Sebastián Vega, il primo cestista argentino a fare coming out, sale sul canestro con la bandiera arcobaleno – Video
- 23 Luglio 2025
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Nel 2020 Sebastián Vega fu il primo cestista argentino a fare coming out. A distanza di cinque anni, ha portato la bandiera arcobaleno sul canestro del Microestadio Luis Conde dopo aver vinto il titolo nazionale con il Boca Juniors.
[DEPORTES] Con la bandera del orgullo, “Seba” Vega, estrella de Boca, festejó la obtención de la Liga Nacional de Básquet. 🏳️🌈
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— ElCanciller.com (@elcancillercom) July 21, 2025
Vega, gli insulti omofobi e la bandiera arcobaleno
Nelle settimane precedenti alla finalissima, vinta di un solo punto contro l’Instituto Atlético Central Córdoba, Vega era stato preso di mira con insulti omofobi, senza mai cedere: “Sono forte, posso gestirla. Chi soffre di più è la mia famiglia”, aveva spiegato prima di poter riaffermare la sua omosessualità in diretta nazionale, dato che la finalissima e la festa scudetto sono state trasmesse in tv lungo tutta l’Argentina.
“La cosa più bella è che quando ho alzato la bandiera tutti i tifosi del Boca mi hanno applaudito, erano molto orgogliosi. Penso che quell’immagine rimarrà indelebile nella mia vita. Sono emozionato e felice”, ha detto il cestista 37enne che ha ricordato l’importanza di avere un gruppo unito e rispettoso della libertà personale: “Sono molto grato perché i miei compagni di squadra mi hanno sempre lasciato fare, e questo mi ha fatto sentire molto a mio agio in campo”, ha spiegato ai giornalisti.
Un messaggio di speranza
Con la vittoria di domenica 20 luglio, Vega è diventato campione d’Argentina per la quarta volta, la seconda consecutiva indossando la maglia del Boca. Aveva la National Basketball League argentina anche con il Penarol nel 2010 e con il Quimsa nel 2015.
Nella finalissima al cardiopalma, Sebastián Vega ha sfoderato una importante prestazione individuale condita da quattordici punti, otto rimbalzi, quattro assist e due palle rubate. Eppure, per molti la sua più importante vittoria è arrivata dopo il fischio finale, quando ha deciso di portare in alto la bandiera simbolo dei diritti Lgbtq+ per farla vedere a tutti, dando speranza a tutti coloro che, come lui, sono stati presi di mira per il proprio orientamento sessuale: “È un messaggio di miglioramento personale: ognuno può essere chi vuole e raggiungere i propri obiettivi”, ha detto alla stampa.