Safer Internet Day 2025, teenager i più esposti ai rischi digitali
- 11/02/2025
- Giovani Popolazione
Che rapporto abbiamo con la tecnologia e come cambiano le nostre paure tra le diverse fasce della popolazione? Queste domande assumono un ruolo fondamentale in un periodo come questo caratterizzato dalla rapida diffusione dell’intelligenza artificiale.
Molte risposte arrivano dal Global Online Safety Survey presentato da Microsoft in occasione del Safer Internet Day 2025. L’indagine analizza la sicurezza online in 15 Paesi, tra cui l’Italia ed è stata condotta tra luglio e agosto 2024 su un campione di 14.800 persone.
I risultati dimostrano che gli italiani sono mediamente più consapevoli degli altri cittadini, con la disinformazione in cima alle preoccupazioni degli utenti. È emerso anche un importante divario generazionale nella capacità di gestione dei rischi digitali: mentre i giovani chiedono sempre più supporto, gli adulti fanno più fatica a reggere i ritmi dell’intelligenza artificiale.
Safer Internet Day 2025, focus sugli italiani
Secondo il report, il 59% degli italiani ha affrontato almeno un rischio online nell’ultimo anno, un dato inferiore alla media globale (66%) ma comunque preoccupante. I più esposti risultano i teenager, con una percentuale che sale al 62%, evidenziando la necessità di strumenti adeguati a proteggerli.
Tra le principali minacce segnalate dagli utenti italiani emergono:
- Disinformazione: rischio percepito dal 40% della popolazione, leggermente sotto la media globale del 47%;
- Cyberbullismo e discorsi d’odio: 31%, in linea con il 33% registrato in medio tra i Paesi analizzati;
- Contenuti violenti: 28%, una percentuale che rispecchia le tendenze internazionali;
- Deepfake e manipolazione digitale: il 75% degli italiani si dichiara preoccupato per l’impatto di immagini e video generati dall’intelligenza artificiale contro il 72% della media internazionale.
Se l’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità, la percezione pubblica evidenzia anche una crescente diffidenza. Il 79% degli italiani teme truffe e manipolazioni legate alla tecnologia, mentre il 76% ritiene che l’Ai possa essere usata per diffondere contenuti inappropriati. Nel panorama internazionale, il rischio deepfake è molto sentito in Sudafrica (81%) e India (78%).
Come reagiscono i giovani italiani ai pericoli del web?
Nonostante i rischi, i giovani dimostrano una crescente consapevolezza e adottano strategie di difesa più efficaci rispetto agli adulti:
- Il 65% dei teenager blocca o rimuove contatti indesiderati, superando la media del 58%;
- il 58% si confida con una persona di fiducia, spesso un genitore o un insegnante (scelta presa dal 55% dei giovani a livello internazionale);
- il 33% non segnala gli episodi di rischio perché ritiene che sia inutile;
- il 19% è convinto che non ci saranno conseguenze per i responsabili di cattive azioni online.
Dunque, i giovani italiani sono più pronti dei coetanei nel chiedere supporto in materia di rischi digitali, ma i genitori sono abbastanza pronti?
L’indagine di Microsoft dice che, a fronte di una maggiore proattività da parte dei giovani, solo il 22% degli adulti si sente preparato ad aiutarli nella gestione dei pericoli online, un dato inferiore alla media globale del 25%. “Questo divario sottolinea la necessità di fornire alle famiglie strumenti pratici e formazione mirata, affinché possano supportare i giovani nel navigare in sicurezza nel mondo digitale”, spiega l’azienda che per questo invita a “Rafforzare il dialogo tra genitori e figli rappresenta un passo essenziale per affrontare insieme le sfide del panorama online”. In questa direzione va il piano da 4,3 miliardi di euro annunciato da Microsoft in Italia.
Quali sono le paure sull’Ai?
L’uso dell’Ai generativa sta crescendo rapidamente in Italia, con un aumento dell’8% rispetto al 2023. Oggi quasi un italiano su quattro (22%) dichiara di aver utilizzato strumenti di intelligenza artificiale negli ultimi tre mesi. Grandi protagonisti sono i Millennials (25-44 anni) che rappresentano gli italiani più attivi in ambito di intelligenza artificiale: l’anno scorso il 41% di loro ha utilizzato strumenti di Ai generativa migliorando il 35% del 2023.
In generale, gli italiani hanno sempre più familiarità con gli strumenti di intelligenza artificiale generativa: oggi un italiano su cinque (20%) afferma di avere buona padronanza dell’Ai, rispetto al 15% del 2023. Parallelamente, la percentuale di chi ha provato ad usare l’Ai almeno una volta è passata dal 29% al 38%, mentre le persone che la utilizzano settimanalmente son passate dal 29% al 35%.
Questo non significa ignorarne i rischi: il timore che l’Ai possa essere strumento di frodi o manipolazioni digitali è alto (79%), a dimostrazione di un atteggiamento ambivalente verso questa tecnologia. Per garantire un utilizzo responsabile, diventa fondamentale affiancare alla diffusione dell’Ai un’adeguata formazione sulle sue implicazioni sociali e demografiche.
La sicurezza digitale e la dimensione demografica
L’indagine Microsoft evidenzia come la sicurezza digitale sia un elemento chiave per il benessere della società. La popolazione italiana, caratterizzata da un’età media elevata rispetto ad altri Paesi europei, mostra una maggiore difficoltà ad adattarsi alle nuove minacce del digitale. Il divario generazionale non si traduce solo in una questione di competenze, ma influisce direttamente sulla fiducia nelle istituzioni e nei media, con un impatto rilevante sulla tenuta sociale e sulla qualità dell’informazione.
I risultati dicono che il Paese deve lavorare per colmare il gap tra generazioni e promuovere una cultura della sicurezza digitale che coinvolga famiglie, scuole e istituzioni. Solo attraverso un’educazione diffusa e un utilizzo consapevole la tecnologia diventerà un grande alleato per tutti e non un ostacolo all’uguaglianza sociale.