Uomo tenta di rapire bambini a Milano. Quante volte succede in Italia?
- 04/03/2025
- Popolazione
Voleva “un bambino non normale” il cinquantenne italiano che ieri, lunedì 3 marzo, ha provato a sottrarre diversi bambini fuori dalla scuola primaria Cabrin di via della Forze Armate a Milano. Non si capisce se dietro il suo gesto ci sia il reale desiderio di diventare genitore o qualcos’altro. Secondo le prime informazioni, l’uomo sarebbe in cura presso un Centro psico sociale della città per problemi psichiatrici.
Ma quali sono le preoccupazioni dei genitori italiani e quali i principali rischi per i bambini?
I dati ufficiali sui rischi di rapimento
Secondo la XXX Relazione del Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse, nel 2023 in Italia sono state denunciate quasi 30.000 scomparse di persone, di cui circa il 75% riguardava minori (21.951 casi). Tra questi, 4.416 erano italiani e 17.535 stranieri. I minori stranieri non accompagnati (Msna) rappresentano una parte significativa di questi numeri, con circa 10.000 denunce.
Ogni giorno, in media, scompaiono 60 bambini in Italia, la maggior parte dei quali vengono ritrovati soprattutto se italiani. Le percentuali di ritrovamento variano significativamente: l’81,1% dei minori italiani viene ritrovato (3.551 su 4.379 denunce), mentre solo il 33% dei minori stranieri scomparsi viene rintracciato (5.725 su 17.535 denunce). Questi numeri mostrano una forte vulnerabilità per i minori stranieri, spesso vittime di sfruttamento o traffici illeciti.
Nel primo semestre del 2023, sono state segnalate 9.626 scomparse di minori (7.503 stranieri e 2.123 italiani). Di questi, meno di un terzo dei minori stranieri è stato rintracciato (32,36%), mentre quasi tre quarti dei minori italiani sono stati ritrovati (73,81%).
Le cause delle scomparse
La maggior parte delle scomparse di minori italiani è legata ad allontanamenti volontari (75,6%), spesso dovuti a situazioni di disagio familiare o personale. Solo una piccola percentuale (0,35%) è classificata come “possibile vittima di reato”, che include rapimenti da parte di estranei. Questo dato conferma che i rapimenti da parte di sconosciuti sono estremamente rari rispetto ad altre cause.
Per i minori stranieri non accompagnati, invece, il rischio maggiore è rappresentato dalla loro vulnerabilità a fenomeni come sfruttamento lavorativo, pedopornografia, prostituzione o traffico d’organi. Questi scenari drammatici richiedono interventi coordinati a livello nazionale ed europeo per migliorare la protezione e la ricerca dei minori scomparsi.
Le paure dei genitori: tra percezione e realtà
Nonostante i dati indichino che i rapimenti da parte di estranei siano rari, la paura che un figlio possa essere vittima di un crimine simile è una delle più comuni tra i genitori soprattutto dopo aver letto notizie simili sui media.
È importante ridimensionare questa paura perché, come sottolineano psicologi ed educatori, vivere in uno stato costante di allarme può avere conseguenze negative sia sui genitori che sui bambini. L’iperprotezione può ostacolare lo sviluppo dell’autonomia nei più piccoli e generare ansia e insicurezza.
Affrontare le paure, infatti, significa non solo implementare sistemi di protezione efficaci, ma anche educare il pubblico su quanto sia realmente raro il fenomeno dei rapimenti, facendo leva su numeri e studi che illustrano il quadro reale della situazione.
Fonti ufficiali e aggiornate, come i report annuali dell’Istat e le statistiche del Ministero dell’Interno, sono strumenti fondamentali per comprendere la reale portata del problema e per strutturare politiche che, oltre a proteggere i minori, promuovano una cultura della sicurezza basata sui fatti. Un approccio integrato e scientifico può così trasformare il timore in consapevolezza, contribuendo a garantire un futuro più sereno per le nuove generazioni.
Uomo tenta di rapire bambini
La vicenda meneghina è iniziata intorno alle 7:30 di lunedì mattina quando il cinquantenne si sarebbe avvicinato a una mamma e alle due figlie gemelle di 10 anni che erano sedute ai tavolini di un bar vicino alla scuola e, dopo aver guardato insistentemente le bambine, le avrebbe afferrate per le braccia strattonandole. La madre ha iniziato a urlare e l’uomo si è allontanato velocemente, per poi spostarsi verso un altro gruppo di bambini accompagnati dai genitori. Quando si è avvicinato uno dei bimbi, i genitori lì presenti lo hanno messo immediatamente in fuga.
Una fuga solo temporanea perché il cinquantenne si è poi accovacciato tra i bambini che stavano entrando a scuola ed è entrato nell’istituto mimetizzandosi tra di loro. A quel punto, trovandosi davanti i collaboratori scolastici ha detto a uno di loro di voler prendere con sé “un bambino non normale”.
Diversi adulti hanno segnalato i comportamenti dell’uomo, che è stato immobilizzato e arrestato dai carabinieri del nucleo Radiomobile con l’accusa di tentato sequestro di persona e sottrazione di persona incapace. Il 50enne, secondo quanto riferito, è già noto alle forze dell’ordine.
Il precedente a Cosenza
Con le dovute differenze, il caso ricorda la incontrollata voglia di genitorialità di Rosa Vespa, la finta infermiera che il 22 gennaio ha rapito la piccola Sofia a Cosenza. Lei, 51enne italiana si è introdotta nella clinica Sacro cuore insieme al marito Aqua Moses, 43 enne senegalese, si è messa una mascherina sul volto e ha bussato ad una camera chiedendo se il neonato dovesse fare il bagnetto. Dopo la risposta negativa, è passata alla stanza successiva dove ha trovato una madre con la neonata Sofia e le nonne. A questo punto, spacciandosi per puericultrice, ha preso la piccola dicendo che la doveva visitare il pediatra. Non vedendo tornare Sofia, la signora Valeria, madre della bambina, si è preoccupata e ha chiesto informazioni scoprendo che si trattava di un sequestro.
Lo spavento è stato enorme, ma fortunatamente è durato poco, circa tre ore: “Siamo morti e risorti nello stesso giorno” hanno detto i genitori di Sofia.
Già pochi minuti dopo il loro arrivo, i poliziotti hanno visionato due video, uno ripreso dentro la clinica che mostrava i due mentre uscivano dalla clinica con la piccola, ed uno all’esterno che li ha immortalati mentre si allontanavano a bordo di un’Alfa Romeo 147. Trovare la coppia è stato facile: gli agenti sono piombati a casa dell’uomo a cui era intestata l’auto.
Qui hanno trovato la piccola Sofia ma anche una scena raccapricciante: la donna aveva organizzato una festa per la nascita di Ansel dopo aver finto per nove mesi di essere incinta con tanto di annuncio della nascita su Facebook. Dentro la tutina azzurra gli agenti hanno trovato la piccola Sofia che è potuta tornare tra le braccia dei genitori dopo tre ore di terrore. Secondo alcuni poliziotti, l’uomo Acqua Moses sarebbe apparso sorpreso così come gli invitati, ignari di tutto.
Gli investigatori sono certi che Sofia sia stata una “vittima casuale” perché non è emerso “nessun contatto tra la famiglia della piccola e i coniugi fermati”. Il questore Giuseppe Cannizzaro ha rassicurato la cittadinanza: si è trattato di un caso “circoscritto, immediatamente risolto”, a Cosenza “non c’è qualcuno che rapisce bambini”.
A poco più di un mese, e a quasi 1100 chilometri di distanza, un 50enne ha fatto preoccupare i genitori fuori da una scuola elementare di Milano. Fortunatamente entrambe le vicende hanno avuto un lieto fine.