Assoldò un sicario per spezzare le dita al figlio gay. Ora dovrà pagargli i danni
- 01/04/2025
- Famiglia Popolazione
Un padre che non accetta l’omosessualità del figlio. Un odio che si trasforma in persecuzione. Un piano crudele per spezzare non solo le dita, ma anche il futuro di un giovane chirurgo. È la storia di Fabrizio Obbialero, chirurgo plastico di Torino-Grugliasco, vittima di violenza omofoba tra le mura domestiche, online e nella vita di tutti i giorni.
Una sentenza del tribunale civile di Asti ha quantificato i danni subiti dal ragazzo e riconoscendogli un “danno biologico” causato “dalla condotta vessatoria e violenta” del padre.
La storia di Fabrizio Obbialero
Nel 2018, il padre di Fabrizio, un uomo di 75 anni, decide di compiere l’impensabile: paga un picchiatore affinché aggredisca il figlio e gli spezzi le dita, con l’obiettivo di stroncare la sua carriera di chirurgo. Ma il sicario, dopo averlo pedinato per settimane, rifiuta di portare a termine il piano e smaschera l’iniziativa criminale. Da lì in avanti, la giustizia ha fatto il suo corso. Nel dicembre 2020, il padre ha patteggiato una condanna a due anni di carcere per lesioni aggravate e stalking. Tuttavia, la violenza psicologica e le vessazioni erano iniziate molto prima.
Una persecuzione continua: insulti, minacce e diffamazione online
Da quando ha dichiarato la propria omosessualità, nel 2016, Fabrizio è diventato il bersaglio dell’odio paterno. Offese, minacce e aggressioni si sono susseguite nel tempo, coinvolgendo anche la madre del medico, che aveva sempre difeso il figlio ma che, nel frattempo, è morta per una malattia. Il padre ha persino pagato qualcuno per tagliare le gomme della sua auto e di quella di sua moglie. Online, ha creato diversi profili falsi per diffamare il figlio, accusandolo di fare uso di droghe con post denigratori. “Il Profeta si fa le canne”, scriveva su Facebook o nei messaggi che inviava ad amici e conoscenti per minare la credibilità del figlio chirurgo.
Le conseguenze delle violenze sulla salute psicologica
Le violenze psicologiche e le aggressioni hanno lasciato segni profondi. Secondo una consulenza medica riportata nella sentenza del tribunale civile di Asti del 22 marzo, Fabrizio ha sviluppato un “disturbo dell’adattamento con sintomi ansiosi e depressivi”, un quadro psicopatologico tipico nei casi di stalking. Anche dopo il patteggiamento del padre, il medico ha continuato a vivere nel terrore per la propria incolumità e quella dei suoi cari.
La perizia ordinata dal giudice nel processo civile ha fatto emergere uno scenario fatto di “offese e aggressioni reiterate sia fisiche che verbali”. I comportamenti del padre hanno portato la vittima a sviluppare un “disturbo dell’adattamento, non complicato di grado moderato, con sintomi ansiosi e depressivi”, da cui è derivato “un danno biologico permanente all’integrità psichica valutabile nella misura del 9%”. Per anni Fabrizio ha vissuto in “un contesto caratterizzato da offese e aggressioni reiterate sia fisiche che verbali”, spiega il giudice che ha condannato il 75enne a risarcire il figlio per il danno subito.
Una sentenza che fa giurisprudenza
La sentenza del tribunale civile di Asti ha riconosciuto a Fabrizio un risarcimento per il “danno biologico” subito a causa della persecuzione omofoba del padre. Si tratta di un precedente importante per i diritti Lgbtq+: “Per la prima volta in Italia io e il mio compagno abbiamo dimostrato un danno biologico connesso ad un atteggiamento omofobico. Dal punto di vista medico-legale è un grande traguardo” ha detto la vittima, assistita dall’avvocato Maximiliano Bruno che ha definito la vicenda “vergognosa e imbarazzante, ancor più perché avvenuta tra un padre e un figlio”.
La battaglia legale, però, non è ancora finita: il compagno di Fabrizio, anch’egli vittima di questa persecuzione indiretta, non ha ottenuto alcun riconoscimento e il legale ha annunciato un ricorso in appello.
Cosa è il danno biologico
Il “danno biologico” è una lesione dell’integrità psicofisica di una persona che incide sulla sua qualità della vita, indipendentemente dal danno economico subito. Si tratta di un concetto giuridico che viene riconosciuto quando un individuo subisce un pregiudizio permanente o temporaneo alla propria salute a causa di un comportamento illecito altrui, come nel caso di maltrattamenti, aggressioni o persecuzioni. Nel caso di Fabrizio Obbialero, il tribunale di Asti ha riconosciuto il danno biologico derivante dalle continue vessazioni e minacce subite dal padre, evidenziando come queste abbiano compromesso il suo benessere psicologico in modo significativo e duraturo.
La giustizia ha riconosciuto il danno subito da Fabrizio, ma quante altre storie simili restano sommerse? L’omofobia in ambito familiare è una realtà ancora troppo spesso taciuta, con conseguenze devastanti sulla vita delle persone coinvolte.
È un monito: la società non può più lasciare certe cicatrici dentro le mura di casa.