Assegno unico, aumento a gennaio. Come fare domanda
- 29/01/2024
- Welfare
La crisi demografica è entrata ufficialmente tra le priorità di governo. A dimostrarlo è l’attenzione attuata sul tema e su una serie di sussidi necessari e dedicati alla natalità e ai nuclei familiari con figli a carico. Il primo tra tutti i bonus è l’Assegno Unico figli 2024. Si tratta di un sussidio economico a favore di chi ha figli, a partire dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età.
Da gennaio l’importo minimo subisce un aumento, a seconda dell’Isee: nello specifico l’importo sale da 54,1 a 57,1 euro per la famiglia con Isee oltre 45.704,68 euro (43.240 euro di dicembre). L’importo massimo sale da 189,2 a 200 euro per la famiglia con Isee fino a 17.139,25 euro (16.215 euro fino a dicembre).
Nel 2023 aveva raggiungo circa 5,5 milioni di famiglie. Vediamo nel dettaglio oggi come funziona.
L’Assegno Unico Universale
L’assegno unico e universale è definito tale in quanto sostituisce le misure a sostegno delle famiglie, racchiudendo sotto un’unica voce una serie di agevolazioni. “Universale”, invece, perché viene attribuito a tutte quelle famiglie residenti e domiciliare in Italia che hanno figli a carico.
Introdotto dal Decreto Legislativo 21 dicembre 2021, n. 230 da gennaio 2022, le prime somme sono state erogate da marzo dello stesso anno.
Nel 2024, pertanto, per chi ha già fatto domanda nel 2023, non ci sarà la necessità di farne una nuova, ma l’erogazione continua normalmente, come chiarito da Inps con la nota n.15 del 02/01/2024. Ciò è valido a patto che la domanda già trasmessa all’Istituto non si trovi nello stato di “decaduta”, “revocata”, “rinunciata” o “respinta”.
A chi spetta: i requisiti
L’assegno unico è valido per tutti i nuclei familiari indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori. Che siano disoccupati o lavoratori autonomi o pensionati, non ha un limite di reddito, ma varia in base all’Isee.
In particolare, spetta alle famiglie che abbiano:
- Un figlio minorenne a carico a partire dal settimo mese di gravidanza;
- Un figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni;
- Uno o più figli con disabilità a carico per cui non sono previsti limiti di età.
I requisiti per cui una famiglia che può chiedere l’Assegno unico riguardano anche l’essere cittadino italiano o membro di uno Stato dell’Unione europea, titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, oppure cittadino di uno Stato non appartenente all’Ue, ma in possesso di permesso di soggiorno per lungo periodo o titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o di permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia per più di sei mesi.
In generale è valido per tutti i residenti/domiciliati in Italia, da almeno due anni, anche non continuativi. Con contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno semestrale.
Anche per i maggiorenni
L’Assegno unico è valido anche per i figli maggiorenni fino ai 21 anni, nei casi in cui il figlio si trovi in una delle seguenti condizioni:
- Frequentante un corso di formazione scolastica o professionale;
- Frequentante un corso di laurea;
- Iscritto a liceo, istituti tecnici, istituti professionali di durata quinquennale per il conseguimento di un diploma di scuola secondaria superiore.
Il bonus è valido anche per chi frequenti percorsi di Formazione Professionale Regionale (Centri di Formazione Professionale), a cui si accede dopo la scuola media e che normalmente hanno una durata di 3 o 4 anni finalizzata a ottenere una qualifica professionale ovvero, dopo il quarto anno, il Diploma professionale di tecnico. Oppure percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS), pubblici e privati, a cui normalmente si accede se in possesso di diploma di scuola superiore, aventi durata annuale e con cui si consegue una specializzazione professionale di Quarto livello EQF. Vale anche per coloro i quali siano iscritti ad Istituti Tecnici Superiori (ITS), di durata biennale o triennale, conseguendo al termine del percorso una qualifica di “Tecnico superiore” di Quinto livello EQF. Infine, che sia iscritto ad un corso di laurea riconosciuto dall’ordinamento.
Domanda e scadenze
La domanda per l’assegno unico figli può essere presentata in autonomia sul portale web dell’Inps, con apposito servizio raggiungibile tramite home page e possedendo uno Spid o di Carta di identità elettronica o di Carta Nazionale dei Servizi. In alternativa ci si può rivolgere al Contact Center Integrato Inps o ricevere supporto da istituti di Patronato, i quali possono presentare la domanda per nostro nome e conto, grazie ai servizi telematici dedicati.
Senza un modello aggiornato al 2024, infatti, dal 1° marzo sarà erogato l’importo minimo. Ad ogni modo, come di consueto, c’è tempo fino alla scadenza del 30 giugno 2024 per inviare il modello aggiornato e ricevere tutti gli arretrati da marzo. Il pagamento della prima rata della prestazione avverrà di norma nell’ultima settimana del mese successivo alla presentazione della domanda.
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