Europee, file unisex ai seggi di Milano e Padova: per la Lega decisione “assurda”
- 07/06/2024
- Popolazione
Polemiche sull’invito da parte del Comune di Milano, cui si è accodato quello di Padova, di abolire le file separate tra uomo e donna per votare alle europee, già in corso e che in Italia si terranno sabato 8 e domenica 9 giugno.
La decisione nasce dall’intenzione di rispettare le persone transgender, che con le file separate sono costretti a fare un coming out forzato, o, nel caso di persone che non si identificano in nessuno dei due sessi, dover scegliere. Una situazione che può creare disagio e imbarazzo e che può portare all’astensionismo.
A differenza delle liste elettorali, previste dalla legge, le file infatti sono solo una convenzione, un’abitudine resistente nel tempo ma che è perfettamente modificabile se le esigenze della società mutano.
Dopo la decisione di Milano di istituire file ‘unisex’ e di Padova di fare altrettano, la Lega ha protestato dicendosi “profondamente indignata” da un’indicazione definita “assurda”.
Cosa dicono il Comune di Padova e di Milano
Il Comune veneto e quello meneghino hanno invitato i presidenti di seggio a essere il più possibile inclusivi “indipendentemente da età, genere, orientamento sessuale, disabilità, religione o provenienza” dei votanti e a “non suddividere tra le file per non creare difficoltà a quelle persone il cui aspetto non corrisponde al genere anagrafico indicato sui documenti ufficiali, ovvero di transizione”, si legge nel vademecum fornito agli scrutatori.
Si tratta di una misura che riguarda una piccola parte della popolazione, ma che non danneggia in nessun modo tutti gli altri. Non è solo un discorso di sensibilità ma anche molto pratico: le persone transgender o non binarie per evitare il disagio potrebbero non andare alle urne, ingrossando così le file dell’astensionismo.
Il problema è reale, secondo quanto analizzato dall’Università di Padova che ha realizzato una ricerca secondo la quale la comunità LGBTQIA+ presenta un astensionismo più alto del 6% rispetto al resto della popolazione.
Non è la prima volta che è stata presa una decisione simile: Milano già nel 2023 per le elezioni regionali aveva sensibilizzato “chi presiede il seggio elettorale affinché, consapevole dell’impatto della divisione in uomini e donne, non distribuisca gli elettori in due file, tenga i registri vicini e proceda all’identificazione delle persone solo quando arriva il proprio turno, optando per una modalità non discriminante e maggiormente rispettosa dell’identità di genere di ciascuno”.
E quest’anno ha deciso di replicare, trovando sostegno anche nell’ente padovano.
Qualcosa si muove dunque verso una maggiore inclusività nella società e per favorire la partecipazione democratica di tutti. Ma va precisato che si tratta di un invito inserito in un vademecum, che i presidenti di seggio potranno comunque adottare o meno.
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