Frolla, un futuro inclusivo che passa per i biscotti
- 21/03/2024
- Popolazione
Uno staff vario e composito, quello di Frolla Microbiscottificio. Venti di 27 assunti hanno sindrome di Down o disabilità di vario genere, ma tutti un’unica passione: l’arte della pasticceria. La storia di Frolla nasce a San Paterniano di Osimo, da un modello d’impresa che vuole esaltare le doti dei giovani indipendentemente dalle loro apparenti difficoltà. I biscotti si vendono sul territorio della provincia di Ancona, ma anche tra Roma e Milano grazie all’e-commerce, e sono un successo perché coniugano passione e attenta selezione delle materie prime. Questi due fattori, infatti, hanno fatto del micro-biscottificio un punto di riferimento nel marchigiano.
L’idea nasce quando Jacopo Corona, pasticciere, e Gianluca Di Lorenzo, operatore sociale, uniscono le loro forze in un crowfunding sul territorio, raggiungendo l’entusiasmo di diverse persone che supportano il loro sogno. Insieme a Silvia Spegne, mamma di un ragazzo diversamente abile, inizia il progetto che diviene ‘Frolla’ a tutti gli effetti. Confezionano quasi 200 sacchetti di dolci al giorno. La maggior parte ha contratti a tempo indeterminato, gli altri, tirocini attivi. Oggi producono anche bomboniere e cioccolateria.
Perché è nato “Frolla” e come ha soddisfatto le aspettative iniziali sino ad oggi?
“Frolla è nata per rispondere “eccoci” ad un’esigenza lavorativa di chi ha capacità diverse – ci racconta Gianluca Di Lorenzo, ideatore del progetto – e spesso oltre a non trovare spazio non viene neanche immaginato come una risorsa, ma purtroppo come un ostacolo o nelle peggiori situazioni viene totalmente dimenticato. Parliamoci chiaro se il mondo lavorativo fosse stato un posto inclusivo Frolla non sarebbe mai nata credo questo ci debba far riflettere…”
I ragazzi che ci lavorano sono un esempio per i loro coetanei che vivono difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro. Secondo te, perché questo tipo di attività non è la norma, ma quasi sempre un’eccezione?
“Viviamo un’era in cui purtroppo si dà sempre più risalto ai numeri, in quanto tempo riusciamo a raggiungere degli obbiettivi lavorativi, e ci dimentichiamo che si può ottenere tutto dando i giusti spazi e i giusti tempi veramente a tutti, nessuno escluso”.
Frolla è inclusività, ma anche arte e passione per la pasticceria: quale è stato il percorso per il successo del progetto?
“Abbiamo semplicemente messo al centro della nostra cooperativa due valori fondamentali, il primo la persona. Non la disabilità, parola tra l’altro che già solo pronunciata crea diversità. Il secondo, l’alta qualità dei nostri prodotti. In molti, ignari di chi lavori da Frolla, vengono da noi per acquistare i nostri biscotti, le nostre cioccolate, uova di Pasqua, panettoni e tanto altro, semplicemente perché sono buoni, per noi questo è l’alto riconoscimento che possiamo ricevere, il riconoscimento da parte delle persone che siamo qui per fare e vendere prodotti di qualità, non la pena di chi li produce”.
Quali sono i progetti futuri ai quali state lavorando?
“Stiamo realizzando la nostra seconda casa (sede), si chiamerà ‘Frollaland’, cerchiamo di essere operativi da settembre ottobre 2024, per rispondere ancora una volta: ‘Eccoci!’”.
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