La sana alimentazione parta dagli asili nido: pediatri e nutrizionisti al fianco di Plasmon
- 09/10/2024
- Popolazione
Oggi in Senato si è tenuta una conferenza stampa promossa dal vicepresidente Gian Marco Centinaio sulla alimentazione negli asili nido, sottolineando l’importante del Made in Italy.
L’evento ha visto la partecipazione di pediatri, dietisti e rappresentanti della filiera agroalimentare italiana, con l’obiettivo di annunciare un impegno collettivo: la creazione delle prime linee guida nazionali per l’alimentazione dei bambini nelle scuole dell’infanzia.
L’obiettivo è standardizzare le pratiche alimentari in tutta Italia, valorizzando la dieta mediterranea e la filiera agroalimentare nazionale.
Il vicepresidente Centinaio ha sottolineato l’importanza di educare fin da subito alla corretta alimentazione, rimarcando come “il benessere di un adulto nasce dalle buone pratiche che si imparano da bambini”. Promuovere un’alimentazione sana nelle scuole non è solo una questione di salute pubblica, ma anche di valorizzazione del patrimonio agroalimentare italiano: “Non si tratta solo di difendere i nostri prodotti, ma di promuovere stili di vita che ci rendono tra i popoli più longevi e in buona salute sulla Terra”, ha ricordato Centinaio.
Il programma Academy e il ruolo della filiera agroalimentare italiana
Un esempio di collaborazione tra istituzioni, società scientifiche e operatori del settore è rappresentato dal programma Academy, come spiegato da Luigi Cimmino Caserta, Responsabile Affari istituzionali di Kraft Heinz-Plasmon: “Il programma Academy si è evoluto negli anni, coinvolgendo istituzioni nazionali e regionali e riunendo tutti gli stakeholder interessati a dare un contributo al progetto di filiera”.
Caserta ha messo in evidenza come sia fondamentale valorizzare la filiera agroalimentare italiana, un impegno che Plasmon porta avanti da anni attraverso iniziative che promuovono la consapevolezza alimentare e l’importanza di scegliere prodotti sicuri per i bambini. “Grazie al lavoro svolto” con le istituzioni, “è stato siglato un protocollo di intesa volto a valorizzare la filiera agroalimentare per gli alimenti destinati all’infanzia. Chi acquista un alimento per l’infanzia, infatti, non sceglie solo un marchio, ma un prodotto frutto di una trasformazione di materie prime, supportata da agricoltori e allevatori”, ha aggiunto Caserta.
L’importanza della tracciabilità e della qualità degli alimenti per l’infanzia è un tema ricorrente. “Quando un genitore desidera sapere l’origine della pastina che dà al proprio figlio, dovrebbe avere accesso a queste informazioni per fare una scelta consapevole”, ha spiegato Caserta evidenziando come spesso si sottovaluta l’importanza del cibo dato ai più piccoli.
Questo tipo di consapevolezza, ancora troppo carente nella ristorazione scolastica, è uno degli obiettivi principali delle nuove linee guida nazionali, che mirano a creare un modello aperto a tutti, non solo a Plasmon, ma a tutti gli operatori della filiera alimentare.
Nutrizione sicura e norme stringenti: un impegno collettivo
La trasparenza è un primo passo, ma non basta per garantire un’alimentazione sicura negli asili nido. Lo ha sottolineato Gianluigi Marseglia, direttore della Clinica Pediatrica dell’Università degli Studi di Pavia, Fondazione Irccs Policlinico San Matteo, e direttore della Scuola di specializzazione in Pediatria dell’Università di Pavia, nonché presidente del Collegio nazionale dei direttori delle Scuole di Pediatria, ribadendo l’importanza di un impegno condiviso per la salute dei più piccoli.
“Riteniamo che faccia parte dei nostri compiti istituzionali un preciso impegno nella stesura di linee guida nazionali per l’alimentazione dei bambini nelle scuole dell’infanzia”, ha detto Marseglia che ha sottolineato come il pediatra del futuro sarà una “sentinella”, che dovrà lavorare più in fase di prevenzione che di cura. In questo senso diventa fondamentale correggere gli stili di vita errati.
Ruggiero Francavilla, professore e gastroenterologo pediatrico, ha approfondito il tema della sicurezza alimentare, ricordando che “I bambini hanno esigenze nutrizionali specifiche, che non sono quelle di un piccolo adulto”. La motivazione è scientifica, ma alcune parti sono comprensibile a chiunque: “Basti pensare alle enormi quantità di pesticidi e contaminanti che un bambino potrebbe assumere, in relazione al suo peso, se consumasse cibi destinati all’alimentazione dei più grandi”, ha detto Francavilla, professore ordinario di Pediatra presso il Dipartimento interdisciplinare di Medicina (Dim) e responsabile dell’Unità operativa semplice di Gastroenterologia, Epatologia e Nutrizione pediatrica presso l’Azienda universitaria ospedaliera del Policlinico di Bari – Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII.
Norme specifiche per l’alimentazione nella fascia 0-3 anni esistono già, ma Francavilla ha evidenziato l’urgenza di avere linee guida nazionali, soprattutto in un contesto come quello scolastico, dove i bambini consumano migliaia di pasti che dovrebbero riflettere le più avanzate evidenze scientifiche in campo pediatrico. “A fronte di una disciplina così esigente per la produzione di alimenti per i bambini più piccoli, è paradossale che non esistano ancora precise linee guida nazionali a indirizzare le scelte in materia nella scuola dell’infanzia: un luogo in cui i più piccoli consumano migliaia di pasti, e in cui al contempo dovrebbero imparare a mangiare correttamente”, ha concluso Francavilla.
La promozione della dieta mediterranea nelle scuole dell’infanzia
Tra gli obiettivi più ambiziosi delle nuove linee guida emerge la valorizzazione della dieta mediterranea, non solo come modello alimentare, ma come espressione della filiera agroalimentare italiana. Durante l’evento, è stato sottolineato come sia fondamentale incoraggiare le Regioni a dotarsi di strumenti di indirizzo specifici per l’alimentazione dei bambini, seguendo l’esempio della Regione Lombardia, che ha già avviato un percorso virtuoso. Tuttavia, l’obiettivo più ampio è creare linee guida nazionali che garantiscano l’adozione di principi comuni, scientificamente validati, in tutte le scuole dell’infanzia italiane.
Come ha evidenziato Gianluigi Marseglia, “Noi pediatri consideriamo la nostra professione come un impegno sociale per il benessere dei bambini e degli adolescenti”.
Il riferimento alla dieta mediterranea come elemento culturale è stato ribadito anche dal vicepresidente Gian Marco Centinaio: “Non si tratta solo di difendere i nostri prodotti, i nostri agricoltori e la nostra industria alimentare, ma di promuovere stili di vita che fanno bene e ci permettono di essere tra i popoli più longevi e in buona salute sulla Terra”.
Le differenze Nord-Sud e il ruolo dei dietisti
La penisola italiana è lunga, ed è fisiologico che alle diverse latitudini si sviluppino cibi e abitudini diverse.
Questo contesto non disincentiva, ma avvalora il ruolo dei dietisti: “Proprio per tutelare la sicurezza del bambino, è fondamentale che a livello nazionale sia definito un set di principi fondamentali per l’alimentazione dei più piccoli: senz’altro per dare indicazioni omogenee agli enti locali preposti, affinché ad esempio acquistino alimenti adeguati attraverso i relativi bandi di gara, ma anche per fare in modo che, attraverso l’alimentazione scolastica, anche i bambini e le loro famiglie acquisiscano conoscenze corrette per mangiare in modo sano e nutrizionalmente adeguato”, ha spiegato Ersilia Troiano, Presidente dell’Associazione Scientifica Alimentazione Nutrizione e Dietetica (Asand).
Troiano ha spiegato l’esigenza per scuole e famiglie di indicazioni pratiche e valide scientificamente, così come di esempi concreti su cibi sicuri e bilanciati: “Da questo punto di vista, la presenza di noi dietisti a questo tavolo rappresenta una garanzia della concretezza e dell’utilità applicativa delle linee guida che vedranno la luce”, ha aggiunto.
In materia di alimentazione Made in Italy è intervenuto Alessandro Apolito, Responsabile Area Economica di Coldiretti, che ha ribadito come gli alimenti per i bambini debbano provenire da materie prime italiane, per garantire i più elevati standard qualitativi.
“La nostra filiera agroalimentare – ha spiegato Apolito – assicura i più elevati standard qualitativi e di sicurezza, garantiti da disciplinari e controlli che non sono replicati da nessun’altra filiera a livello internazionale. Per questo siamo molto soddisfatti dell’iniziativa promossa dai massimi esperti in pediatria e nutrizione convenuti oggi in Senato, con l’obiettivo di elaborare un documento di indirizzo nazionale sull’alimentazione dei bambini più piccoli”.
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