincronia
Questa storica convinzione ha origine con un articolo del 1971, scritto dalla psicologa Martha K. McClintock. La dottoressa studiò 135 donne in un dormitorio universitario concludendo che l’interazione sociale aveva un forte effetto sul ciclo mestruale, probabilmente a causa di qualcosa di fisiologico. Il sostegno a questo cosiddetto effetto McClintock, nonostante molti studi successivi non sono riusciti a dimostrare la sua ipotesi, ha prodotto nel tempo una credenza: un vero e proprio mito per il quale si è finito con l’affidarsi a questa coincidenza quando si trattava di coordinare vacanze o gravidanze tra amiche.
La stessa Martha McClintock, professoressa di psicologia all’Università di Chicago, ha più volte chiarito successivamente che quell’articolo aveva riportato una specifica realtà, ma che non era stata in grado di spiegare fisiologicamente questa casualità.
Questione di casistica
A smentire negli anni successivi questo mito, è stato lo psicologo sociale Leonard Weller, professore del dipartimento di sociologia e antropologia dell’Università Bar-Ilan in Israele, il quale ha condotto una serie di piccoli studi – circa 15 secondo i suoi calcoli – negli anni ’90 con suo figlio, Aron Weller, professore di psicologia alla Bar-Ilan University. -Ilan. I due hanno scoperto che a volte le donne vivevano in sintonia le mestruazioni, ma altre volte no, concordando che l’allineamento dei cicli fosse una coincidenza matematica. “L’opinione della maggioranza è che si tratti di una coincidenza statistica, matematica – ha affermato Leonard Weller -. Se tracciate i cicli di due donne in un periodo di tempo prestabilito, probabilmente scoprirete che convergeranno, per poi separarsi, non avendo nulla a che fare con l’influenza dei feromoni. Inoltre, supponendo che il ciclo mestruale normale duri circa cinque giorni, due donne avranno una certa sovrapposizione nei tempi dei loro cicli che non si può misurare con certezza”.
Gli altri miti: si può prevedere il ciclo?
Il ciclo mestruale può garantire alle donne un calcolo più o meno approssimativo del periodo di fertilità. Se una donna non ha avuto diagnosi di sterilità, infatti, il periodo fertile durante il ciclo mestruale si calcola sottraendo 18 giorni dalla durata del più breve dei 12 cicli precedenti e 11 giorni dal più lungo. Se ad esempio il ciclo varia tra 26 e 29 giorni, il concepimento può verificarsi tra l’ottavo e il diciottesimo giorno di ogni ciclo. Si possono predire, quindi, le mestruazioni? Più o meno. Un altro falso mito è che si possa con assoluta certezza calcolare quando arriverà il prossimo ciclo. Questo, a differenza del ciclo sincronizzato, è vero solo in parte. Un calcolo approssimativo che varia tra la durata personale delle mestruazioni fino alla durata del ciclo intero può essere una soluzione. Diverse applicazioni, in questo caso, vengono in supporto alle donne. Alcune di queste app stimano di avere oltre 50 milioni di utenti attivi che ogni mese riportano su una specie di calendario digitale i propri dati relativi al ciclo mestruale, calcolando, così anche il periodo di fertilità. Ma alle mestruazioni corrisponde sempre tale condizione? La risposta è no.
Mestruazioni e fertilità
Una delle cause di infertilità per le donne è l’anovulazione. Si tratta di un fenomeno che corrisponde al 5% delle cause di infertilità e che è un duro colpo, in quanto si scopre, nella maggior parte dei casi, quando si prova a concepire senza successo. Con questo termine si intende letteralmente l’assenza di ovulazione, ma la presenza del sangue mestruale. Quest’ultimo è il momento durante il quale la donna sembrerebbe essere più fertile: la sua assenza corrisponde quindi ad una forma di sterilità. Si può curare? Sì. Negli ultimi anni sono state sviluppate terapie farmacologiche per indurre l’ovulazione, ma ciò può avere alcuni effetti collaterali come gonfiore, dolori addominali, mal di testa e stanchezza, che richiedono monitoraggi frequenti della donna e eventuali modificazioni della terapia.
“Mettere in pausa” il ciclo mestruale
Un ultimo mito, infine, è che al ciclo “non ci sia rimedio”. Eppure, le mestruazioni si possono “mettere in pausa”. Se si assume regolarmente la pillola anticoncezionale combinata, tra una confezione e l’altra, ci sono le cosiddette “pillole placebo”. Quando le si assume, in quei giorni si avrà un’emorragia da sospensione, molto simile al ciclo mestruale. Poiché tecnicamente non si tratta di mestruazioni, si può ritardare l’arrivo del flusso successivo iniziando una nuova confezione subito dopo aver finito la precedente, saltando la settimana di placebo e ricominciando direttamente con la pillola. Solo un medico professionista, però, può assicurare che si tratti di una scelta sicura, adatta al tuo corpo e al tipo di farmaco che si assume.
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