Bonus Natale, ecco la guida definitiva
- 11/10/2024
- Popolazione Welfare
La tanto attesa circolare sul Bonus Natale è arrivata ieri, 10 ottobre 2024. Dopo il tentennamento sul riconoscimento del beneficio alle famiglie di fatto, poi escluso dal viceministro all’Economia Maurizio Leo, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito tutti i punti dell’indennità una tantum destinata ai lavoratori dipendenti per l’anno in corso (circolare 19/E).
Ricordiamo che lo strumento, inserito nel cosiddetto decreto Omnibus, ha l’obiettivo di sostenere le famiglie con figli in difficoltà durante il periodo natalizio, offrendo un sostegno economico di 100 euro.
Requisiti per ottenere il Bonus Natale
Il bonus è destinato ai lavoratori dipendenti, ma non tutti possono accedere a questo beneficio. La circolare ribadisce che devono essere rispettate alcune condizioni fondamentali per poter usufruire dell’indennità. In particolare:
- Reddito complessivo: il lavoratore dipendente deve avere, per l’anno d’imposta 2024, un reddito complessivo che non superi i 28.000 euro. Questo limite riguarda l’intero reddito del beneficiario e deve includere tutte le fonti di reddito compatibili con il lavoro dipendente;
- Nucleo familiare: è necessario che il lavoratore abbia almeno un figlio fiscalmente a carico e un coniuge fiscalmente a carico, non separato legalmente, oppure che faccia parte di un nucleo familiare monogenitoriale. Il bonus è previsto anche per i genitori single, purché abbiano almeno un figlio fiscalmente a carico. Le condizioni del nucleo familiare devono essere conformi all’articolo 12 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (Tuir), motivo l’esecutivo ha dovuto escludere il riconoscimento del Bonus Natale alle famiglie di fatto (qui per approfondire);
- Imposta lorda: un altro requisito essenziale riguarda l’imposta lorda calcolata sui redditi di lavoro dipendente che deve essere superiore all’importo della detrazione spettante. L’imposta lorda è quella risultante dai redditi da lavoro dipendente e non può essere inferiore alla detrazione spettante al lavoratore.
È importante sottolineare che, per poter accedere al Bonus Natale, ex Bonus Befana, il lavoratore deve essere titolare di un reddito da lavoro dipendente nel 2024. Non è rilevante la tipologia contrattuale (che sia a tempo determinato o indeterminato), ma sono esclusi i titolari di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente.
Criteri di calcolo e proporzionalità del Bonus
Il Bonus Natale non contribuisce alla formazione del reddito complessivo ai fini dell’Irpef, quindi non è tassato. Tuttavia, il valore dell’indennità è proporzionato al periodo di lavoro svolto durante l’anno 2024. In altre parole, il bonus è erogato in base ai giorni lavorati dal dipendente nel corso dell’anno, tenendo conto esclusivamente dei giorni in cui il lavoratore ha percepito una retribuzione.
Nel caso in cui un lavoratore abbia più di un contratto di lavoro dipendente nello stesso periodo, il bonus verrà calcolato una sola volta, evitando duplicazioni. Lo stesso principio si applica anche nei casi di part-time, sia esso orizzontale, verticale o ciclico: non è prevista una riduzione del bonus per particolari forme di articolazione dell’orario di lavoro.
Determinazione del reddito complessivo
Per il calcolo del reddito complessivo del lavoratore dipendente, la circolare chiarisce che devono essere inclusi tutti i redditi di riferimento. Tuttavia, vi sono alcune eccezioni: ad esempio, non si considera il reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e delle sue relative pertinenze. Inoltre, vengono esclusi i redditi agevolati per quei contribuenti che hanno trasferito la loro residenza in Italia nell’anno in corso, per favorire il rimpatrio di lavoratori dall’estero.
Definizione del nucleo familiare monogenitoriale
Un altro aspetto chiarito dalla circolare riguarda la definizione del nucleo familiare monogenitoriale. Il bonus viene riconosciuto al genitore unico, in casi specifici come il decesso dell’altro genitore, la mancata registrazione del figlio da parte del genitore non convivente, o nei casi in cui il figlio sia stato adottato, affidato o affiliato da un solo genitore. È inoltre possibile accedere al bonus anche in presenza di una convivenza more uxorio, purché l’altro genitore non sia fiscalmente a carico.
Tuttavia, se il figlio è riconosciuto da entrambi i genitori e il coniuge non è fiscalmente a carico, la famiglia non può essere definita monogenitoriale, e quindi il bonus non spetterà al lavoratore.
Modalità di erogazione e richiesta esplicita
Il bonus viene riconosciuto dal datore di lavoro con la tredicesima mensilità di dicembre, ma solo su richiesta esplicita del lavoratore dipendente. Per richiedere il bonus, il lavoratore deve presentare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, attestando la sussistenza dei requisiti. In caso di presenza di più figli fiscalmente a carico, sarà sufficiente indicare il codice fiscale di uno di essi.
Se il lavoratore ha cambiato più datori di lavoro durante l’anno 2024, sarà necessario presentare la richiesta all’ultimo datore di lavoro, accompagnata dalle certificazioni uniche relative ai precedenti contratti di lavoro. Se, invece, il lavoratore ha più contratti part-time contemporanei, l’indennità verrà erogata dal datore di lavoro scelto dal lavoratore.
Le somme erogate ai dipendenti verranno recuperate dai datori di lavoro sotto forma di credito d’imposta, che potrà essere utilizzato in compensazione fiscale a partire dal giorno successivo all’erogazione del bonus. In sede di conguaglio, i datori di lavoro verificheranno se il bonus sia stato correttamente erogato e, in caso contrario, provvederanno al recupero delle somme non spettanti.
Cosa devo fare nella Dichiarazione dei redditi?
Nel caso in cui il lavoratore non riceva il bonus dal datore di lavoro, pur avendone diritto, potrà richiederlo nella dichiarazione dei redditi del 2024, da presentare nel 2025. Questa possibilità è riservata anche ai lavoratori che hanno cessato l’attività lavorativa nel corso dell’anno 2024.
Qualora, invece, il bonus sia stato percepito in assenza dei presupposti richiesti o in misura superiore rispetto a quella spettante, il lavoratore dovrà restituire l’importo indebitamente percepito attraverso la dichiarazione dei redditi.
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