Che cosa è il reddito universale di cui parla Elon Musk e cosa c’entra con l’Ai?
- 30/07/2024
- Popolazione
Ma se l’intelligenza artificiale ci ruberà il lavoro, chi ci pagherà gli stipendi? La risposta, secondo Elon Musk e altri esperti, è presto detta e si chiama reddito universale, una soluzione potenzialmente rivoluzionaria alle sfide socioeconomiche del XXI secolo.
Il Ceo di Tesla, recentemente finito nel ciclone per le dichiarazioni shock nei confronti della figlia transgender, non è l’unico a sostenere che il reddito universale sarà indispensabile con la diffusione dell’Ai. Anche l’imprenditore e politico newyorkese Andrew Yang, di orientamento democratico e opposto a quello di Elon Musk, ha portato questa idea al centro del dibattito pubblico. Yang, fondatore dell’organizzazione non-profit Venture for America, è un convinto sostenitore del reddito universale, detto anche Universale Basic Income (Ubi), soluzione che propone almeno dal 2018, quando nessuno parlava ancora di intelligenza artificiale. La soluzione, tuttavia, non è priva di critiche e criticità.
Cosa è il reddito universale
Il reddito universale è un modello economico che prevede la distribuzione di una somma di denaro periodica e incondizionata a tutti i cittadini di un Paese, indipendentemente dalla loro posizione lavorativa ed economica. Si parla di 1.000 dollari al mese, ma per ora la cifra è del tutto indicativa.
Secondo Yang, i benefici di questa forma di reddito base universale includono “persone più sane, persone meno stressate, persone meglio istruite, comunità più forti, più volontariato, più partecipazione civica. Non vi è burocrazia associata perché non è necessario verificare se le situazioni cambiano”.
Citando le previsioni del Roosevelt Institute, Yang sostiene che il reddito di universale “creerebbe fino a 2 milioni di nuovi posti di lavoro nelle comunità [americane]”, sostenuti dalla possibilità di realizzare i propri progetti. L’idea di base è di fornire una sicurezza finanziaria universale, riducendo la povertà e incentivando una maggiore libertà individuale nella scelta del percorso di vita.
Ancora più netta la posizione di Elon Musk che intervenendo a Viva Tech, la conferenza sulle nuove tecnologie che si è svolta a maggio in Francia, ha risposto così ad alcune domande del pubblico: “In uno scenario benigno, in uno scenario positivo, probabilmente nessuno di noi avrà un lavoro. Ci sarà un reddito universale alto, non un reddito di base universale. Non ci sarà scarsità di beni o servizi. Penso che questo sia lo scenario più probabile, c’è l’80% circa di probabilità che accada tutto questo, a mio parere”.
Effetti economici e sociali del reddito universale
Il reddito di base universale (Ubi) potrebbe avere un impatto significativo sull’economia, fungendo da potente stimolo. Garantendo a tutti i cittadini un reddito minimo, si aumenterebbe la capacità di spesa complessiva, il che potrebbe tradursi in una maggiore domanda di beni e servizi e, di conseguenza, in una crescita economica sostenuta.
Inoltre, l’implementazione di un reddito universale contribuirebbe a ridurre le disuguaglianze sociali ed economiche. Offrendo a ciascuno un livello di sicurezza economica, si darebbe a tutti la possibilità di migliorare la propria vita, indipendentemente dalla situazione di partenza.
Un altro aspetto positivo riguarda il supporto all’innovazione e alla creatività. Con le necessità di base coperte, le persone si sentirebbero più libere di intraprendere percorsi educativi o professionali che comportano dei rischi. Questo potrebbe portare a un’esplosione di idee, nuove imprese e scoperte scientifiche, oltre a opere artistiche che altrimenti sarebbero rimaste inespresse, in linea con le osservazioni di Andrew Yang.
Va inoltre sottolineato come la salute fisica e mentale sia spesso correlata alla propria situazione economico-finanziaria. In questo senso, i sostenitori del reddito di base universale, ritengono che l’Ubi potrebbe alleviare lo stress derivante da difficoltà economiche, contribuendo così a una migliore qualità della vita per tutti e anche ad un minor peso sulle casse della sanità pubblica.
Critiche e controversie
Diversi aspetti della proposta di Reddito Universale non convincono. Una delle preoccupazioni principali è che potrebbe ridurre l’incentivo a lavorare, in particolare in settori meno remunerativi o più faticosi. Questo potrebbe causare una carenza di personale in aree fondamentali come l’assistenza sanitaria e l’educazione, un campo dove è già difficile trovare lavoratori e di cui l’Ai non potrà risolvere ogni problema.
C’è anche il rischio di inflazione. Se si immette liquidità nell’economia senza un corrispondente aumento della produzione, il potere d’acquisto del reddito fornito potrebbe diminuire, vanificando così gli effetti positivi del programma.
Un altro aspetto da considerare è la sostenibilità finanziaria, che dipende da come finanziare l’Ubi. Se si decidesse di finanziare il programma attraverso la tassazione, ciò potrebbe disincentivare investimenti e attività economica, anche se bisognerà valutare l’aumento della produzione garantito dall’Ai. Resta da escludere il ricorso al debito pubblico, che creerebbe problemi di sostenibilità fiscale nel lungo termine e non si concilia con la natura della misura: il Reddito Universale c’è perché c’è un aumento della produttività che a sua volta genera un aumento della ricchezza e della capienza fiscale di un Paese.
Infine, ci sono questioni morali ed etiche. Alcuni critici sostengono che un reddito incondizionato possa essere visto come un “denaro gratuito”, che non promuove il valore del lavoro o il contributo individuale alla società.
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