‘Bonus neo mamme’ e non solo, la Regione Umbria vicina alle famiglie
- 28/08/2023
- Welfare
Un contributo una tantum a fondo perduto per le mamme che risiedono in Umbria. La Regione ha approvato la graduatoria relativa all’avviso pubblico per il “Bonus neo mamme” che prevede 1200 euro in favore delle madri residenti in Umbria da due anni, lavoratrici (dipendenti o autonome) o iscritte al Centro per l’Impiego, con bambini nati tra il tra il 3 giugno 2022 e il 3 giugno 2023.
L’intervento rientra nella programmazione Por Fse 2021-2027 e prevede un impegno a ripetere il sostegno per cinque anni a fronte di una copertura economica di complessivi di 5 milioni e 700 mila euro (1,14 mln l’anno). Le domande che risultano essere ammesse e finanziate sono 902, di cui 6 riceveranno un contributo per richiedente di euro 2.400 in quanto madri di gemelli.
Mamme e lavoratrici
La Regione Umbria, con questa misura, intende promuovere azioni di supporto alle donne nel loro duplice ruolo di madri e lavoratrici o in cerca di lavoro, attraverso un sostegno economico (per un totale annuo di circa 1 milione e 89mila euro) che viene riconosciuto loro entro il primo anno di vita del bambino. Lo scopo è quello di promuovere una partecipazione equilibrata al mercato del lavoro sotto il profilo del genere, parità di condizioni di lavoro e un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata così da facilitare il reinserimento/inserimento lavorativo delle madri successivamente alla nascita di un figlio e contrastare il fenomeno della denatalità.
Essere impegnati in un’attività lavorativa e allo stesso tempo doversi occupare dei propri bambini, comporta una modulazione dei tempi da dedicare al lavoro e alla famiglia che può riflettersi sulla partecipazione, nonché sul mantenimento degli individui nel mercato del lavoro, soprattutto delle donne, le quali nei primi anni di vita del bambino hanno il maggiore carico di responsabilità.“Abbiano introdotto e aggiunto a quelle già esistenti questa misura che sarà ripetuta almeno per cinque anni – ha affermato la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei – affinché le mamme possano conciliare al meglio, durante il primo anno di vita del bambino, le nuove esigenze familiari con quelle lavorative”. “La misura – ha continuato la presidente Tesei – nasce dall’analisi degli indicatori demografici umbri che disegnano uno scenario allarmante con un trend calante della natalità, in linea con il contesto nazionale e di molti Paesi europei. Nei primi sei mesi del 2022 le nascite sono calate del 5,1% rispetto al 2021, mentre il tasso di fecondità (numero medio di figli per donna) nel 2021 si è attestato a 1,17, vale a dire ben al di sotto della soglia che assicura il ricambio generazionale (almeno 2,1 figli per donna)”.
Inversione di rotta sociodemografica
“L’inversione di rotta sociodemografica in Umbria è da tempo una priorità – ha sottolineato la presidente della Regione- rispetto alla quale dobbiamo continuare ad intervenire con tempestività a supporto delle famiglie. In questo qualche segnale incoraggiante arriva a livello di residenti in Umbria dagli ultimi dati disponibili (primo semestre 2022). Spesso queste dinamiche – ha rilevato – dipendono anche dalle incertezze economiche e sociali delle donne e dei giovani, nonché dalle difficoltà di questi ultimi ad accedere e rimanere nel mondo del lavoro. La nascita di un figlio ha, infatti, un impatto economico importante nel nucleo familiare e sulla vita lavorativa”.
“La Regione ha così deciso, sin dagli anni scorsi, di investire – ha ricordato la presidente Tesei – su azioni organiche di sostegno alle famiglie, ai giovani adulti e all’infanzia, perché questo vuol dire investire nel futuro dell’Umbria e del Paese. Per questo abbiamo previsto una ampia offerta di servizi a partire da quelli per la prima infanzia fino ad arrivare alle molteplici misure di sostegno messe in atto nell’area sociale e socio educativa, nonché al ‘Bonus bebè’”.
La Regione Umbria per la famiglia
Il ‘Bonus neo mamme’ non è, quindi, la sola iniziativa della Regione Umbria a favore delle famiglie. Sul sito regionale, in una pagina ad hoc, sono raccolti i bandi riguardanti le famiglie, i bimbi e i ragazzi ed i relativi aggiornamenti. Focus soprattutto sui bandi ‘Centri estivi’, ‘Borse di studio’ e ‘0-6 anni’ che sono scaduti e sono entrati in fase di gestione, ma che sono riproposti anche nel periodo di programmazione europea 2021-2027.
Bando centri estivi
SI tratta della riedizione di una misura che ha visto una grande adesione da parte degli utenti nelle precedenti edizioni. Il titolo completo del bando è “Bando pubblico per l’erogazione di contributi a copertura parziale/totale dei costi sostenuti dalle famiglie per la partecipazione di bambini in età prescolare e ragazzi in obbligo di istruzione ai Centri estivi”.
Prevede un contributo, calcolato settimanalmente, sulla base dell’effettiva iscrizione ad un centro per le famiglie dei bambini e ragazzi che hanno partecipato ai centri estivi. Il contributo viene erogato in base a tre differenti fasce di età. Questo bando ha richiesto di indicare l’ISEE che è utilizzato quale criterio per stabilire l’ordine di finanziamento delle domande da finanziate, fino ad esaurimento fondi, a partire da quelle con ISEE dal valore più basso.
Bando 0-6 anni
Per i bambini è importante crescere bene, frequentare sin da piccolissimi ambienti qualificati e protetti che aiutino a sviluppare una migliore socializzazione, grazie alla condivisione di esperienze, giochi e stimoli sensoriali adatti all’età evolutiva. I servizi socioeducativi per i bimbi fino ai 6 anni consentono tutto questo ma rappresentano anche una voce di spesa nel bilancio familiare.
La Regione Umbria, che programma e regolamenta i servizi socioeducativi nell’ottica di un vero e proprio “investimento sul futuro” per la società, ha aggiunto alle sue politiche per la famiglia il “Sostegno alle famiglie per il pagamento delle rette dei servizi socio-educativi per l’infanzia 0-6 anni”, pensato per le famiglie con bambini residenti in Umbria, iscritti e frequentanti i servizi per la prima infanzia (pubblici e privati) e le scuole dell’infanzia paritarie. Ha previsto contributi per ogni mese di frequenza pari a €167,00 per la frequenza a tempo pieno e a €83,50 per la frequenza a tempo parziale per un massimo di 10 mesi, corrispondenti alla durata dell’anno scolastico.
Bando borse di studio
Sono più di 25mila le domande pervenute al bando ‘Borse di studio‘. L’intervento prevedeva l’erogazione di una borsa di studio a beneficio degli studenti delle scuole primarie e secondarie di I e II grado, statali e paritarie, appartenenti a famiglie con ISEE fino a 25.000 euro.
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