Scuola, i genitori di figli con disabilità potranno confermare gli insegnanti di sostegno
- 14/06/2024
- Popolazione
E se fossero i genitori a scegliere gli insegnanti dei propri figli?
Non esiste un meccanismo del genere, ma il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato qualcosa di simile, in casi particolari: a partire dal prossimo anno scolastico le famiglie italiane potranno decidere se confermare i docenti di sostegno per i propri figli.
Questa disposizione, parte del decreto 71/2024, è stata presentata durante un’audizione alla Commissione Cultura e mira a garantire continuità e stabilità nell’educazione degli studenti con disabilità. Per agevolare la continuità, il dirigente scolastico potrà proporre ai docenti specializzati e non specializzati che abbiano svolto servizio sul sostegno la conferma con precedenza assoluta sulla stessa cattedra dell’anno precedente.
Continuità didattica: un valore imprescindibile
Durante l’audizione, Valditara ha illustrato l’importanza di questa misura, spiegando che permetterà alle famiglie di mantenere gli insegnanti di sostegno che hanno già instaurato un rapporto di fiducia con i loro figli, purché questi siano disponibili e il dirigente scolastico approvi la riconferma. La misura non impatta solo sul piano formativo degli studenti, ma anche su quello occupazionale degli insegnanti, spesso precari e costretti a cambiare città di anno in anno.
“Vogliamo un rapporto virtuoso che metta al centro lo studente. La continuità didattica ha un valore imprescindibile da tutelare con tutti gli strumenti possibili,” ha dichiarato il Ministro, evidenziando l’importanza di una relazione solida e costante tra studenti con disabilità e i loro insegnanti di sostegno.
Formazione e specializzazione per i docenti di sostegno
Il decreto introduce anche nuovi percorsi formativi per i docenti di sostegno. Fino al 31 dicembre 2025, sarà possibile ottenere la specializzazione tramite corsi organizzati dall’INDIRE (ente pubblico di ricerca già deputato alla formazione del personale della scuola), che assegnano almeno 30 crediti formativi. Questi corsi saranno aperti a chi ha accumulato almeno tre anni di servizio negli ultimi cinque anni, e i costi saranno a carico dei partecipanti. Questa iniziativa mira a potenziare la formazione dei docenti di sostegno, rendendoli più preparati e specializzati per affrontare le esigenze specifiche degli studenti con disabilità.
Si stima che l’intervento, di natura transitoria ed eccezionale, si rivolga ad una platea di circa 85 mila docenti che l’attuale sistema di specializzazione non è riuscito ad intercettare.
Affrontare la carenza di insegnanti in Italia
Queste misure arrivano in un contesto di grave carenza di insegnanti in Italia. Secondo recenti dati del Ministero dell’Istruzione, mancano circa 150.000 insegnanti in tutto il Paese, una situazione particolarmente critica nelle regioni del Sud e nelle materie scientifiche. La carenza di personale docente è dovuta a vari fattori, tra cui la burocrazia e i ritardi nei concorsi. Le nuove disposizioni mirano a rendere il sistema educativo più efficiente e a ridurre questa significativa carenza. Non mancano però le critiche di chi ritiene che il meccanismo di conferma degli insegnanti pregiudichi l’interesse di chi non ha ancora svolto quel ruolo, ma vorrebbe iniziare a lavorare e ad accumulare punteggio.
Il nodo dei titoli esteri
L’esigenza di insegnanti è alta e va colmata con vari canali.
Anche per questo, la stessa misura che istituisce la continuità formativa per gli studenti portatori di disabilità interviene per favorire la risoluzione del contenzioso collegato al mancato riconoscimento dei titoli di specializzazione sul sostegno conseguiti all’estero.
Si prevede, infatti, che i circa 11 mila soggetti con istanza di riconoscimento o contenzioso pendente possano accedere a percorsi di specializzazione specifici, sempre erogati da INDIRE. In questo modo, i docenti rinunceranno al contenzioso e riceveranno il titolo idoneo per insegnare agli alunni e studenti con disabilità al termine del percorso di specializzazione.
Altre novità del decreto
Oltre alle misure per i docenti di sostegno, il decreto introduce altre importanti novità:
- Tutela dei diritti degli studenti con disabilità: saranno avviate attività sperimentali del nuovo decreto sulla disabilità in nove province italiane. Questa sperimentazione ha lo scopo di testare e affinare le nuove disposizioni, garantendo che rispondano efficacemente alle esigenze degli studenti;
- Integrazione degli alunni stranieri: dal 2025/26, nelle classi con almeno il 20% di studenti stranieri neoarrivati, potranno essere assegnati docenti per l’insegnamento dell’italiano, in collaborazione con i Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti (CPIA). Questa misura mira a facilitare l’integrazione linguistica e culturale degli studenti stranieri, migliorando la loro esperienza scolastica e il loro successo educativo;
- Valutazione dei dirigenti scolastici: verrà introdotto un nuovo modello di valutazione basato su parametri di merito, con il coinvolgimento dei sindacati. Questo nuovo sistema di valutazione mira a garantire una gestione scolastica più efficace e trasparente, incentivando i dirigenti a migliorare continuamente le loro prestazioni;
- Mobilità dei dirigenti scolastici: una norma transitoria regolerà la mobilità dei dirigenti scolastici per il prossimo anno scolastico, aumentando la percentuale di posti disponibili per la mobilità. Questa misura intende favorire una migliore distribuzione dei dirigenti scolastici, rispondendo alle esigenze delle scuole in diverse regioni del Paese.
Le nuove disposizioni rappresentano un importante passo verso un’istruzione più inclusiva. Tuttavia, la sfida principale resta quella di affrontare la carenza di insegnanti e di garantire una formazione adeguata a tutti i docenti. L’efficacia di queste misure dipenderà dalla loro attuazione concreta e dalla capacità del sistema educativo di superare le attuali criticità.
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