Romanticismo o molestie: qual è il limite nelle (non) relazioni
- 18/10/2024
- Trend
Risale a ieri la notizia di un mazzo di fiori anonimo recapitato nell’abitazione di Andrea Delogu. La conduttrice radiofonica ha ricevuto il regalo indesiderato e sui social ha espresso il suo dissenso, spiegando quanto per lei fosse fuori luogo e come questo gesto la ponesse in allerta.
“Se dovevo conoscerti ti saresti firmato, se non ho capito chi sei allora non abbiamo questa confidenza e ti sei immaginato una relazione che non abbiamo. Il fatto che tu sappia dove abito mi agita”, ha confessato sui social Delogu.
E tra chi ha sostenuto stesse esagerando perché era un gesto “carino” o comunque da non criminalizzare, c’è anche chi ha espresso il proprio supporto sostenendo, invece, che il gesto fosse al limite della molestia. Ma qual è quel limite, oggi, tra romanticismo e violazione della propria sfera privata? Proviamo a fare chiarezza.
Come capire il limite?
La polemica che ne è scaturita è un’opportunità per analizzare come sia cambiato oggi il concetto di romanticismo e quanta sensibilità e attenzione maggiori vengano riposte nei confronti di un tipo di molestia che, spesso, non è neanche percepita come tale.
“Non ti lamentare, alla fine è un bel gesto”, questo è uno dei tanti commenti, tra i più “soft”, che ha ricevuto la speaker radiofonica. Considerare un bel gesto ricevere un mazzo di fiori può aver senso se quel gesto è fatto da una persona che conosci, con la quale intrattieni una qualche tipologia di relazione.
Ma se a fare un “bel” gesto fosse uno sconosciuto, qualcuno di cui non scoprirai neanche l’identità e che per chissà quale assurdo motivo scopre anche dove abiti, è un attimo che quel mazzo di fiori si trasforma in un problema, in qualcosa del quale infastidirsi o preoccuparsi.
Il confine tra molestia e romanticismo, in altre parole, può essere molto sottile e dipende spesso dal contesto e dalla percezione della persona coinvolta. A rendere ben separate le due sfere c’è la “Percezione”. Ciò che è romantico per una persona può essere considerato minaccioso per un’altra.
“Ma è solo un mazzo di fiori”, potrebbe sentenziare qualcuno. Ed è qui che subentra “l’intensità di un gesto”. Un complimento come un vero e proprio atto concreto possono essere apprezzati se il tipo di gesto non sottende qualcos’altro. Se però invade la propria sfera privata, in questo caso l’abitazione della speaker radiofonica, il gesto diventa automaticamente invadente e, quindi, eccessivo.
Le parole chiave per eccellenza, in quest’ambito, resta “Consenso”. Se una persona non è interessata o si sente a disagio, qualsiasi comportamento, anche se inteso come romantico, può diventare molestia.
Comportamenti insistenti, come messaggi o richieste di attenzione non desiderate, possono facilmente oltrepassare il confine del romanticismo. Per questo motivo, il contesto sociale e culturale influisce molto su come vengono percepiti certi gesti. E questo spiega perché per qualcuno il mezzo di fiori anonimo recapitato a casa sia un gesto carino e per altri no. Perché, se oggi è quello, domani cosa sarà?
Cos’è una molestia?
A chiarire cosa sia una molestia, a differenza del più generico “romanticismo” ci pensa la legge: Il termine, in giurisprudenza, si riferisce a comportamenti o atti che disturbano il tranquillo godimento di qualcosa che appartiene a un’altra persona. Anche l’invio di fiori, se non gradito, può integrare il reato di stalking, ad esempio. Lo ha affermato la quinta sezione penale della Corte di Cassazione, nella sentenza n. 18559/2016 rigettando il ricorso di un uomo accusato di aver compiuto atti persecutori nei confronti di una donna.
Considerato un corteggiamento “maldestro” dal gip, che aveva rigettato la richiesta del pm per l’applicazione di misure cautelari, la condotta dell’uomo veniva invece condannata dal giudice di merito, che ne ha poi disposto il divieto di avvicinamento alla vittima, per il carattere di “estrema e allarmante” molestia, teso a piegare la vittima, a perseguitarla e “invaderle la vita con la sua presenza”.
Per fortuna non è stata questa l’occasione, ma non è detto che si debba sempre raggiungere un caso limite per poter denunciare.
“Non c’è più romanticismo”
Una delle frasi più diffuse e usate da chi non comprende il fastidio che può generare un gesto indesiderato, come quello sopradescritto, è: “Non c’è più romanticismo”.
L’espressione riflette una percezione diffusa che i gesti romantici e le relazioni intime siano cambiati nel tempo. In effetti, la società si è evoluta in una direzione verso la quale le persone hanno cambiato le norme sociali con le quali ci si relaziona agli altri. Il romanticismo inteso in senso tradizionale e che banalmente si riassume nel mazzo di fiori regalato o nell’aprire lo sportello dell’auto per agevolare la discesa della donna dal veicolo, può non essere più così rilevante per le coppie.
Si è finito col dare più importanza ad altri valori e aspetti del vivere una relazione, quali la condivisione di valori affini, il rispetto reciproco, il mantenimento di quei limiti sopraelencati quando richiesto.
E complice di questo cambiamento è anche l’uso di app di incontri e, più in generale la comunicazione digitale che ha creato interazioni più dirette. Le pressioni lavorative e i nuovi standard della vita quotidiana gestita con incastri, poco tempo libero e, molto spesso, incentrato sull’autonomia personale e sull’individualismo, possono lasciare poco spazio a gesti romantici e momenti di intimità. E quindi arriva un messaggio indesiderato? Blocco l’utente e vado avanti. Ma non è detto che quell’utente non possa essere già sotto il portone del tuo palazzo in attesa di incontrarti di persona.
Ma non c’è più romanticismo o è solo cambiato il modo in cui ci approcciamo ad esso? Un sondaggio condotto da YouGov nel 2019 ha mostrato che circa il 60% delle donne si sente a disagio con gesti romantici non richiesti. Questo studio ha esaminato le reazioni delle donne a diversi tipi di attenzioni.
Così come, uno studio pubblicato nel 2020 e condotto dall’University of California ha analizzato la percezione di sicurezza delle donne riguardo a gesti romantici da parte di estranei, rilevando che circa il 70% delle partecipanti si sentiva vulnerabile in tali situazioni.
I giovani d’oggi non apprezzano più nulla? In parte, la percezione potrebbe essere dovuta anche ad un ricambio generazionale: nel 2021 il Pew Research Center ha esaminato le opinioni delle diverse generazioni sui gesti romantici, evidenziando che il 65% delle donne millennial esprimeva preoccupazione per l’interpretazione di tali gesti.
Come reagire?
Come si reagisce ad un gesto “romantico”, ma indesiderato? Parlarne resta una delle prime opzioni. Come ha fatto Andrea Delogu rivolgendosi al presunto ammiratore e ai suoi follower online, spiegare che il gesto non è gradito e che ha creato disagio è essenziale. Esprimere i propri stati d’animo senza alimentare polemiche o generare – con un comportamento violento – una reazione altrettanto violenta è utile a far capire, se ci sono buone intenzioni dietro quel gesto, che non è stato percepito allo stesso modo e che potrebbe minare la propria serenità mentale.
Dinanzi all’insistenza, ripetitività e intensità dei gesti romantici, il consiglio è quello di raccontarlo a una persona cara o cogliere i segnali di pericolo e rivolgersi alle autorità competenti. Perché oggi è un mazzo di fiori indesiderato, ma domani potrebbe essere qualcosa di peggio.
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