Da Anna Oxa nel 1978 alle edizioni di Amadeus: come è cambiato Sanremo (e l’Italia)?
- 06/02/2024
- Popolazione Trend
Il giorno di Sanremo 2024 è finalmente arrivato. Ansia, curiosità, divertimento, ma anche tematiche sociali e generazionali: tutto questo approda sul palco dell’Ariston, pronto ad accogliere la 74ma edizione del Festival della canzone italiana.
Niente è in grado di raccontare l’Italia come fa Sanremo, che negli ultimi anni è tornato a conquistare anche i più giovani, per tanti anni lontani dal Festival. Un risultato che va attribuito in gran parte ad Amadeus, giunto alla sua quinta e (a quanto dice) ultima direzione artistica, che ha saputo intercettare, tra gli artisti, l’Italia che cambia e ha deciso di portarla sul palco dell’Ariston. Una scelta coraggiosa che sacrifica alcuni cliché per dare voce ai giovani, alle nuove tematiche sociali, alla musica nuova che parla della gente e con la gente cambia.
Perché Sanremo è importante oltre la musica
È interessante osservare come sia cambiata l’età media dei partecipanti dal 1951 (anno della prima edizione) ad oggi.
Bisogna fare una premessa: le prime edizioni sono molto diverse dal Festival che conosciamo oggi. Basti pensare che al debutto nel 1951 c’erano solo 3 interpreti che proponevano proporre i 20 brani in gara: Nilla Pizzi, il Duo Fasano e Achille Togliani. Vinse Nilla Pizzi con “Grazie dei fiori”, entrata di diritto nella storia della musica italiana. L’età media dei partecipanti era di 30 anni, con una variazione minima di 4 anni tra il più giovane (Togliani, 26 anni) e la più anziana (Pizzi, 30 anni).
Negli anni successivi, il Festival si è arricchito di nuovi elementi: le canzoni in coppia, le eliminazioni, le giurie, le sezioni, le categorie, le ospitate, le (sempre più frequenti) polemiche. Il numero dei partecipanti aumenta e diminuisce a seconda delle edizioni, così come l’età media, che oscilla tra i 20 e i 50 anni. Alcune edizioni sono caratterizzate da una prevalenza di artisti giovani, altre da una prevalenza di artisti più grandi, altre ancora da un equilibrio tra le due fasce.
In generale, da “semplice” concorso canoro il Festival diventa sempre più lo specchio della società che cambia. Vedendo i vestiti e gli ospiti, ascoltando i testi e le musiche, facendo attenzione alle tematiche trattate sul palco dell’Ariston, sempre più persone hanno ritrovato in Sanremo un pezzo di sé.
Sanremo e l’età dei partecipanti sono due fenomeni che si influenzano reciprocamente, che riflettono e anticipano i cambiamenti della società, che raccontano e interpretano le sfide e le opportunità delle nuove generazioni.
Il caso Anna Oxa e il boom tra i giovani nel 1978
Per simboleggiare il rapporto tra Sanremo e l’evoluzione della società, il dare voce a quelle parti sociali spesso ignorate, c’è una scelta molto ampia di casi, lungo i 73 anni. E altri da Sanremo 2024 che inizia oggi, 6 febbraio.
Iconico il “caso” Anna Oxa a Sanremo 1978, quando la cantante italoalbanese, appena 17enne, crea scandalo con il suo look punk. Con quella scelta, suggerita da Ivan Cattaneo, Anna Oxa diventa subito un simbolo per le sue coetanee e i suoi coetanei, mentre Alberto Bevilacqua la definisce “il personaggio stereotipato presente in ogni centro italiano, però carente dal punto di vista vocale”. La sua “Un’emozione di poco” si classificherà seconda alle spalle dei Matia Bazar con “…e dirsi ciao” e un gradino più avanti di Rino Gaetano con “Gianna”.
Come è cambiata l’età dei cantanti a Sanremo
L’edizione con l’età media più bassa è quella del 1956, con una media di 23 anni: l’interprete più giovane è Luciana Gonzales (21 anni), mentre quello più grande Ugo Molinari (27 anni). Al secondo posto l’edizione del 1965 con Yukari It? più giovane (18 anni) e Petula Clark più grande (33 anni) per una media di 24 anni tra i partecipanti; al terzo posto l’edizione del 1969 con Nada come più piccola (16 anni) e Claudio Villa come più grande (43 anni) con una media di 25 anni.
Forse potrebbe sorprendere un dato: le edizioni con l’età media degli artisti più alta si trovano negli anni Duemila nonostante la ventata di freschezza nelle ultime quattro (e da oggi cinque) edizioni targate Amadeus. Questo perché gli anni precedenti (ora sembrano lontani anni luce) hanno visto età medie molto alte tra i partecipanti. Non a caso il Festival aveva perso molto appeal tra i giovani.
Prima in questa “speciale” classifica Sanremo 2018 con un’età media di 51 anni. In quella occasione, il più giovane era Giovanni Caccamo, 28 anni, la più grande Ornella Vanoni, 84 anni. Età media di 49 anni per il 2007 con Francesco Facchinetti più giovane (27 anni) e Johnny Dorelli più grande (70 anni). Sul “podio” anche Sanremo 2009, con un’età media di 48 anni vinta da Marco Carta, l’artista più giovane in gara con 24 anni. La più grande Iva Zanicchi (69 anni).
Un cambiamento che rispecchia quello demografico e l’allungamento della vita.
Come si può notare, l’età media dei partecipanti è aumentata gradualmente dal 1951 ad oggi, con alcune oscillazioni tra i vari decenni. Negli ultimi anni si è assistito a una maggiore apertura verso le nuove proposte e i nuovi generi musicali, che hanno portato una ventata di freschezza e di innovazione, e anche un boom di share e di seguito, frutto di una strategia ben integrata sui social e vicina ai più giovani.
L’età media dei partecipanti, però, non è l’unico elemento per esprimere un cambiamento generazionale nella musica italiana. Bisogna considerare anche il genere musicale, lo stile, il linguaggio, i temi, le influenze, le innovazioni, le contaminazioni, le tradizioni, le rotture, le continuità. Tutti questi elementi contribuiscono a definire l’identità e la diversità delle generazioni musicali, che gareggiano sul palco dell’Ariston.
Qual è l’età minima per partecipare a Sanremo
La cantante più piccola ad aver mai partecipato al Festival di Sanremo è Alina che nel 2003 prende parte alla kermesse nelle Nuove Proposte a soli 12 anni. Dall’anno successivo viene introdotta nel regolamento del Festival una disposizione per cui i partecipanti devono avere più di 14 anni.
Tra i partecipanti più giovani della storia del Festival anche Gigliola Cinquetti, che vinse nel 1964 a soli 16 anni con “Non ho l’età”.
Qual è lo share di Sanremo
È indubbio che Amadeus abbia saputo coinvolgere le nuove generazioni, sia come artisti che come pubblico, creando un clima di festa, di partecipazione e di condivisione. Anche social. Picchi di share superiori al 60% e di spettatori superiori ai 13 milioni, con una media di oltre 10 milioni di spettatori e oltre il 50% di share per ogni edizione. In particolare, Amadeus ha ottenuto ottimi risultati tra il pubblico giovane, con uno share medio del 70% tra i 15-24enni e del 60% tra i 25-34enni.
Da oggi, Sanremo 2024 inserisce un nuovo tassello nella storia del Festival. Una storia, a suo modo, demografica.
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