Disfunzione sessuale e malattia venosa cronica: quale legame
- 10/05/2024
- Fertilità
Parte dall’Italia uno studio legato alla disfunzione sessuale in pazienti con malattia venosa cronica. Lo scopo della ricerca condotta dall’Università Sapienza di Roma, con l’Università “Magna Grecia” di Catanzaro e l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, è stato quello di indagare se i trattamenti per la malattia venosa cronica (Cvd) possono avere un impatto sull’evoluzione della disfunzione sessuale in questi pazienti. Vediamo cosa è emerso.
Pazienti con malattia venosa cronica e disfunzione sessuale
Per lo studio sono stati selezionati pazienti di entrambi i sessi e generi, con età minima di 18 anni, con prima diagnosi di malattia venosa cronica. I criteri di esclusione erano la presenza di disfunzioni sessuali note di origine organica, malattie del sistema arterioso, tumori maligni e malattie del sistema endocrino. Ai pazienti inclusi è stato somministrato il questionario Asex (Arizona Sexual Experience) somministrato al momento dell’inclusione nello studio, e per i pazienti risultati affetti da disfunzione sessuale, è stato somministrato anche, dopo trattamenti alla malattia cronica a distanza di 6 mesi e di 12 mesi.
In sintesi, sono stati reclutati un totale di 649 pazienti con Cvd. Dopo la somministrazione del questionario Asex, 122 pazienti (18,8%) sono risultati affetti da disfunzione sessuale. Per le donne, la presenza di malattia coronarica, ipertensione e iperlipidemia erano maggiormente associati alla presenza di disfunzioni. Disfunzioni che, però, miglioravano in tutta la popolazione di pazienti, soprattutto dopo il trattamento alla patologia cronico venosa a distanza di un anno. Ma vediamo nel dettaglio lo studio.
La disfunzione sessuale
La disfunzione sessuale (Sd) è uno dei fattori che maggiormente influenza la qualità della vita delle persone. Spesso è associata a problemi di salute correlati sui quali, svolgere approfondimenti può risultare utile ai fini della risoluzione dell’uno e dell’altro problema. Disfunzioni sessuali, nello specifico, sono associate alle malattie cardiovascolari, in particolare ai problemi arteriosi, a causa di alcuni percorsi fisiopatologici comuni, come la disfunzione endoteliale e l’infiammazione. Ad oggi, nessuno studio ha esplorato la presenza di disfunzioni nei pazienti con malattia venosa cronica (Cvd) “e lo scopo di questo studio è quello di indagare la possibile associazione della Sd nei pazienti con Cvd e le sue caratteristiche correlate in questa popolazione. Inoltre, abbiamo mirato a indagare se i trattamenti Cvd possano influenzare l’evoluzione della Sd nei pazienti con Cvd”.
“La funzione sessuale – scrivono i ricercatori – è una dimensione innata e naturale della salute umana, è strettamente correlata alle esperienze di vita e alle relazioni interpersonali e diverse malattie croniche possono influenzarla in modo considerevole. La salute sessuale è anche correlata alle aspettative sociali, alla crescita psicologico-sociale ed è direttamente correlata alla strutturazione dell’identità sociale e sessuale. Tutti questi fattori influenzano la percezione del sé nei confronti degli altri, che è una misura significativa che integra la valutazione clinica nell’ottica della medicina di precisione correlata alla cura olistica e personalizzata del paziente Inoltre, la disfunzione sessuale è anche in grado di minare la relazione dei pazienti affetti con i loro partner, e questo può anche portare alla perdita di contatto sociale, isolamento e senso di solitudine, tutti fattori che possono influenzare negativamente le altre malattie sottostanti”. Ecco cosa è emerso dallo studio.
I risultati
Sono stati reclutati un totale di 649 pazienti con malattia venosa cronica. Dopo la somministrazione del questionario Asex, 122 (18,8% del totale: 42 maschi e 80 femmine in base al sesso biologico) sono risultati affetti da disfunzione sessuale. La maggior parte delle caratteristiche cliniche dei soggetti erano rappresentate in modo simile sia nei gruppi con solo malattie venose sia quelli ai quali si associava la disfunzione, ad eccezione di ipertensione, dislipidemia e malattia coronarica che erano più frequenti secondo gruppo.
Il risultato ottenuto è che i pazienti con malattie venose croniche possono manifestare disfunzioni sessuali con più frequenza nel genere femminile, negli stadi più avanzati della malattia. La disfunzione di questi pazienti migliora dopo un adeguato trattamento alla malattia venosa cronica.
“In questo studio, i pazienti con stadi clinici più gravi avevano maggiori probabilità di avere disfunzioni sessuali rispetto ai pazienti con uno stadio clinico lieve. Inoltre, le preoccupazioni delle persone, in particolare delle donne, su come gli altri possano valutare il loro corpo possono influenzare in modo significativo la loro funzione sessuale. Di conseguenza, nel nostro studio il 65,5% dei pazienti malattia venosa cronica e con disfunzione sessuale erano principalmente donne. La diversità di genere è un fattore importante nella valutazione dei problemi di salute. Inoltre, l’impatto emotivo negativo di un paziente affetto da una malattia cronica può essere esacerbato dal suo impatto sull’autostima e sul valore di sé, se la malattia cronica influisce sull’immagine corporea, e tutto ciò può portare all’insorgere una disfunzione sessuale”, hanno concluso i ricercatori.
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