L’emozionante appello di Griezmann contro il bullismo a scuola: “Vi prego, intervenite”
Antoine Griezmann ha lanciato un sentito messaggio contro il bullismo nelle sue storie Instagram:
“Un appello speciale a voi, giovani che avete appena iniziato il nuovo anno scolastico. Se vedete qualcuno che ha problemi a stringere amicizie o qualcuno che viene bullizzato perché ha pochi amici, o perché è timido, o non è bello, o non indossa vestiti alla moda, vi prego, intervenite. Cerca di salutare o almeno di sorridere a questa persona quando la incroci nei corridoi della scuola. Non sappiamo cosa possa attraversare questa persona fuori dal contesto scolastico. La tua gentilezza potrebbe fare una significativa differenza nella vita di una persona!”.
L’appello dell’attaccante transalpino classe ’91 e padre di tre bambini (Mìa, 8 anni, Amaro, 5 anni, e Alba, 3 anni) intercetta una importante fanbase, costituita da oltre 41 milioni di follower su Instagram. Sarà pure un “petit diable” in campo, ma fuori dal rettangolo verde il calciatore dell’Atletico Madrid è tutt’altro che un “piccolo diavolo”.
L’impegno social(e) degli sportivi
L’appello di Griezmann contro il bullismo si cala perfettamente nel nostro tempo: gli atleti non si considerano più solo dei professionisti sportivi, ma anche degli influencer. Sanno che per milioni di persone in tutto il mondo è più importante ciò che dicono loro che qualsiasi istituzione, genitori inclusi. Per questo, sempre più atlete e atleti cercano di sfruttare la loro notorietà a fini solidali o comunque extra sportivi.
Mbappé e Thuram contro Le Pen
Di casi ce ne sono diversi, ma citeremo quelli più recenti e vicini all’attaccante dell’Atletico Madrid.
Durante Euro 2024, due colleghi di Griezmann nella nazionale di calcio francese, Kylian Mbabbé e Marcus Thuram, sono “scesi in campo”, non solo in senso calcistico, ma politico, riprendendo l’espressione di un personaggio che nel calcio e nella politica ha lasciato il segno.
I due calciatori hanno chiesto espressamente ai francesi di andare a votare per evitare il trionfo del Rassemblement National di Marine Le Pen. In pratica, Mbappé e Thuram hanno chiesto ai loro concittadini di fare squadra per evitare l’ascesa dell’estrema destra, replicando quanto già avvenuto tra i partiti con il Noveau Front Populaire, la grande coalizione guidata da Mélenchon. Il risultato lo sappiamo: il 7 luglio 2024 il secondo turno elettorale ha ribaltato i risultati del primo, dove trionfava Le Pen. Un ribaltone insperato e mai successo nella storia francese.
Thorsby e il progetto “We Play Green”
L’impegno degli atleti può assumere anche sfumature green.
È il caso di Morten Thorsby, il calciatore del Genoa che ha lanciato We Play Green, una fondazione no-profit nata da un’idea semplice ma potente: utilizzare l’enorme influenza che giocatori e club calcistici hanno a livello globale per sensibilizzare il pubblico su temi come l’inquinamento, i cambiamenti climatici e la perdita della biodiversità.
L’idea di creare la fondazione è nata in Italia, nell’agosto del 2020 dopo un incontro con l’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Ad oggi, oltre al centrocampista norvegese, aderiscono a We Play Green altri tredici calciatori e la calciatrice Sofie Junge Pedersen, campionessa d’Italia con la Juventus.
L’attenzione di Thorsby per l’ambiente nasce da lontano e si riflette anche nella scelta del suo numero di maglia, il 2, insolito per un centrocampista. Il norvegese ha scelto questo numero per simboleggiare i due gradi centigradi di aumento della temperatura globale che, se superati, potrebbero portare a conseguenze catastrofiche per il pianeta.
Questi sono solo alcuni dei tanti casi, ma il messaggio è chiaro: gli sportivi avvertono sempre di più il peso del loro ruolo. L’appello di Griezmann contro il bullismo è l’ennesima pagina di questo trend costruttivo. La dimostrazione pratica che social e notorietà possono migliorare la società, purché lo si voglia.
