La Regione Umbria stanzia più di 2 milioni di euro per le famiglie
- 31/05/2024
- Welfare
La Regione Umbria ha approvato un piano da oltre 2 milioni di euro per aiutare le famiglie nei percorsi formativi ed educativi dei propri bambini.
Questo nuovo finanziamento si aggiunge ai 1,2 milioni di euro già allocati l’anno scorso, facendo salire a 3,2 milioni di euro la somma destinata a supportare la demografia della regione. I destinatari delle misure, finanziate con il Fondo Sociale Europeo Plus 2021-2027, sono i minori residenti in Umbria che vivono in un nucleo famigliare con Isee fino a 25mila euro.
Nello specifico, la Giunta, su proposta dell’assessore regionale all’Istruzione Paola Agabiti, ha stabilito di destinare:
- un contributo a parziale rimborso dei costi sostenuti dalle famiglie per la partecipazione dei bambini da 3 a 6 anni alle scuole paritarie dell’infanzia;
- Un ulteriore contributo è stato invece destinato a parziale copertura delle spese affrontate per i servizi di mensa delle scuole pubbliche dell’infanzia;
- ulteriori risorse per favorire la partecipazione dei minori con disabilità alle attività estive 2024, in linea con quanto già adottato lo scorso anno.
Quest’ultimo intervento prevede l’erogazione di un contributo a copertura dei costi per la partecipazione ad attività estive organizzate, a partire dal 10 giugno da soggetti iscritti al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore. Nella prossima seduta di Giunta verranno adottati i criteri per l’erogazione dei contributi alle famiglie per la partecipazione dei bambini ai centri estivi.
Un impegno costante
Già l’anno scorso, la Regione aveva mostrato grande attenzione al tema demografico e alle famiglie. Con il “Bonus neo mamme”, l’ente ha destinato 1.200 euro alle madri residenti in Umbria da due anni, lavoratrici (dipendenti o autonome) o iscritte al Centro per l’Impiego, con bambini nati tra il tra il 3 giugno 2022 e il 3 giugno 2023. Una misura che ha aiutato concretamente 902 nuclei familiari.
Il piano da 2 milioni di euro approvato ieri continua nel solco tracciato un anno fa dall’amministrazione: “La Regione – spiega l’assessore Agabiti – è sempre stata accanto alle famiglie e in questi anni ha moltiplicato le sue azioni, con interventi strutturali per supportarle nel loro imprescindibile ruolo. Uno degli obiettivi è quello di garantire a tutti i bambini e ragazzi residenti in Umbria pari opportunità educative, formative e di socializzazione favorendo l’accesso a servizi di qualità. Vanno in questa direzione le misure che abbiamo approvato oggi, attraverso le quali contribuiamo significativamente ai costi sostenuti dalle famiglie per la partecipazione dei bambini e delle bambine da 3 a 6 anni alle scuole dell’infanzia nell’anno scolastico in corso”.
Il ruolo delle Regioni
Le regioni italiane possono svolgere un ruolo chiave nel migliorare la demografia attraverso una serie di politiche mirate. Misure come il sostegno alle famiglie con figli, l’incentivazione della natalità e la promozione di servizi per l’infanzia sono fondamentali.
Il Piemonte, ad esempio, ha lanciato il progetto “Premi alla nascita”, che prevede un contributo economico per ogni nuovo nato per aiutare le famiglie a sostenere le prime spese. La Lombardia, invece, ha implementato il “Fondo Famiglia” per supportare economicamente le famiglie numerose e quelle in difficoltà economica anche tramite il Bonus Assistenti Familiari 2024.
Altre iniziative regionali includono programmi di conciliazione lavoro-famiglia, come quelli della Regione Emilia-Romagna, che offrono contributi per i servizi di baby-sitting e assistenza domiciliare.
Queste politiche non solo migliorano la qualità della vita delle famiglie, ma perseguono il virtuoso intento di contrastare il calo demografico, incentivando la crescita della popolazione attraverso un miglior sostegno alle giovani generazioni e alle famiglie così come ricordato dall’assessore Agabiti: “Investiamo nelle famiglie e nei minori, in un periodo caratterizzato da un calo demografico che purtroppo riguarda anche la nostra regione poiché riteniamo che sia un investimento per il futuro dell’Umbria e del nostro Paese”.
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