Cervello, uno spray nasale ne rallenta l’invecchiamento: lo studio
- 29/08/2024
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E se uno spray nasale rallentasse l’invecchiamento del cervello? Lo studio, frutto della collaborazione tra il Centro di Neurobiologia dell’Invecchiamento dell’Irccs Inrca e la Sezione di Neuroscienze e Biologia Cellulare del Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica dell’Università Politecnica delle Marche dirette dal Prof. Fiorenzo Conti, con i ricercatrici e ricercatori delle Università Sapienza e Cattolica di Roma, ha dimostrato che le cellule della microglia, responsabili della protezione immunitaria del cervello, esercitano un ruolo finora sconosciuto e potente nel ridurre gli effetti dell’invecchiamento cerebrale.
Lo studio
La ricerca sull’invecchiamento è in fervente crescita. A diete in grado di rallentare l’età biologica e a tipologie di alimentazioni create per migliorare lo stato di salute degli organi e del corpo, anche in età avanzate, si aggiunge uno spray nasale in grado di fare la differenza.
Dallo studio, pubblicato sulla rivista internazionale “Brain, Behavior and Immunity”, è emerso che queste cellule, denominate “microglia”, subiscono cambiamenti che alterano la loro capacità difensiva e le inducono ad uno stato di attivazione continua che determina una condizione cronica che compromette le capacità cognitive e rappresenta un importante fattore di rischio per l’insorgenza delle demenze.
“Congratulazioni a tutto il gruppo di ricerca per questa importante scoperta – ha affermato il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori – che rappresenta un’ulteriore riprova dell’impatto della ricerca scientifica nella vita di ognuno di noi. La pubblicazione sulla prestigiosa rivista internazionale “Brain, Behavior and Immunity”, inoltre, dimostra l’eccellenza del lavoro delle ricercatrici e dei ricercatori e il costante impegno dell’Università e degli enti ricerca a favore del benessere delle persone e della crescita, anche scientifica, del territorio”.
Lo studio è partito dall’ipotesi di poter “ringiovanire” la microglia invecchiata tramite l’uso di vescicole extracellulari. Si tratta, cioè, di vescicole microscopiche prodotte dalle cellule che servono alla comunicazione con altre cellule e secrete da microglia coltivata in vitro e condizionata per assumere un profilo antinfiammatorio.
Queste vescicole veicolano numerose molecole la cui esatta natura dipende dalla cellula che le produce e la cui funzione è quella di regolare l’attività della cellula bersaglio.
Prospettive future
La somministrazione delle vescicole extracellulari per via intra-nasale è avvenuta a topi tardo adulti e ha evidenziato non solo il ripristino della morfologia e della funzione delle cellule microgliali, con riduzione dell’infiammazione cerebrale, ma anche un aumento della plasticità neuronale e un miglioramento dell’apprendimento spaziale e dell’ansia. Particolarmente interessante è stato il riscontro di differenze nella risposta tra animali maschi e femmine.
“Questo studio apre nuove, inaspettate ed economiche prospettive traslazionali, che saranno sviluppate nei prossimi anni e che potrebbero portare ad un significativo arricchimento dell’armamentario terapeutico”, concludono i ricercatori.
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