Manovra 2024, che cos’è e come funziona il quoziente familiare
- 18/10/2023
- Famiglia
Taglio del cuneo fiscale, nuova Irpef, quota 104, incentivi diretti e indiretti alla natalità. Le novità previste nella Manovra 2024 sono tante, e a queste potrebbe aggiungersi il quoziente familiare, che potrebbe rivoluzionare il calcolo delle imposte sui redditi e l’accesso a determinate agevolazioni.
Il quoziente familiare è un indicatore della situazione economica delle famiglie che, al momento, viene utilizzato solo in via di sperimentazione per l’agevolazione del superbonus edilizio al 90% sugli edifici unifamiliari. L’intenzione del governo è quello di estendere la sua portata nel 2024.
Rispetto all’Isee, il quoziente familiare è un indicatore più semplice perché si ottiene dividendo il reddito complessivo del nucleo familiare per il numero dei suoi componenti in base a dei coefficienti, senza tener conto della composizione del patrimonio, come invece fa l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente.
Chiaramente, entrambi gli indicatori favoriscono le famiglie con più figli, anche se con motivazione differenti: il quoziente familiare perché divide il reddito per un numero maggiore di componenti, l’Isee perché considera la presenza di figli come un fattore che aumenta il bisogno economico della famiglia.
Quali possono essere gli effetti del quoziente familiare
Coerentemente con lo spirito della Manovra e della legislatura, il quoziente familiare potrebbe incentivare la natalità, perché riconosce al numero dei componenti familiari un peso maggiore rispetto al sistema attualmente in uso. La conferma arriva anche dal sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon: “Col quoziente familiare ci sono meno tasse per chi ha più figli”.
Se passerà nel testo definitivo della Manovra 2024, il nuovo meccanismo potrà coinvolgere diverse misure di welfare familiare, Assegno unico universale in primis.
Il quoziente familiare avrebbe, inoltre, un impatto importante sul calcolo dell’Irpef: a parità di reddito sarà avvantaggiato il nucleo familiare più grande e il risparmio aumenterebbe al crescere del reddito, avvantaggiando così le famiglie con redditi più elevati. Inoltre, l’aliquota l’Irpef verrà (probabilmente) applicata sull’intero reddito del nucleo e non più solamente sul reddito personale di ognuno dei componenti.
Il quoziente familiare ribalterebbe l’attuale sistema di tassazione, che è basato su redditi individuali.
Infatti, oggi se i due coniugi hanno guadagni diversi, si applicano due aliquote diverse nella tassazione. Con il quoziente familiare, spiega fiscomania.com, si tasserebbe l’intero reddito del nucleo con la stessa aliquota rischiando di disincentivare il coniuge che guadagna meno.
Si evidenzia, inoltre, che l’Irpef 2024 dovrebbe portare a un’ulteriore riduzione delle aliquote da 4 a 3: anche al secondo scaglione, 15.000-28.000 euro di reddito, si applicherà l’aliquota del 23% (e non più del 25%) che ora si applica ai redditi tra la no tax area e i 15.000 euro.
Come si calcola il quoziente familiare
Il meccanismo del quoziente familiare consiste nel dividere il reddito complessivo della famiglia per un coefficiente che dipende dal numero dei componenti, inquadrati in una scala di equivalenza. Il risultato costituisce la base imponibile su cui si dovrebbero applicare le aliquote Irpef, moltiplicate poi per il numero dei componenti della famiglia. Ecco come si calcolerebbe l’Irpef utilizzando il quoziente familiare, step by step:
- Si calcola il reddito complessivo familiare (si sommano tutti i redditi dei componenti);
- Si divide il reddito complessivo familiare per il numero di componenti del nucleo. I membri del nucleo non vengono calcolati ciascuno come uno, ma in base a dei coefficienti specifici.
Dal risultato di questa operazione si ottiene il quoziente familiare. Trattandosi di una divisione, più è alto il coefficiente, più si abbatte il quoziente familiare, che nel calcolo dell’Irpef diventa la base imponibile; - Si applicano eventuali detrazioni;
- Sulla base imponibile si applicano le aliquote Irpef che vengono poi moltiplicate per il numero dei componenti della famiglia;
- Si applicano eventuali deduzioni.
Il secondo punto è la peculiarità di questo sistema, che agevola le famiglie più numerose. Ecco quali sono i coefficienti del quoziente familiare:
- 1 per single e per le vedove/i con almeno un figlio a carico;
- 2 per coppia sposata o convivente;
- 0,5 per primo e secondo figlio;
- 1 per ogni figlio dopo il secondo.
- 0,5 per i genitori soli con almeno un figlio a carico;
- 4 per il terzo figlio (e oltre) o di figli disabili a carico.
Per fare un esempio, in una famiglia composta da due genitori e tre figli con reddito complessivo di 60.000 euro, il quoziente familiare sarà: 60.000/ (2+0,5+0,5+1) = 15.000 euro. A parità di reddito, ma con un solo figlio, la situazione sarebbe molto diversa: 60.000/(2+0.5) = 24.000 euro. In questo caso, quindi, il calcolo dell’Irpef partirebbe da una base imponibile molto più elevata.
Il presidente Giorgia Meloni, annunciando la decontribuzione totale per le mamme di due o più figli entro i dieci anni, ha spiegato chiaramente che: “Una donna che mette al mondo almeno due figli ha già offerto un importante contributo alla società, e lo Stato cerca di compensare pagando i contributi previdenziali”.
Se dovesse entrare in vigore il quoziente familiare, questa logica non coinvolgerebbe solo le mamme, ma gli interi nuclei familiari.
- Europa Giovane6
- Famiglia221
- Fertilità154
- Giovani246
- Mondo201
- Podcast5
- Popolazione479
- Talk | 13 dicembre 20239
- Talk | La 'cura' delle persone5
- Trend96
- Video27
- Welfare234