L’allattamento riduce l’asma, ecco perché
- 24/09/2024
- Famiglia
Allattare potrebbe ridurre l’asma nel neonato. Un nuovo studio ha rilevato che l’allattamento al seno per il primo anno di vita può ridurre il rischio nei bambini, favorendo una colonizzazione sana di microbi nel loro organismo.
Secondo i ricercatori, il latte materno gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo del microbioma intestinale dei neonati, influenzando positivamente il sistema immunitario e la salute respiratoria.
I risultati, pubblicati sulla rivista Cell, mostrano che l’allattamento al seno per più di tre mesi supporta la maturazione graduale del microbioma intestinale dei bambini. D’altra parte, interrompere l’allattamento prima dei tre mesi potrebbe compromettere questo processo e aumentare il rischio di asma in età prescolare.
Il latte materno e la sua azione sui microbi
Il latte materno è ricco di zuccheri complessi e altri nutrienti che favoriscono la crescita di microbi benefici nell’intestino del neonato. Questo insieme di batteri “sani” svolge un ruolo cruciale nello sviluppo del sistema immunitario del bambino.
Il latte artificiale promuove la crescita di una diversa comunità di microbi, che, sebbene presenti in tutti i bambini, emerge in modo precoce nei neonati nutriti in questo modo. Questa anticipazione nello sviluppo microbico è stata associata a un rischio maggiore di asma, secondo quanto riportano i ricercatori.
La regolazione del microbioma
“Proprio come un pacemaker regola il ritmo del cuore, l’allattamento al seno e il latte umano regolano il ritmo e la sequenza della colonizzazione microbica nell’intestino e nella cavità nasale del bambino, garantendo che questo processo avvenga in modo ordinato e tempestivo”, ha affermato Liat Shenhav, biologa computazionale e assistente presso la NYU Grossman School of Medicine di New York.
Shenhav ha sottolineato che non è solo importante avere i microbi giusti, ma anche che essi si sviluppino nel giusto ordine e al momento corretto. Questo processo, infatti, influisce direttamente sulla salute immunitaria del bambino e sulla riduzione del rischio di malattie come l’asma.
La metodologia dello studio
Per comprendere meglio l’interazione tra allattamento e microbioma, i ricercatori hanno monitorato lo sviluppo dei microbi intestinali e nasali di neonati durante il loro primo anno di vita. Lo studio si basa su un ampio progetto di ricerca sanitaria a lungo termine che ha coinvolto 3.500 bambini canadesi. In particolare, gli scienziati hanno osservato la presenza e l’evoluzione di specifiche specie batteriche legate alla durata dell’allattamento.
Una delle scoperte più significative riguarda il batterio Ruminococcus gnavus, che appare molto prima nell’intestino dei bambini svezzati precocemente. Questo batterio è noto per essere coinvolto nella formazione e nella degradazione del triptofano, un amminoacido legato a problemi del sistema immunitario come l’asma.
L’importanza della durata dell’allattamento
Anche dopo aver considerato altri fattori come l’esposizione al fumo o l’uso di antibiotici, la durata dell’allattamento al seno ha dimostrato di avere un’influenza potente sul microbioma del bambino. In particolare, i risultati suggeriscono che l’allattamento per almeno tre mesi è essenziale per la corretta maturazione microbica e per ridurre il rischio di asma.
A partire dai loro risultati, i ricercatori hanno sviluppato un modello computazionale che ha dimostrato come il modo principale in cui l’allattamento riduce il rischio di asma sia attraverso la modulazione del microbioma.
Implicazioni future e nuove strategie di prevenzione
“Questa ricerca mette in evidenza l’impatto profondo dell’allattamento al seno sul microbioma infantile e il ruolo essenziale che questo gioca nel supportare la salute respiratoria“, ha spiegato Shenhav. “Svelando i meccanismi dietro gli effetti protettivi del latte materno, speriamo di contribuire alla definizione di linee guida nazionali sull’allattamento e lo svezzamento basate su dati concreti”.
Shenhav ha concluso che ulteriori ricerche potrebbero portare allo sviluppo di strategie per prevenire l’asma anche nei bambini che non possono essere allattati per almeno tre mesi. Questo studio offre una nuova prospettiva sulla connessione tra alimentazione infantile, microbioma e malattie respiratorie, aprendo la strada a interventi mirati per migliorare la salute dei bambini.
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