Gender Pay Gap, dove vengono maggiormente penalizzate le madri?
- 19/04/2023
- Popolazione
Una donna di 18 anni che entra nel mondo del lavoro oggi non vedrà pari retribuzione nella sua vita lavorativa, secondo lo studio Women in Work 2023 di PwC, che ha esaminato le statistiche sulla forza lavoro in 33 paesi membri dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE).
Il gender pay gap ovvero il divario retributivo di genere sta crescendo, con l’indice che mostra un aumento dello 0,6% rispetto all’anno precedente, al 13,8%.
Nonostante la minore disoccupazione e un rimbalzo della quota di donne che partecipano alla forza lavoro, otto Paesi dell’indice – Slovenia, Nuova Zelanda, Estonia, Portogallo, Germania, Italia, Israele e Svizzera – hanno divari retributivi più ampi rispetto a prima della pandemia.
Italia terzultima, in Lussemburgo il minor gender pay gap
I Paesi dove si registra un minor pay gender gap sono Lussemburgo, Nuova Zelanda e Slovenia. Da registrare come l’Ungheria ha avuto il miglioramento maggiore nella classifica, salendo di nove posti nell’indice dal 22° al 13° posto; la Svizzera, invece, ha perso ben sei posti nell’indice, passando dal 14° al 20° posto.
L’Italia si colloca al 30° posto nella classifica dei 33 paesi analizzati, in calo di una posizione: peggio di noi, solo Cile, Corea e Messico.
Maternità causa principale del divario retributivo di genere
L’analisi di PwC mette in evidenza come la maternità sia diventata la causa principale del divario retributivo di genere. Ma secondo lo studio, il congedo genitoriale adeguatamente retribuito potrebbe costituire un valido intervento per contrastare il gender pay gap.
Tre sono i Paesi che mostrano le migliori policy su questo fronte: in Islanda, entrambi i genitori hanno diritto al congedo retribuito di 24 settimane per ciascun genitore, pagata all’80% dello stipendio medio, con un massimo di sei settimane di congedo che possono essere trasferite all’altro genitore.
In Svezia, invece, entrambi i genitori hanno diritto a ben 34 settimane di congedo in totale: 28 settimane sono pagate all’80% del reddito e sei settimane sono pagate a 180 SEK al giorno (circa 16 euro). Questa somma è parzialmente trasferibile: ciascun genitore può trasferire fino a 21 settimane all’altro genitore, mentre 13 settimane (all’80% di retribuzione) non sono trasferibili.
Infine, la Germania prevede che entrambi i genitori abbiano diritto a tre anni di congedo dopo il parto, di cui 24 mesi possono essere fruiti fino all’ottavo anno di età del bambino: un anno è pagato al 65% del guadagno netto fino a € 1.800/mese e questo non è trasferibile. Se entrambi i genitori usufruiscono di almeno due mesi di congedo ciascuno, hanno diritto a ulteriori due mesi di congedo retribuito mentre i genitori single hanno diritto a 14 mesi di ferie retribuite.
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