Manovra, fino a 1.000 euro in più all’anno, ecco come cambiano gli stipendi dal 2025
- 06/11/2024
- Popolazione
Gli stipendi degli italiani potrebbero cambiare dal 2025, e non di poco. Il testo della Manovra prevede fino a mille euro in più all’anno per chi ha redditi tra 35 mila e 40 mila euro e dei bonus (indennità) per chi ha redditi fino 20 mila euro. Per le altre fasce subentra una novità storica per l’assetto fiscale italiano: dal prossimo anno non conterà più solo la retribuzione da dipendente, ma il reddito complessivo, quindi anche eventuali guadagni da case in affitto e simili.
Stipendi, come e perché cambiano dal 2025
Prima di approfondire le novità previste nella Manovra, un paio di considerazioni:
- se “l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”, “il Fisco italiano è un sistema fondato sul ceto medio”, come confermano i Report di Itinerari previdenziali sulla spesa pubblica e le dichiarazioni dei redditi 2022. I contribuenti che dichiarano almeno 35 mila euro sono circa 6,4 milioni, il 15,27%, ma pagano il 63,4% delle imposte
- il sistema fiscale ha creato un paradossale effetto soglia, una “trappola” fiscale per cui chi supera anche di un centesimo il reddito di 35.000 euro guadagna (al netto) meno di alcuni contribuenti che stanno al di sotto di questa soglia, perché oltre i 35.000 euro non si applica il taglio del cuneo fiscale. La “perdita” annuale può arrivare fino a 1.100 euro.
Questo paradosso si traduce in un disincentivo ad aumentare i salari e, in alcuni casi, “incentiva” gli aumenti salariali in nero.
L’intervento del governo punta a introdurre una riforma più inclusiva, con benefici distribuiti in modo graduale su una platea di lavoratori più ampia e un nuovo meccanismo di calcolo basato sul reddito complessivo.
Il “paradosso di quota 35 mila euro” era emerso all’indomani della Manovra 2024, quando l’Ufficio parlamentare di bilancio aveva spiegato che “la modalità per fasce (e non per scaglioni, ndr.) fa cessare ogni beneficio oltre la soglia di retribuzione lorda di 35 mila euro”.
Addio taglio del cuneo fiscale nel 2025
La manovra introduce una nuova forma di bonus fiscali che va a sostituire il taglio del cuneo fiscale inaugurato dal governo Draghi e in vigore fino al 31 dicembre 2024. La platea dei beneficiari si allarga dai 13 milioni coinvolti finora a oltre 14 milioni e, considerando anche la conferma del taglio delle aliquote Irpef da quattro a tre il costo per le casse pubbliche sale dai 14 ai 17 miliardi.
Il testo della Manovra propone una riduzione graduale (décalage) delle agevolazioni per far cessare il paradosso fiscale appena visto sopra. Questo cambiamento permette di evitare il brusco calo di reddito netto, sostenendo così gli aumenti salariali regolari. La situazione sarà la seguente:
- Per i redditi tra 20 mila e 32 mila euro praticamente non cambierà nulla: ci sarà una detrazione fissa di mille euro all’anno, ovvero 83,3 euro per dodici mensilità. Come vedremo, la situazione resta invariata anche fino a 36 mila euro, pur cambiando il meccanismo;
- Per i redditi dai 32 mila euro fino ai 44 mila euro si attuerà un décalage di sgravio: tra i 35 e i 36 mila euro si prevedono circa mille euro annuali in più in busta paga; quindi, in pratica non cambierà nulla per chi rientra in questi redditi. Lo sgravio cala progressivamente fino a 5,5 euro in più all’anno per chi guadagna 44 mila euro.
C’è poi un’altra differenza fondamentale: a differenza del passato, dove lo sgravio era applicato solo sul “reddito da lavoro”, ora si tiene conto del “reddito complessivo” di ogni lavoratore, che può includere anche altre fonti di reddito, inclusi i canoni di affitto. Di conseguenza, chi ha altre entrate oltre allo stipendio potrebbe non beneficiare dello sgravio, anche se ha un reddito da lavoro che non supera i 44 mila euro annui.
Bonus per i redditi sotto i 20 mila euro
Per i redditi inferiori ai 20 mila euro, la Manovra 2025 introduce un indennità calcolata come percentuale sul reddito annuale. Questo contributo non concorre alla formazione del reddito imponibile ed è modulato in base alle tre fasce:
- Redditi fino a 8.500 euro: in questa fascia, il bonus equivale al 7,1% del reddito annuale;
- Redditi tra 8.500 e 15 mila euro: il bonus scende al 5,3%;
- Redditi tra 15 mila e 20 mila euro: l’importo del bonus corrisponde al 4,8% del reddito;
Ad esempio, chi percepisce 15 mila euro annui riceverà circa 795 euro di bonus (pari a circa 66,25 euro mensili), un importo comparabile a quello attuale grazie al taglio del cuneo contributivo. Per i redditi prossimi ai 20 mila euro, il beneficio si attesta attorno a 960 euro, migliorando lievemente rispetto al 2024.
Stipendi dal 2025, lo schema
La Manovra interviene quindi sia introducendo delle indennità, sia rimodulando il taglio del cuneo fiscale. Spiegati i meccanismi, ecco uno schema pratico tra i vari scaglioni di reddito:
- Inferiori a 8.500 euro (no tax area): bonus pari al 7,1% del reddito;
- Tra 8.500 euro e 15 mila euro 5,3%: bonus al 5,3%;
- Tra 15 mila euro e 20 mila euro: bonus al 4,8%.
Per questi ultimi redditi, la situazione sarà analoga a quella attuale, solo che al posto del taglio del cuneo fiscale ci saranno delle indennità, dei bonus. Continuando:
- Tra i 20 mila euro e i 32 mila euro: sgravio fiscale di mille euro fissi;
- Tra i 32 mila euro e i 36 mila euro: sistema diverso (décalage) ma non cambia la sostanza, si resterà sui mille euro in più all’anno;
- Tra i 36 mila e i 44 mila euro: sgravio progressivo fino a raggiungere la quota di 5,5 euro annui per i redditi di 44 mila euro.
In pratica, riceveranno sicuramente un beneficio i contribuenti che rientrano nei redditi (complessivi e non solo da lavoro) tra i 35 mila e i 40 mila. Per gli altri, la differenza può essere minima rispetto al “vecchio” sistema del taglio del cuneo.
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