Papa Francesco: “Sembra che le famiglie italiane preferiscano i cagnolini ai figli”
- 24/11/2023
- Famiglia
“Sembra che le famiglie preferiscano avere dei cagnolini o dei gatti e non dei figli: ‘è la cultura veterinaria’. In Italia non si fanno figli, ed è grave. Abbiamo una età media di 46 anni. Stiamo attenti a questo. È questa l’eredità che lasciamo?”, così Papa Francesco commenta la crisi demografica che sta investendo l’Italia da ormai un decennio e non accenna a rallentare.
Il Pontefice ha approfondito il tema questa mattina nel Palazzo Apostolico Vaticano, in occasione dell’Udienza ai rappresentanti delle popolazioni del centro-Italia colpite dal sisma del 2016-2017, spiegano che attività umana e benessere del territorio possono (rectius: devono) aiutarsi a vicenda.
“Venite dalla zona d’Italia segnata dalle ferite del terremoto che, tra il 24 agosto 2016 e il gennaio 2017, ha seminato morte e distruzione, lasciando dietro di sé tante ferite nelle persone e nelle famiglie, distruggendo centri produttivi, abitazioni e monumenti artistici e mettendo in ginocchio l’economia dei vostri territori in vari settori. Quella del terremoto – continua il Pontefice – è un’esperienza devastante, sia fisicamente che moralmente, perché fa crollare in pochissimo tempo ciò per cui si è lavorato per generazioni, e fa sentire fragili e impotenti: è l’esperienza di ognuno di voi”.
Nel complesso le scosse che si sono susseguite tra la metà di luglio 2016 e l’inizio del 2017 colpendo Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio hanno provocato oltre 300 vittime e 65.000 sfollati. Il danno economico è stato di 24 miliardi di euro, come certificato dalla Protezione Civile all’Unione Europea e sono rimasti danneggiati 340.000 edifici, distribuiti su un’area di 8mila km quadrati. Quella terribile progressione di scosse ha colpito in tutto 140 comuni coinvolgendo 600.000 persone, per un quarto anziani con più di 65 anni.
“Oggi, mentre ricordiamo con dolore la tragedia e le vittime, ai cui parenti voglio rinnovare la mia vicinanza – continua Papa Francesco – possiamo, grazie alla vostra perseveranza e lungimiranza, parlare anche di significativi passi avanti nella ricostruzione. In questi anni avete dimostrato che lo spirito di collaborazione può vincere ostacoli e incertezze, perché dalle macerie possa nascere qualcosa di nuovo. Avete saputo cogliere l’opportunità per un nuovo inizio, specialmente con il programma di rigenerazione socio-economica Next Appennino, proponendo tre attenzioni molto importanti: alla sostenibilità, alla natura e agli attuali mutamenti climatici”.
Proprio su questi aspetti il Pontefice invita ad una riflessione più approfondita.
Il ruolo della sostenibilità nella demografia
Spesso si evidenzia come gli insediamenti umani abbiano inciso negativamente sul clima e continuino tuttora a farlo. Ma su come la demografia incida sui cambiamenti climatici, il Pontefice stimola un approccio diverso riprendendo un passo dell’Enciclica “Laudato si’” sulla cura della casa comune: “La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la […] ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale. In quest’ottica – aggiunge Bergoglio – adottare criteri adeguati di sostenibilità è un atto importante di giustizia e di carità, perché mira a soddisfare i bisogni senza compromettere la sicurezza e la sopravvivenza di chi ci sta attorno e di chi verrà dopo di noi”.
Il “Demography and climate change – EU in the global context” presentato a giugno dal Joint Research Centre della Commissione europea spiegava che “La crescita demografica rimane una delle cause principali della produzione di emissioni”, ma “allo stesso tempo vi è un disallineamento tra i tassi di crescita della popolazione e i livelli di emissioni di gas serra nei diversi Paesi”.
Un disallineamento che può diventare strutturale, se frutto di precise scelte umane, come sottolinea Papa Francesco durante l’Udienza: “È confortante vedere come avete saputo impostare la ricostruzione sulla eliminazione degli sprechi, sulla valorizzazione e l’equa distribuzione delle risorse, sulla tutela dei più fragili e sull’abbattimento delle barriere architettoniche. Così, a fronte di una smisurata e disordinata crescita di molte città che sono diventate invivibili per inquinamento, caos, isolamento, emarginazione e solitudine, specialmente per gli anziani e i soggetti deboli, mirate a modelli urbani in cui sia desiderabile vivere integrando le esigenze legate alla crescita economica e allo sviluppo tecnico con quelle di una buona qualità di vita, personale e comunitaria”. Uno sviluppo sostenibile, dunque, non solo da un punto di vista ambientale ma anche sociale in piena sintonia con gli obiettivi Esg.
La ‘creatività generosa’ per un futuro sostenibile
Nel discorso del Pontefice, la ricostruzione diventa un’occasione per ripartire senza ripetere gli errori del passato: “Le regioni da cui venite sono tra le più belle d’Italia e del mondo, conosciute anche a livello internazionale per il fascino dei paesaggi e per la presenza di antichi borghi e cittadine incastonati come piccole gemme lungo le pendici dei monti, sui colli e nelle valli – dice Bergoglio ai presenti – È un modello di armonia tra l’opera di Dio e quella dell’uomo.
Costruire con attenzione all’ambiente, tutelandone la bellezza e la salute, promuovendo una cultura della vita condivisa e del rispetto per quanto ci circonda aiuta infatti a vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio ed è questa la nostra missione”.
Papa Francesco fa quindi qualche esempio di come l’umanità possa aiutare l’ambiente e non rovinarlo: “comportamenti volti a non deturpare il paesaggio con costruzioni eccessivamente invasive e antiestetiche, a non inquinare l’ambiente, a non alterare gli habitat delle altre specie animali e vegetali, a ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, piantare alberi, tutto questo fa parte di una creatività generosa e dignitosa, che mostra il meglio dell’essere umano. Vi incoraggio nel vostro proposito di fare della ricostruzione un’opportunità anche in questo senso: per rimediare agli errori del passato e impostare in modo diverso i piani di crescita per il futuro”.
L’Udienza ai rappresentanti delle popolazioni del centro-Italia colpite dal sisma del 2016-2017 diventa quindi un’occasione per riflettere su tutto il Belpaese: “È un’urgenza, credo, per tutta l’Italia”, dice Bergoglio parlando del futuro climatico e demografico. “Accanto all’impegno per la natalità, quello per la sicurezza idrogeologica rappresenta un bisogno vitale, reso ancora più necessario dall’accelerazione dei cambiamenti climatici. Entrambi i fronti sono lungimiranti, essenziali per l’oggi e per il domani”, spiega il Pontefice. Parole che acquisiscono una particolare rilevanza in un anno come questo, segnato dai tanti disastri ambientali che si sono verificati nella penisola.
Demografia sostenibile: la persona al centro della città
Affrontando il tema del cambiamento climatico, spesso si fa riferimento ai danni ambientali, finendo per ricordarsi delle conseguenze sugli esseri umani solo quando si verificano le tragedie. Invece, come spiega il Vescovo di Roma: “Non c’è dubbio che l’impatto del cambiamento climatico danneggerà sempre più la vita di molte persone e famiglie. Ne sentiremo gli effetti in termini di salute, lavoro, accesso alle risorse, abitazioni, migrazioni forzate e in altri ambiti. Perciò, è importante da una parte applicare tutti gli accorgimenti necessari per fermare la deriva in corso e dall’altra, preso atto dei cambiamenti già avvenuti, provvedere a farvi fronte, a livello sia globale sia locale”, spiega il Pontefice.
Quest’ultima è, per eccellenza, rappresentata dalle smart cities, ma risponde prima di tutto a un concetto: “Significa rimettere la persona al centro della città. È questa la via da seguire sempre: la persona”, aggiunge Beroglio spiegando che questo approccio “potrà aiutare anche ad affrontare le crisi dello spopolamento e della decrescita demografica, offrendo la possibilità di vivere in ambienti ricchi di tutto ciò che i padri hanno lasciato, accresciuto e impreziosito da una gestione sapiente per la comunità; il tutto, sempre con la massima attenzione a vigilare sulla legalità degli appalti e delle procedure, e sulla sicurezza nel lavoro”, ammonisce il Pontefice auspicando un futuro demografico diverso, dove popolazione e sostenibilità non siano ostacolo l’uno per l’altro, bensì validi e indispensabili alleati.
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