Caldo record, sudare fa perdere grassi?
- 25 Giugno 2025
- Popolazione
La credenza che sudare faccia perdere grassi è radicata nell’immaginario collettivo, alimentata da pubblicità di fasce dimagranti e prodotti miracolosi. Ma cosa dice davvero la scienza? La risposta è più complessa di quanto si possa immaginare e tocca meccanismi fisiologici che vanno oltre la semplice perdita di liquidi.
A cosa serve il sudore
Partiamo dall’inizio. Il sudore è principalmente composto da acqua (99%) e sali minerali, con una funzione precisa: regolare la temperatura corporea. Quando il corpo si riscalda durante l’attività fisica o perché fa troppo caldo, le ghiandole sudoripare producono questo liquido per raffreddare l’organismo attraverso l’evaporazione
Durante l’esercizio fisico, un atleta può perdere da 0,5 a 2,5 litri di liquidi ogni ora, con picchi fino a 3-4 litri in condizioni di caldo estremo. Tuttavia, questa perdita rappresenta esclusivamente acqua e elettroliti, non grasso corporeo.
Dopo una sessione di allenamento intensa, la bilancia potrebbe mostrare un peso inferiore, ma si tratta di un calo temporaneo che si ripristina non appena ci si reidrata. Ma attenzione: non tutto è perduto.
Quando il calore diventa alleato del metabolismo
Nonostante il sudore in sé non bruci grassi, l’aumento della temperatura corporea può indirettamente favorire il processo di dimagrimento. I bagni caldi, ad esempio, attivano il metabolismo basale: più aumenta la temperatura corporea, più energia il corpo consuma per mantenere l’equilibrio termico.
Un bagno ipertermico di 20-30 minuti a 39°C può aumentare la temperatura corporea di 1°C, stimolando la sudorazione e accelerando il metabolismo. Questo processo, tipico delle saune, favorisce l’utilizzo di grassi e chetoni come substrati energetici alternativi al glucosio, creando quello che in gergo viene chiamato “riarrangiamento metabolico sistemico”, una situazione che può supportare la perdita di peso nel lungo termine.
L’equivoco delle fasce dimagranti
Le fasce addominali pubblicizzate come “brucia grassi” sfruttano proprio il frainteso rapporto tra sudore e grasso. Questi prodotti aumentano la sudorazione locale attraverso il calore e la compressione, ma non hanno alcun effetto diretto sul tessuto adiposo sottostante. Come per l’attività fisica, la sensazione di “pancia più piatta” dopo l’uso è dovuta alla temporanea perdita di liquidi e alla compressione meccanica, non alla riduzione del grasso addominale.
Il vero ruolo dell’attività fisica nel dimagrimento
La perdita di grasso avviene attraverso un processo chiamato lipolisi, che richiede un deficit calorico prolungato nel tempo. Durante l’esercizio fisico, il corpo utilizza prima le riserve di glicogeno muscolare, poi inizia a intaccare i depositi di grasso per produrre energia.
Inoltre, l’attività fisica regolare innesca un circolo virtuoso che incide sulla perdita di peso perché influenza positivamente gli ormoni che regolano l’appetito, come la leptina e la grelina, migliorando il controllo del peso a lungo termine. Inoltre, l’allenamento aumenta la sensibilità insulinica e il metabolismo basale, creando condizioni favorevoli per il mantenimento di un peso corporeo sano.
Gli effetti benefici sono molteplici: secondo uno studio l’attività fisica intensa riduce il rischio di morte fino al 30% grazie al rallentamento dell’involuzione dell’apparato muscolo-scheletrico e cardiovascolare, e migliora le capacità psico-intellettuali, i livelli di autostima e felicità, nonché la qualità delle relazioni sociali.
Idratazione: il fattore spesso sottovalutato
Una corretta idratazione è fondamentale per ottimizzare i processi metabolici. La disidratazione, anche lieve, può compromettere le prestazioni fisiche e rallentare il metabolismo.
Per chi pratica sport regolarmente, è essenziale reintegrare il 150% del peso perso durante l’attività fisica. Questo perché una parte dei liquidi assunti viene utilizzata dal corpo per continuare il processo di termoregolazione anche dopo l’allenamento.
Chi beve poco perché ha paura di sudare troppo potrebbe trovare interessante questo articolo: Sudi troppo? Ecco le cause della sudorazione eccessiva e come risolverla
Strategie efficaci per la perdita di peso (e di grasso)
Invece di affidarsi a soluzioni miracolose, la scienza indica chiaramente le strategie più efficaci:
- Deficit calorico controllato: consumare meno calorie di quelle che si bruciano, mantenendo un approccio sostenibile nel tempo;
- Attività fisica regolare: combinare esercizi cardiovascolari e di resistenza per massimizzare il consumo energetico e preservare la massa muscolare;
- Alimentazione bilanciata: privilegiare alimenti ricchi di nutrienti e limitare quelli ad alta densità calorica;
- Gestione dello stress: livelli elevati di cortisolo possono favorire l’accumulo di grasso addominale.
Trattamenti medici mirati
Per chi cerca soluzioni più specifiche, esistono trattamenti medici come la fosfatidilcolina, una sostanza naturale che agisce direttamente sugli adipociti attraverso microiniezioni localizzate. Questo approccio, utilizzato in medicina estetica, può essere efficace per eliminare depositi di grasso localizzati che resistono a dieta ed esercizio fisico.
La fosfatidilcolina favorisce la lipolisi e il successivo smaltimento dei grassi attraverso il sistema linfatico, con risultati visibili entro 4-6 settimane dal trattamento. Tuttavia, anche questi interventi richiedono uno stile di vita sano per mantenere i risultati nel tempo e soprattutto vanno effettuati solo dopo aver consultato il medico ricordandosi che la soluzione più semplice raramente è quella corretta.