Manovra 2024, governo lavora su bonus benzina e iva gas per sostegno a famiglie più povere
- 22/09/2023
- Famiglia
Sin dai primi giorni di questa legislatura, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha detto che i pilastri dell’esecutivo sarebbero stati lavoro e famiglia.
In questa direzione si muovono le ipotesi di intervento al vaglio del governo, che nella Manovra 2024 vorrebbe aumentare l’importo dell’Assegno Unico Universale già dal secondo figlio e confermare il taglio del cuneo fiscale anche per l’anno prossimo. La prima misura è volta ad incentivare la natalità, assoluta priorità non solo per il governo, ma anche per il futuro del Paese; la seconda prevede di mantenere a carico del Fisco parte delle tasse sul lavoro per i redditi più bassi, messi in difficoltà dal caro-vita.
Proprio su quest’ultimo fronte, ancora prima della Manovra, giovedì 28 settembre sarà la volta del patto anti-inflazione che prevede di offrire dal primo ottobre al 31 dicembre prezzi calmierati su determinati beni di prima necessità (qui maggiori informazioni sul patto anti-inflazione).
Nel Consiglio dei ministri convocato per lunedì 25 settembre alle 16 a Palazzo Chigi, saranno discusse invece misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio oltre alla proroga di termini normativi e di versamenti fiscali.
Come funziona il Bonus benzina 2024
Il Decreto-legge che sarà varato dovrebbe prevedere un bonus benzina di 80 euro destinato ai titolari di redditi bassi. L’idea del governo è quella di caricare il bonus direttamente sulla social card lanciata a luglio per tutti i nuclei familiari di almeno tre componenti e un Isee sotto i 15mila euro lordi, una platea di circa 1,3 milioni di famiglie.
Questa misura, che secondo le stime governative ha un costo di 100 milioni di euro, ha preso il sopravvento sull’idea iniziale di un bonus da 150 euro, ampliando la platea della card “Dedicata a te” a famiglie con un Isee fino a 25mila euro, accantonata per problemi di copertura.
Dopo la fine del taglio sulle accise, datata 31 dicembre 2022, che aveva permesso un risparmio di circa 30 centesimi a litro (considerando anche il risparmio di Iva), il prezzo dei carburanti è rimasto nella media, prima di salire vertiginosamente nelle ultime settimane, superando i 2 euro a litro in molte zone d’Italia. L’intervento del governo è necessario soprattutto per tutelare le famiglie più povere, per cui le spese di carburante stanno diventano un fardello insostenibile.
Iva sul gas al 5%, slitta la fine del mercato tutelato
Per quanto riguarda il pacchetto “energia”, il Decreto dovrebbe prevedere una proroga delle misure esistenti anche per l’ultimo trimestre dell’anno. Queste misure includono la proroga della riduzione dell’Iva al 5% sul gas, misura che nel trimestre precedente è costata circa 490 milioni di euro (compreso il teleriscaldamento). Inoltre, verrà rinnovato il bonus sociale potenziato, che offre uno sconto alle famiglie in situazioni di disagio economico e fisico, con un impegno finanziario per lo Stato di circa 280 milioni di euro. Sarà esteso anche il taglio sugli oneri legati al gas, aumentando così il costo complessivo di questa iniziativa di altri 210 milioni di euro.
Con il freddo alle porte, le misure in materia di energia non finiscono qui. Si prevede anche l’attivazione di un contributo straordinario destinato ai beneficiari del bonus sociale elettrico e calcolato in base al numero dei membri del nucleo familiare, seguendo le stesse tipologie già previste per lo sconto sulla bolletta. Questo beneficio avrebbe un costo totale di circa 300 milioni di euro.
Va notato che questa misura sostituirà il vecchio bonus riscaldamento, un contributo mensile a importo fisso che era stato approvato dal governo all’inizio dell’anno e che sarebbe entrato in vigore una volta superata una certa soglia per il prezzo del gas (45 euro per MWh), soglia mai raggiunta.
La bozza del provvedimento assegna all’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) il compito di mantenere azzerate le aliquote relative agli oneri generali di sistema per il settore del gas per il quarto trimestre del 2023.
Gli interventi contro il caro-energia non si esauriranno nel Decreto di lunedì prossimo. Altri interventi, in primis la proroga di almeno un anno per la fine del mercato tutelato, ora fissata al 10 gennaio 2024, saranno inclusi in un provvedimento ad hoc, su cui è al lavoro il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, atteso nel Consiglio dei ministri verso la metà di ottobre.
Si tratta di misure emergenziali, da cui la propensione per un Decreto-Legge, volte a dare una boccata d’ossigeno alle famiglie italiane.
La speranza è che il sistema economico italiano, caratterizzato da stipendi bassi e un’altissima pressione fiscale, inverta la rotta. Un’inversione che passa in primis dall’aumento degli stipendi più bassi e dagli incentivi alla natalità, indispensabile per dare linfa al welfare.
Il crollo dei consumi delle famiglie italiane (-3,7 miliardi rispetto ai primi sei mesi dell’anno, secondo le stime) è lì a dimostrare che se la ruota non gira per qualcuno, il giro potrebbe fermarsi per tutti.
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