“Mi avete fatto diventare gay con una trasfusione”, l’assurda storia a Cassino
- 15 Maggio 2025
- Popolazione
Un gesto di altruismo trasformato in un incubo. È quanto sta accadendo a una coppia di imprenditori di Cassino, in provincia di Frosinone, che, dopo aver salvato la vita a un uomo, sono diventate vittime di stalkeraggio. Le persecuzioni si basano su una motivazione tanto surreale quanto priva di fondamento scientifico: aver reso omosessuale un uomo attraverso una trasfusione di sangue.
Il malore e la trasfusione di sangue
Tutto è iniziato alcuni mesi fa durante una partita di calcio amatoriale. Un uomo si è sentito male in campo e uno dei due imprenditori, presente tra il pubblico, è intervenuto prontamente per soccorrerlo, accompagnandolo al pronto soccorso dell’ospedale di Cassino. Qui i medici hanno sottoposto il paziente a una trasfusione di sangue, procedura standard in casi di emergenza.
Da quel momento, secondo quanto riportato dai media locali, l’uomo ha sviluppato una convinzione assurda: la trasfusione avrebbe cambiato il suo orientamento sessuale. In pratica, sostiene che da eterosessuale sia diventato omosessuale a causa del “sangue infetto” che gli sarebbe stato iniettato.
Questa convinzione, completamente priva di qualsiasi fondamento scientifico, ha dato il via a una spirale di comportamenti persecutori nei confronti dei due imprenditori, colpevoli ai suoi occhi di aver contribuito a “trasformarlo”. L’uomo, a cui è stata letteralmente salvata la vita, è diventato uno stalker.
La persecuzione
La coppia di imprenditori, marito e moglie, sta vivendo un vero e proprio incubo. In pochi mesi, hanno presentato ben otto denunce alle forze dell’ordine per minacce verbali, intimidazioni sotto casa e sul luogo di lavoro, danneggiamenti e persino aggressioni fisiche.
L’ultimo episodio si è verificato in pieno centro a Cassino, dove si è scatenato un confronto molto acceso, interrotto solo grazie all’intervento dei carabinieri. I due imprenditori sono ormai sfiniti e dispongono di prove concrete: relazioni delle forze dell’ordine, perizie e documentazione medica.
Nonostante ciò, le autorità giudiziarie non hanno ancora disposto misure di protezione per la coppia, né sono stati attivati percorsi sanitari per verificare le condizioni psichiche dell’uomo.
I numeri dell’omolesbitransfobia
Secondo i dati del Gay Center, solo nel 2024, in Italia si sono registrate 3.600 aggressioni alla comunità LGBTQ+, un numero che ha contribuito a far scivolare il Paese al 36° posto nella classifica europea dei Paesi più sicuri per le minoranze. Il 2025 non è iniziato meglio, con una serie di violente aggressioni contro coppie omosessuali nelle principali città italiane, tra cui Roma, Torino e Bologna.
L’Agenzia per i Diritti Fondamentali dell’Unione Europea ha rilevato che il 60% degli intervistati ritiene siano aumentati non solo gli episodi di omolesbobitransfobia, ma anche l’intolleranza e i pregiudizi nei confronti delle comunità LGBTQ+. Un dato confermato anche dall’Agenzia europea, secondo cui in Italia ancora oggi il 53% delle persone omosessuali ha paura a tenersi per mano con il proprio partner in pubblico. In ambito sanitario, il Report di Gay Help Line riporta che il 23,6% delle persone prese in carico ha subito episodi di discriminazione, mentre i dati raccolti relativi al 2023 mostrano un aumento del 34% degli episodi di discriminazione e odio, perpetrati principalmente da conoscenti della vittima.
Questi numeri si traducono in conseguenze concrete per le vittime, dalle forme di violenza fisica, verbale e psicologica, a quelle più subdole che marginalizzano e rendono difficile l’accesso a pari opportunità.
La surreale vicenda di Cassino evidenzia il persistere di pregiudizi e stereotipi sull’omosessualità e, più di ogni altra, mostra quanto l’omolesbobitransfobia non abbia nessuna spiegazione scientifica.