Come compilare il 730 precompilato: guida pratica per una società che cambia
- 16/05/2025
- Popolazione
Da ieri, 15 maggio, è ufficialmente possibile modificare e inviare il modello 730 precompilato. Un appuntamento annuale che coinvolge milioni di italiani e che, oltre a rappresentare un adempimento fiscale, offre uno spaccato interessante delle trasformazioni demografiche e sociali del nostro Paese. Vediamo come orientarsi nella compilazione e cosa ci racconta questo strumento sulla società italiana che cambia.
Come compilare e inviare il 730 precompilato 2025
Il modello 730/2025 precompilato è disponibile online dal 30 aprile, ma solo da ieri i contribuenti possono intervenire sui dati inseriti dall’Agenzia delle Entrate e procedere con l’invio. Chi si muove con tempestività potrà ricevere già durante l’estate l’eventuale rimborso Irpef a cui ha diritto.
Per accedere al proprio 730 precompilato è necessario utilizzare Spid, Cie o Cns attraverso il portale dell’Agenzia delle Entrate. Una volta entrati nell’area riservata, è possibile:
- Verificare i dati già inseriti nel foglio di riepilogo
- Modificare o integrare le informazioni mancanti o errate
- Controllare attentamente redditi dichiarati e detrazioni incluse
- Salvare le modifiche prima di passare alla schermata successiva
È fondamentale prestare particolare attenzione ai dati relativi ai redditi e alle detrazioni, poiché sono tra le anomalie più frequentemente riscontrate nei modelli precompilati. Due date sono da tenere a mente:
- 19 maggio: da questo giorno sarà possibile annullare eventuali invii già effettuati e procedere con una nuova dichiarazione (questa possibilità è offerta una sola volta);
- 5 giorni dall’invio: entro questa scadenza sarà possibile verificare la corretta trasmissione consultando la sezione “Ricevute”
Elementi da non dimenticare
Un po’ come quando prepariamo le valigie per un lungo viaggi, così prima di procedere con l’invio definitivo, è necessario verificare che nella dichiarazione dei redditi sia tutto corretto. In particolare, si ricorda di fare attenzione a:
- Indicare i dati del sostituto d’imposta che effettuerà l’eventuale conguaglio;
- Scegliere la destinazione dell’8, del 5 e del 2 per mille;
- Verificare il prospetto di liquidazione per capire se si è a debito o a credito
Il 730 precompilato come specchio della società italiana che cambia
Leggendo tra numeri, codici e detrazioni del 730 precompilato, si possono intravedere le trasformazioni demografiche e sociali in atto nel nostro Paese.
È soprattutto la sezione “Familiari a carico” del modello 730 quella che riflette i cambiamenti nella struttura familiare italiana. La possibilità di fare il 730 congiunto è riservata sia ai coniugi tradizionali che ai contribuenti facenti parte di un’unione civile sancita ai sensi della Legge 76/2016 (cosiddetta Legge Cirinnà). Un riconoscimento fiscale che testimonia l’evoluzione giuridica e sociale della famiglia italiana.
Le detrazioni per figli a carico, invece, raccontano la crisi demografica: con un tasso di fertilità sceso a 1,18 figli per donna, il più basso di sempre, sempre meno contribuenti possono beneficiare di queste agevolazioni. A partire da gennaio di quest’anno la detrazione teorica spettante per i figli a carico è di 950 euro, parametrata in base al reddito dei genitori, oppure di 1.220 euro annui per i figli sotto i 3 anni. L’introduzione dell’Assegno Unico Universale ha modificato profondamente le detrazioni per i figli a carico. La principale novità è che, da quest’anno, viene messo un limite di 29 anni all’età in cui un figlio o una figlia possono essere considerati a carico. Prima restavano a carico i figli di qualsiasi età, purché con reddito inferiore a 2.840,51 euro.
Al contempo, aumentano le detrazioni legate all’assistenza di anziani e persone non autosufficienti, specchio di una società che invecchia rapidamente.
Invecchiamento e spese sanitarie
La voce “Spese sanitarie” è tra le più rilevanti nel 730 precompilato e riflette l’invecchiamento progressivo della popolazione italiana. L’aumento dell’aspettativa di vita, accompagnato dal calo delle nascite, sta trasformando la piramide demografica del Paese, con conseguenze dirette sul sistema fiscale e previdenziale.
Secondo le proiezioni, nei prossimi 15 anni la popolazione in età lavorativa calerà di 5,5 milioni di persone, nonostante un saldo migratorio positivo. Questo significa meno contribuenti attivi e più spese per pensioni e sanità, con un impatto diretto sulle entrate fiscali che, secondo l’Ocse, potrebbero ridursi dell’8% entro il 2030. Per questo diventa strategico investire intelligentemente nella Silver Economy.
Nuove forme di lavoro e redditi
Il quadro C del 730, dedicato ai redditi da lavoro dipendente, e il quadro D, per gli altri redditi, fotografano un mercato del lavoro in trasformazione. La possibilità di utilizzare il modello 730 è stata estesa anche a chi percepisce redditi da collaborazioni coordinate e continuative o da contratti di lavoro a progetto, riconoscendo fiscalmente la diffusione di forme di lavoro diverse dal tradizionale impiego a tempo indeterminato. D’altronde, è assodato che in Italia avere un lavoro non basta.
Questa evoluzione appena descritta riflette una società in cui il lavoro diventa più flessibile ma anche più precario, con conseguenze sulla capacità contributiva, sulla stabilità economica delle famiglie e sulla scelte di giovani di fare o non fare figli.
Non è un caso che, da almeno un paio d’anni, si sia acceso il dibattito politico ruoti su come il sistema fiscale possa incentivare la natalità e sostenere le famiglie. Le detrazioni fiscali, le agevolazioni per le famiglie numerose, i bonus nascite sono strumenti che il 730 precompilato rende visibili e misurabili, ma sono anche il segnale di una società che fatica a trovare nuove strategie di coesione e sviluppo demografico.