Tra femminismo e patriarcato: il maschilismo (delle donne)
- 22/12/2023
- Popolazione
“Le filosofie gender, la negazione che si possa usare la parola donna, sono nuove forme di patriarcato e sono un rischio alla libertà delle donne di essere se stesse”. A sostenerlo è stata la ministra alla Famiglia Eugenia Maria Roccella secondo la quale, il dilagare delle nuove aperture alla frontiera della sessualità tradizionale e degli orientamenti di genere, potrebbero minare l’integrità femminile.
Ad essere però preponderante sul “corpo delle donne” sono una serie di stereotipi e autorappresentazioni che mostrano una situazione alquanto critica nel panorama femminile moderno. A fotografare questa situazione è un’indagine condotta da Eurispes, realizzata con la collaborazione dell’Associazione Filocolo su un campione di 1.048 donne.
Femminismo e informazione
Meno della metà delle donne intervistate si reputa femminista (il 46,3%, di cui solo il 10,6% “molto” e il 35,7% abbastanza). Già questo dato sarebbe sufficiente a consolidarsi come descrizione critica della società contemporanea, perché, in fin dei conti, sono per lo più le donne di sinistra e centro-sinistra a dirsi femministe (in media 6 su 10), nonostante l’importanza del tema nella vita di chiunque, indipendentemente dal sesso biologico.
Il 46,3% delle donne non ha interesse a tenersi informata su quanto accade nel mondo in merito ai diritti delle donne stesse. Altro dato che rischia di peggiorare la capacità femminile di autodeterminarsi nel mondo del lavoro nel quale risulta ancora in minoranza rispetto al comparto maschile.
È opinione condivisa tra le donne, inoltre, che i media divulghino canoni di bellezza difficilmente raggiungibili e che lo facciano più che in passato (60,3%), contribuendo così alla pressione sociale sull’aspetto fisico. A pesare in tal senso, oltre la sfera cinematografica c’è anche la componente social. Dall’indagine è emerso che le più giovani, cioè tra i 18 e i 24 anni, siano le vittime predilette da molestie online e che il loro aspetto estetico corrisponde ad una aspettativa preponderante anche in ambito sessuale.
Patriarcato sì, patriarcato no?
L’indagine Eurispes, sulla scia di quello che è un movimento sociale che incolpa il “patriarcato” dell’onda di femminicidi – e della loro gestione politica – in aumento nel nostro Paese, ha interrogato le intervistate sul tema. Inteso come sistema sociale in cui gli uomini detengono in via primaria il potere predominando in termini di potere politico, autorità morale, privilegio sociale e controllo, il campione di donne preso in analisi si è spaccato a metà tra quante ritengono di vivere in una società patriarcale (49,5%) e quante invece non la pensano così (50,5%). Sono soprattutto le giovani donne dai 25 ai 34 anni ad indicare con maggiore frequenza la presenza di una società nella quale vige il patriarcato (56,8%).
Luoghi comuni
Poste di fronte ad una serie di luoghi comuni le donne hanno espresso la propria opinione: quasi la metà (il 48,2%) è d’accordo nel ritenere difficili da vivere gli ambienti esclusivamente femminili; un numero inferiore ma interessante, il 39,5%, si dice convinta che le prime ad essere maschiliste sarebbero le donne stesse; una quota esigua (22,7%) si trova d’accordo con l’idea che si diventi davvero donna solo attraverso la maternità; il 35,5% condivide l’affermazione secondo la quale le donne sono nemiche tra loro perché si contendono lo sguardo maschile.
Il 44,9% di donne sostiene l’idea secondo cui vi sia una connessione tra ciclo mestruale e l’essere spesso lunatiche e volubili. Per il 34,1% una donna sola sarebbe più propensa ad essere “acida” e infelice e per il 35,2% quando si ha notizia di accuse di molestie e abusi contro un uomo di potere si tratta spesso di un tentativo di ottenere visibilità e denaro. Pochissime sono le donne che avvallano l’opinione per cui sarebbero le madri a crescere i futuri uomini violenti (28%). Infine, esiste la solidarietà tra donne? Nel complesso, anche se non con una larga maggioranza, le donne sono fiduciose nell’esistenza di un’autentica solidarietà femminile (54,5%).
In sintesi, patriarcato e femminismo sono due termini le cui connotazioni, per quanto linguisticamente ben precise, assumono nel linguaggio comune sfumature contorte e che, a sorpresa, anche quando a vantaggio delle donne, sono le donne stesse ad auto minare la propria libertà e consapevolezza del sé.
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