Manovra 2024, ecco come può cambiare il congedo parentale
- 02/11/2023
- Welfare
Con la Manovra 2024 potrebbe cambiare anche il congedo parentale nella direzione di aumentare il sostegno alle famiglie e alla natalità. Questo tipo di congedo è diverso rispetto a quello di maternità e paternità, perché:
– è facoltativo;
– va ripartito tra madre e padre;
– ha differente durata;
– dà diritto a una minore percentuale di retribuzione.
Nella sua formulazione attuale, il congedo parentale consiste in un massimo di 10 mesi di astensione facoltativa dal lavoro. Questi periodi possono essere utilizzati anche non consecutivamente ed essere ripartiti non equamente dalla coppia, ma nessuno dei due genitori può usufruire del congedo parentale per più di 6 mesi. L’attuale struttura del congedo parentale prevede:
– 9 mesi retribuiti al 30%, da poter utilizzare fino a 12 anni del figlio più
– 1 mese retribuito all’80% da poter utilizzare fino ai 6 anni del figlio.
Come potrebbe essere il nuovo congedo parentale
Nel testo della Manovra 2024 il governo propone di aumentare all’80% la retribuzione di uno dei 9 mesi. L’esecutivo ha lavorato per dare spazio alle sue varie voci ed evitare emendamenti nella fase parlamentare, come esplicitamente richiesto dalla presidente Meloni a causa del poco tempo a disposizione (la Legge di Bilancio va approvata entro il 31 dicembre). Le uniche eccezioni potrebbero aversi sul fronte pensioni, con le opposizioni pronte a discutere le misure proposte dal governo tra cui la nuova Quota 103.
Dunque, se le modifiche verranno confermate, dal 2024 il congedo parentale disporrà di:
– 8 mesi retribuiti al 30%, da poter utilizzare fino a 12 anni del figlio;
– 1 mese retribuito all’80%, da poter utilizzare fino a 12 anni del figlio;
– 1 mese retribuito all’80% da poter utilizzare fino ai 6 anni del figlio.
Le proposte di modifiche al congedo parentale vanno nella direzione di incentivare la natalità, così come altre inserite nel testo della Manovra 2024.
Tuttavia, portare dal 30% all’80% la retribuzione in un solo mese di congedo parentale rischia di tradursi in un aiuto alquanto modesto. Ipotizzando uno stipendio netto di 1.600 euro, il vantaggio sarebbe di 800 euro per tutta la durata del congedo parentale.
Congedo parentale usato quasi solo dalle donne
Nonostante entrambi i genitori possano usurfuire di questi mesi di astensione facoltativa dal lavoro, in Italia quasi l’80% di chi usa il congedo parentale è donna, come risulta dall’elaborazione di Openpolis-Con i Babmbini sui dati Istat relativi al periodo 2017-2021.
Questo dato testimonia ancora una volta il gap uomo-donna nel prendersi cura dei figli e lo svantaggio economico subito dalle donne, dal momento che gran parte del congedo parentale è retribuito al 30%.
Ora il testo della Manovra 2024 passerà all’analisi delle commissioni e poi al voto delle Camere, prima dell’approvazione definitiva da raggiungere entro fine anno. Il nuovo congedo parentale va letto insieme alle altre misure della Manovra per famiglia e natalità, ma l’auspicio è che sia solo il primo passo verso interventi strutturali in grado di dare alle neomamme un aiuto più solido.
Congedo di maternità e paternità
Gli altri due tipi di congedo sono il congedo di maternità e di paternità.
Il primo è un periodo di assenza dal lavoro che spetta alle lavoratrici in gravidanza e alle neo-mamme. In Italia, la durata del congedo di maternità è di 5 mesi. Durante il congedo di maternità, la lavoratrice ha diritto a un’indennità pari all’80% della retribuzione.
Il congedo di maternità può essere fruito in modo continuativo o frazionato, a scelta della lavoratrice. Inoltre, la lavoratrice ha diritto a due ore di “permesso allattamento” che diventano 4 in caso di gemelli.
Il congedo di paternità, invece, è un periodo di assenza dal lavoro che spetta ai neopapà. In Italia, la durata del congedo di paternità è di 10 giorni lavorativi consecutivi, che diventano 20 in caso di gemelli. Il congedo di paternità va usufruito entro i primi 5 mesi di vita del bambino. Durante il congedo di paternità, il lavoratore ha diritto a un’indennità pari al 100% della sua retribuzione.
Il congedo di paternità può essere fruito in modo continuativo o frazionato, a scelta del lavoratore.
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