Festa del Papà, Siams: l’infertilità è anche un problema maschile
- 19/03/2024
- Fertilità
L’infertilità è anche un problema maschile. Dovrebbe essere un’ovvietà dirlo ma ancora oggi non è così scontato, e per questo è importante ribadirlo. Ed è bene farlo proprio in occasione della Festa del Papà, che rischia di diventare una festa per pochi. L’infertilità infatti è in crescita, come dimostra anche il boom del ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita.
Una coppia è considerata infertile quando non riesce a concepire dopo un anno di rapporti regolari e non protetti. Un problema che in Italia tocca circa il 15% delle coppie, secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, e che, sottolinea la Siams (Società Italiana di Andrologia, medicina e sessualità), in circa il 50% dei casi è attribuibile al partner maschile.
Per gli uomini, in particolare, sono in aumento varicocele, criptorchidismo, malformazioni genitali, infiammazioni testicolari, patologie prostatiche, alterazioni ormonali, senza contare che negli ultimi 40 anni boom del ricorso alle tecniche di procreazione medicalmente assistita. E nel 30% dei casi l’infertilità maschile è idiopatica, ovvero non è possibile identificarne una causa.
Perché gli uomini non si rivolgono all’andrologo
Nonostante questo, avverte la Siams, gli uomini raramente si rivolgono allo specialista di riferimento, l’andrologo. I motivi? Il primo è la disparità di genere, e il pregiudizio atavico che se qualcosa non va è colpa della donna. Il risultato è che spesso si procede a cercare nella controparte maschile solo dopo aver accertato l’inesistenza di problemi nella partner femminile, quindi dopo un iter impegnativo, lungo e costoso.
Inoltre, i maschi molto spesso non vogliono e non ritengono necessario ‘farsi vedere’ dal medico, mentre le ragazze già da giovani sono abituate a fare i conti con il ginecologo. Questo ulteriore pregiudizio, a volte una vera e propria resistenza, ha come conseguenza quella che gli uomini ignorano le proprie condizioni di salute e la presenza di eventuali problematiche, anche in campo riproduttivo, e arrivano a scoprirle quando ormai è troppo tardi.
Infine, specifica la Società, c’è una diffusa mancanza di personale medico esperto nella valutazione di queste problematiche.
Cosa consigliano gli esperti dunque? La prima cosa, spiega la Siams, è rivolgersi a uno specialista endocrinologo esperto in andrologia del partner maschile di coppie con problemi di fertilità, in modo da “evitare che il fattore femminile venga individuato erroneamente come unico responsabile dell’infertilità di coppia, al fine di garantire il benessere riproduttivo”.
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