In Umbria fondi per le neomamme
- 04/07/2024
- Welfare
La Regione Umbria ha confermato un significativo aumento dei fondi destinati al supporto economico per le neomamme, trasformando questo contributo in una misura strutturale e permanente. L’obiettivo principale è agevolare le donne nel conciliare le nuove esigenze familiari, derivanti dalla nascita di un figlio, con quelle professionali. Per il 2024, il finanziamento ammonta a 2,059 milioni di euro, rispetto ai 1,14 milioni dell’anno precedente, consentendo l’erogazione di 1716 contributi, 766 in più rispetto al passato.
Dettagli del contributo
I fondi, basati su risorse europee del programma Fse Plus 2021-2027, permetteranno di assegnare un contributo di 1200 euro per bambino. Questo sostegno economico è destinato a coprire gran parte delle richieste delle aventi diritto, che potranno presentare domanda fino alle ore 12 del 26 luglio 2024.
Per poter accedere al contributo, le beneficiarie devono soddisfare i seguenti requisiti:
- ISEE non superiore a 30.000 euro;
- Residenza in Umbria da almeno due anni;
- Occupazione attuale (subordinata, autonoma) o iscrizione al Centro per l’impiego;
- Figlio nato tra il 4 giugno 2023 e il 3 giugno 2024.
Inoltre, per garantire l’accesso alla misura anche alle madri che non hanno potuto presentare la domanda nel 2023 a causa della vicinanza della nascita alla scadenza del bando precedente, possono inoltrare la richiesta anche le madri che hanno avuto un bambino tra il 24 maggio 2023 e il 3 giugno 2023, purché non abbiano già beneficiato del contributo lo scorso anno.
Impatto del contributo
Il contributo si distingue dal bonus bebè esistente, concentrandosi specificamente sull’aiuto economico alle neo mamme per facilitare l’equilibrio tra vita familiare e professionale, contribuendo così a evitare che le donne siano costrette a scegliere tra carriera e maternità.
Questo aumento dei fondi e l’ampliamento delle condizioni di accesso rappresentano un passo significativo verso il sostegno delle famiglie umbre. La misura non solo supporta le madri lavoratrici nel difficile equilibrio tra vita familiare e professionale, ma contribuisce anche a promuovere una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
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