Giornata mondiale della popolazione, opportunità di riflessione sul futuro delle persone
- 11/07/2024
- Popolazione
La giornata mondiale della popolazione è un evento annuale fissato per il giorno 11 luglio e nasce con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulle problematiche riguardanti la popolazione mondiale. La ricorrenza fu inaugurata dal consiglio direttivo del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite nel 1989 e mai come oggi assume un significato sempre più importante in un contesto internazionale che cambia e modifica i propri assenti mettendo a dura prova la popolazione tra eventi imprevisti, come il Covid-19, sino alle guerre che mettono in ginocchio cittadini da ogni parte del mondo.
La popolazione mondiale oggi
Partiamo dai numeri più recenti. La popolazione mondiale è aumentata di circa 66 milioni di persone nel 2023. Secondo la DeutscheWelle Turkiye, all’inizio del 2024 nel mondo vivono 8 miliardi 73 milioni 859 mila 407 persone. Nonostante ciò, la maggior parte dei Paesi ad alto e medio reddito sta subendo modifiche consistenti.
Il numero delle popolazioni dei singoli Stati è in netto calo. Si parla di un “inverno demografico”, iniziato negli anni Ottanta e che persiste con picchi sempre più bassi. In Italia, ad esempio, solo negli ultimi otto anni, la popolazione residente è diminuita di circa 1,8 milioni di unità (da 60.795.612 a fine 2014 a 58.997.201 a fine 2022). Il 2023 ha segnato un nuovo record storico nel calo delle nascite, che scendono a 379mila da 393mila dell’anno precedente.
Questo calo impone al Governo una riflessione sul perché non nascono più bambini e come ciò potrà incidere sul lavoro, sul sistema sanitario e sul welfare statale. Ad esempio, nel mondo del lavoro è previsto entro il 2040 un calo di oltre 4 milioni di lavoratori: i cosiddetti Baby Boomers che andranno in pensione e che non avranno un numero altrettanto cospicuo di giovani neoassunti. Nel 2050 ci sarà 1 giovane per ogni 3 anziani. Questo apporterà delle conseguenze a sistemi di welfare, compreso quello sanitario che dalle stime e dalle previsioni degli istituti di ricerca e delle istituzioni, non riuscirà a sostenere l’aumento del numero degli anziani e una longevità che metterà in crisi il Paese.
Lo stesso fenomeno si sta verificando in tutti i Paesi europei, così come in diversi Paesi asiatici: come Cina e Giappone che stanziano milioni per sostenere questo carico e incentivare la natalità tra giovani.
Quali soluzioni
Ma cosa stiamo facendo per risolvere il problema? Tavole rotonde e dibattiti pubblici uniscono spesso istituzioni e privati per confrontarsi su questa tematica. Ciò che è emerso negli ultimi anni è che non esiste una soluzione univoca, ma che a supporto di questo fenomeno dovrebbero esserci quanti più strumenti possibili che vanno dal supporto della genitorialità, ad uno sgravio del carico di cura che incide sulle donne, alla formazione dei giovani che, ancora una volta in Italia, sono spesso rappresentati come scansafatiche con un numero ingente di Neet (giovani che non si formano e non lavorano).
L’Europa, ad esempio, sta attuando politiche che seguono direttrici diverse. Queste politiche agiscono utilizzando tre strumenti principali:
• fornitura di servizi di cura per i bambini;
• trasferimenti monetari legati alla presenza di figli;
• strumenti per la gestione del tempo, come congedi parentali od obblighi contrattuali relativi alla flessibilità lavorativa.
Centrale il tema della conciliazione che impone quindi, anche ai privati nuove riflessioni su come gestire il lavoro nelle proprie realtà, enti e aziende. Esempi virtuosi pongono al centro smart working, remote working e settimana corta oppure la presenza di asili nido per i bambini in azienda.
Il messaggio Onu: “Scandaloso donne morte di parto e mutilazioni genitali”
“Quest’anno ricorre il trentesimo anniversario del Programma d’azione della Conferenza internazionale sulla popolazione e lo sviluppo (ICPD) – scrive in una nota il Segretario Generale Onu, António Guterres in occasione di questa Giornata -. Deve essere anche l’anno in cui decidiamo di accelerare gli sforzi e gli investimenti per trasformare le sue promesse in realtà”.
Al centro del Programma d’azione della CIPS c’è il riconoscimento che la salute sessuale e riproduttiva delle donne e i diritti riproduttivi sono pietre miliari dello sviluppo sostenibile. “Ma i progressi – spiega il Segretario – sono stati diseguali e instabili. È scandaloso che nel XXI secolo circa 800 donne muoiano inutilmente ogni giorno durante la gravidanza e il parto, la maggior parte nei Paesi in via di sviluppo. E in alcuni luoghi, i progressi legislativi nell’affrontare questioni vitali come le mutilazioni genitali femminili rischiano di essere vanificati”.
Come ci ricorda il tema della Giornata Mondiale della Popolazione di quest’anno, investire nella raccolta di dati è importante per comprendere i problemi, individuare le soluzioni e promuovere il progresso. “Lo stesso vale per le finanze – conclude la nota -. Invito i Paesi a sfruttare al massimo il Vertice del futuro di quest’anno per liberare capitali accessibili per lo sviluppo sostenibile”.
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