Oltre il 57% delle donne ha problemi economici ad arrivare a fine mese
- 07/03/2025
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Sono poche le donne (poco più di una donna su quattro) che sono riuscite a risparmiare nel periodo a cavallo tra il 2023 e il 2024. Più della metà (57%) incontra problemi ad arrivare alla fine del mese. Canone d’affitto (44,3%), bollette e utenze (31,9%) e rata del mutuo (28,7%) sono le spese più difficili da sostenere, ma non manca chi ha difficoltà a far fronte anche alle spese mediche (28,4%). A dirlo l’Eurispes che, in concomitanza con l’8 marzo, ha voluto realizzare una lettura sintetica dei dati raccolti negli ultimi due anni per esplorare alcuni aspetti della vita e del vissuto delle donne italiane.
L’indagine offre uno sguardo sulla situazione lavorativa e sulla percezione delle proprie condizioni economiche da parte delle donne, ma anche sui cambiamenti nel rapporto uomo-donna e nella genitorialità, sull’essere single e sul benessere psicologico e sul rapporto con il proprio aspetto, sui timori e le difficoltà.
Situazione economica: permane una sacca di disagio
Per ottenere liquidità, nel periodo analizzato il 32,9% delle donne ha chiesto sostegno finanziario alla famiglia di origine; il 15,7% è ricorsa al sostegno di amici, colleghi e altri parenti; il 15,7% ha richiesto un prestito in banca, mentre il 13,9% ha dovuto chiedere soldi in prestito a privati (non amici o parenti) non potendo accedere a prestiti bancari e questo dato è presumibilmente da sovrapporsi a fenomeni di usura. In linea con un quadro di difficoltà abbastanza diffuse, il 21,5% ha tardato nel pagamento delle tasse.
Oltre un decimo delle donne (11,3%) è tornata vivere in casa con la famiglia d’origine (o con la famiglia del partner). Il bisogno di risparmiare ha invece spinto il 33,1% delle italiane a pagare in nero alcuni servizi come ripetizioni, riparazioni, baby sitter, medici, pulizie, ecc., e, tra coloro che ne avrebbero bisogno, il 39,2% ha dovuto rinunciare alla baby sitter e il 20% alla badante. Per affrontare l’acquisto di nuovi beni il 41,7% ha optato per la rateizzazione dei pagamenti e fra le opzioni di rateizzazione, il 21,7% ha scelto piattaforme online che offrono servizi finanziari senza interessi (ad es. Klarna, Scalapay, ecc.).