Lombardia, cos’è e come funziona il Bonus Assistenti Familiari 2024
- 14/03/2024
- Welfare
Anche quest’anno la Regione Lombardia ha confermato il Bonus Assistenti Familiari. Si tratta di una misura di supporto finanziario istituita dalla Regione per sostenere le famiglie che si trovano ad affrontare le spese legate all’assunzione di assistenti familiari. Questo bonus si configura come un rimborso per le spese sostenute per l’assistenza domiciliare, rappresentando un aiuto concreto per migliorare la qualità della vita di persone non autosufficienti e dei loro familiari.
Si tratta di un’agevolazione a fondo perduto in linea con l’invecchiamento della popolazione e con una dotazione di € 3.500.000.
Requisiti per ottenere il Bonus Assistenti Familiari 2024
Per accedere al Bonus Assistenti Familiari, i richiedenti devono soddisfare specifici requisiti:
- ISEE: Il bonus è destinato a nuclei familiari con un ISEE non superiore a € 35.000. In particolare, per un ISEE inferiore o uguale a € 25.000, il tetto massimo di contributo riconoscibile è pari al 60% delle spese effettivamente sostenute per la retribuzione dell’assistente familiare, fino a un massimo di € 2.400,00. Con ISEE superiore a € 25.000 e fino a € 35.000 il limite massimo del contributo è di € 2.000;
- Residenza: è stato eliminato il requisito della residenza in Lombardia per almeno cinque anni, il che ha ampliato di molto la platea dei potenziali beneficiari;
- Registrazione dell’assistente: l’assistente familiare deve essere regolarmente iscritto in uno o più registri territoriali, come previsto dalla normativa.
Il richiedente del beneficio è sempre l’intestatario del contratto che può essere:
- la persona assistita, in questo caso presenta la domanda la persona assistita e l’ISEE di riferimento è il proprio. Oppure, il familiare per conto della persona assistita intestataria del contratto, ma impossibilitata a presentare la domanda (ISEE di riferimento è quello della persona assistita);
- un familiare anche non convivente, in questo caso l’ISEE di riferimento è quello del familiare. Il familiare può ricoprire anche il ruolo di amministratore di sostegno/tutore;
- un amministratore di sostegno/tutore diverso dal familiare, in questo caso l’ISEE di riferimento è quello della persona assistita.
Il requisito dei cinque anni giudicato discriminatorio
Istituito con una delibera di dicembre 2018, fino all’anno scorso questo Bonus richiedeva che datore di lavoro e assistente dovessero essere residenti nella Regione da almeno cinque anni. Un requisito considerato fortemente discriminatorio da Asgi (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) e Apn (Avvocati per niente) che hanno fatto ricorso al Tribunale contestando che “il requisito quinquennale non solo danneggia proporzionalmente di più i cittadini stranieri (che hanno una mobilità territoriale più elevata) ma è comunque irragionevole perché rischia di escludere famiglie residenti in Lombardia comunque bisognose”.
Nel giudizio è intervenuta anche Cgil Lombardia a sostegno delle ragioni delle associazioni. Nel 2023 il Tribunale di Milano ha accolto le tesi delle associazioni motivando che “la delimitazione della platea dei destinatari in ragione della residenza determina l’esclusione di soggetti non autosufficienti in assenza di alcuna ragionevole correlazione con il bisogno in relazione al quale la misura intende intervenire (diritto alla vita indipendente)”.
Da qui la rimozione del requisito che decreta un importante ampliamento dei potenziali beneficiari del Bonus Assistenti Familiari.
Come ottenere il Bonus
Le domande per ottenere il Bonus Assistenti Familiari devono essere presentate in forma telematica attraverso il portale Bandi online della Regione Lombardia, utilizzando SPID, CNS/CRS o PIN per l’autenticazione. È necessario allegare alla domanda il contratto di lavoro dell’assistente familiare, regolarmente registrato e in corso di validità, e la lettera di incarico dell’Ente di settore che attesta l’effettiva prestazione di servizio presso la persona assistita.
Il contesto demografico
Il beneficio si inserisce in un contesto di invecchiamento della popolazione che riguarda la regione lombarda così come tutta Italia e, allargando lo sguardo, l’Occidente. Questo fenomeno demografico comporta un aumento della domanda di assistenza domiciliare per le persone anziane o non autosufficienti. Il bonus contribuisce a rispondere a questa esigenza, facilitando l’accesso a servizi di assistenza qualificati e sostenendo le famiglie nella gestione delle spese legate all’assistenza domiciliare.
Nel 2023, l’indice di vecchiaia per la Lombardia dice che ci sono 182 anziani ogni 100 giovani, un dato eloquente, frutto dell’evoluzione demografica. Dal 2002 al 2023, la popolazione residente della regione è cresciuta di quasi 1 milione di unità, passando da 9.033.602 residenti a 9.976.590. Contrariamente al resto d’Italia, quindi, la popolazione della regione è aumentata, ma analogamente a quanto avviene nella penisola è anche invecchiata:
- fascia 0-14 anni: da 1.192.871 residenti a 1.278.089;
- fascia 15-64 anni: da 194.770 a 6.371.890 ;
- fascia degli over 65: da 1.645.961 a 2.326.530
Il Bonus Assistenti familiari cerca di rispondere, quindi, alle esigenze delle famiglie più povere (che spesso diventano sempre più povere) e alle esigenze di una popolazione sempre più anziana. Numeri alla mano, una delle più grandi sfide per il Belpaese sarà affiancare alle misure di assistenzialismo, delle misure che puntino sulla silver economy, in modo che l’invecchiamento della popolazione non abbia solo effetti negativi sul sistema economico.
Leggi anche: “Perché l’invecchiamento della popolazione può essere un’opportunità?”
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