La dieta “Mind” riduce il rischio di declino cognitivo: ecco in cosa consiste
- 23/09/2024
- Popolazione
L’età avanza e la paura di non essere più lucidi come una volta si inizia a far sentire? C’è chi sostiene che la combinazione della dieta Mediterranea insieme ad un regime alimentare sano e completo possa ridurre il rischio di declino cognitivo.
Un nuovo studio pubblicato il 18 settembre 2024 sulla rivista online Neurology, dell’American Academy of Neurology, suggerisce che le persone che seguono una dieta simile alla dieta “Mind” potrebbero avere un rischio ridotto di sviluppare questi problemi. Ma in cosa consiste?
Cos’è la dieta “Mind”?
Con il termine “Mind” si fa riferimento al “Mediterranean-Dash Intervention for Neurodegenerative Delay”. È un regime alimentare che combina la dieta mediterranea a quella Dash, entrambe note per i loro benefici per la salute cardiovascolare, ma non solo.
La combinazione delle due includerebbe mangiare verdure a foglia verde come spinaci, cavoli e biete. Così come aggiungere un consumo moderato di cereali integrali, olio d’oliva, pollame, legumi, pesce e noci.
E se il pesce è consigliato almeno una volta a settimana, le due diete richiedono un consumo ridotto della carne rossa, dei cibi fritti e dei dolci. In altre parole: preferire cibi ricchi di nutrienti che supportano la salute del cervello è la regola.
Lo studio
Lo studio, condotto dal dottor Russell P. Sawyer dell’Università di Cincinnati, ha coinvolto e monitorato per dieci anni ben 14.145 persone con un’età media di 65 anni. Ai partecipanti è stato chiesto di compilare un questionario sulle loro abitudini alimentari, e i ricercatori hanno valutato quanto la loro dieta si avvicinasse a quella Mind.
Per ciascun aspetto della dieta rispettato, veniva assegnato un punto: tre o più porzioni giornaliere di cereali integrali, sei o più porzioni settimanali di verdure a foglia verde, una porzione giornaliera di altre verdure, due porzioni settimanali di bacche e così via. Il punteggio massimo era di 12 punti, e i partecipanti sono stati divisi in tre gruppi in base ai loro punteggi: basso, medio e alto.
Alla fine dello studio, il 12% delle persone nel gruppo con una dieta meno aderente al modello Mind ha sviluppato declino cognitivo, contro l’11% nel gruppo intermedio e il 10% nel gruppo più aderente alla dieta.
Differenze di genere
Un dato interessante emerso dallo studio è che le donne che seguivano la dieta Mind in modo coerente avevano un rischio di declino cognitivo inferiore del 6%, mentre per gli uomini non è stata osservata la stessa riduzione del rischio.
Limiti dello studio
“Siamo entusiasti di vedere che semplici modifiche alla dieta possano ridurre o ritardare il rischio di problemi cognitivi,” ha affermato il dottor Sawyer. Tuttavia, ha anche evidenziato che i risultati dovrebbero essere interpretati con cautela, in quanto lo studio ha incluso solo persone anziane, e non è detto che i risultati siano applicabili alle altre fasce di età.
Lo studio è stato finanziato dal National Institute of Neurological Disorders and Stroke e dal National Institute on Aging, e apre la strada a ulteriori ricerche, soprattutto per capire meglio le differenze tra uomini e donne.
Questa ricerca, però, si aggiunge a una crescente letteratura scientifica che collega l’alimentazione alla salute cerebrale. Studi precedenti hanno dimostrato che sia la dieta mediterranea che la dieta Dash possono contribuire a ridurre il rischio di Alzheimer e altre forme di demenza.
In un’epoca che guarda sempre più alla longevità come un rischio per i sistemi di welfare statali è importante promuovere modelli alimentari specifici come fattore chiave per la prevenzione del declino cognitivo.
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