Roccella, tra natalità e immigrazione: “Libertà alle donne di fare il secondo figlio”
- 20/02/2024
- Famiglia
A dare il via agli Stati Generali della Natalità, oggi a Bologna, anche la ministra per la Famiglia, Natalità e Pari Opportunità, Eugenia Maria Roccella. Welfare, soluzioni, supporto alle famiglie, riconoscere il “bene comune” rappresentato dalle nuove nascite, sono solo alcune delle tematiche trattate nell’incontro che rappresenta la prima tappa del Tour dedicato al tema, condotto da parte della Fondazione per la Natalità.
La ministra ha ribadito il suo impegno in merito sottolineando quanto l’Ufficio parlamentare di bilancio sia stato attento e abbia verificato che per il 2024 il Governo Meloni “ha favorito le famiglie con 16 miliardi di benefici netti”.
“Favorire le famiglie”
Favorire le famiglie e dare alle donne e alle coppie la libertà di fare il secondo figlio sono gli obiettivi prefissati dal suo ministero “perché le indagini – ha continuato Roccella – ci dicono che le coppie vogliono in realtà due figli ma poi a volte fanno il primo ma quasi mai fanno il secondo”. Ed è per questo “che noi abbiamo dato facilitazioni mirate proprio sul secondo figlio”. Una serie di provvedimenti “che non riguardano soltanto la natalità”, ha spiegato la ministra, “dal modo in cui è stato ridisegnato il reddito di cittadinanza, secondo il Governo più mirato sui figli e le famiglie con figli, per provare ad alleviare anche il problema della povertà infantile”.
Quindi ha ricordato “una iniziativa come quella del Mimit sui ristoranti per la famiglia”, e “il patto con i ristoranti per offrire menù per i bambini a basso costo in modo da permettere alle famiglie anche di uscire tutti insieme a pranzo e cena”. Questi “i benefici più evidenti per le lavoratrici madri dal secondo figlio, come gli asili nido gratis e i congedi parentali aumentati nella prima finanziaria e nella seconda. Nella prima finanziaria abbiamo destinato un miliardo e mezzo a questo tipo di provvedimenti e nella seconda un altro miliardo” conclude.
Calo demografico e immigrazione
Il primo incontro degli Stati generali per la Natalità è stato anche un momento di dibattito e confronto con il presidente dell’Emilia-Romagna, regione candidata a vedere la propria popolazione territoriale destinata ad aumentare nei prossimi mesi. Sul tema dell’immigrazione, infatti, un botta e risposta costruttivo e proficuo che si è concluso con posizioni chiare da entrambe le parti.
“È evidente – aveva precedentemente sottolineato Bonaccini – che noi nei prossimi anni abbiamo bisogno di un’immigrazione legale, regolare e robusta. La Bossi Fini va cambiata, perché oggi è un ostacolo a rendere più semplice avere persone che vengano qui, così come va introdotta una legge che garantisca che i bambini e le bambine nate in Italia possano diventare italiani e italiane il prima possibile, per garantire un riconoscimento dei diritti che deve andare pari passo con i doveri. Chi viene qui – conclude il governatore – deve venire qui per lavorare, studiare, comportarsi bene altrimenti è giusto che venga messo dove merita”.
“Appaltare la natalità all’immigrazione non è la soluzione, anche perché le proiezioni ci dicono che tra 50 anni in Nigeria, Paese in cui oggi per ogni madre ci sono 6 figli, si passerà sotto la soglia di sostituzione, che è di due figli”. Così Eugenia Maria Roccella ha risposto al presidente Bonaccini che poco prima aveva aggiunto che “la Nigeria e l’Egitto in 50 anni raddoppieranno quasi il loro numero di abitanti” per questo motivo “servono leggi che favoriscano l’immigrazione regolare, che aiutino le nostre imprese a trovare lavoratori perché tra qualche decennio con più anziani pensionati che lavoratori attivi si rischierà di far saltare il nostro sistema di welfare”.
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