Violenza sulle donne, +57% di chiamate al 1522 nel 2024. La società sta cambiando?
- 26/11/2024
- Popolazione
Da gennaio a settembre 2024, le chiamate al 1522 sono aumentate del 57% rispetto allo stesso periodo del 2023 per un totale di 48.000 chiamate. Il dato dimostra come il numero anti violenza e stalking 1522, gestito dal Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, si configuri sempre più come un argine contro la violenza di genere e l’aumento delle chiamate è anche un segnale di trasformazione culturale.
In particolare, si è registrato un notevole aumento di chiamate al numero anti-stalking dopo l’approvazione del Codice Rosso Rafforzato, soprattutto per avere informazioni sui nuovi strumenti normativi a disposizione delle donne vittime di violenza.
I dati venivano pubblicati poche ora prima che Impagnatiello venisse condannato all’ergastolo per l’omicidio di Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, e la procura chiedesse la stessa pena per Filippo Turetta, omicida di Giulia Cecchettin: in Italia, il 1522 riceve mediamente 800 contatti al giorno.
Pochi giorni prima la denuncia di Giulia Balistreri su TikTok (“preferisco registrarmi da viva prima di diventare l’ennesimo caso di femminicidio”) lanciava un appello importante alle istituzioni: bisogna agire prima che sia troppo tardi. Il video della giovane ragazza emiliana ha anche dimostrato come le donne stiano sempre più prendendo coraggio nel denunciare le minacce e le violenze, dando una scossa all’operato e all’opinione pubblica. Le sue parole sono diventate fatti concreti: pochi giorni fa il suo ex Gabriel Constantin, scappato dai domiciliari, è stato arrestato in Romania dove era latitante.
I dati Istat di maggio-luglio 2023 dimostravano che già l’anno scorso ci si vergognasse meno di parlare di violenza sulle donne, seppure la strada è ancora lunga.
1522, chi sono le donne che chiedono aiuto
Il profilo di chi si rivolge al 1522 è cambiato nel tempo. La fascia d’età tra i 35 e i 50 anni resta predominante, ma cresce il numero di giovani donne che cercano supporto. La provenienza è prevalentemente italiana, con una significativa presenza di donne dell’Est Europa e del Sud America, che generalmente si sono stabilite da più tempo nel nostro Paese. Le donne indiane, pakistane, bengalesi, cingalesi, invece, contattano il 1522 nel momento dell’emergenza o su segnalazione di ospedali, insegnanti o servizi sociali.
Un dato allarmante riguarda anche la capillarità della violenza: sempre più spesso, i minori sono testimoni involontari di dinamiche familiari drammatiche con inevitabili ricadute sulla loro psiche.
La violenza economica
I dati confermano la presenza della violenza economica, sfaccettatura spesso sottovalutata della violenza di genere.
Donne over 50, spesso escluse dal mercato del lavoro, e genitori preoccupati per le figlie minorenni rappresentano le nuove “sentinelle” di un fenomeno dai contorni sempre più sfumati. Come ricordato dalla presidente dell’associazione Donne in rete contro la violenza (D.i.Re), Antonella Veltri, si tratta di “ una forma di violenza che impedisce alle donne di assumere la volontà di liberarsi da altre forme di violenza proprio perché in difficoltà economica”. Parlando con l’Adnkronos, la presidente Veltri ha spiegato: “Dall’ultima rilevazione che abbiamo effettuato come Rete nazionale dei Centri antiviolenza, la più grande rete nazionale di centri antiviolenza in Italia, la violenza economica incide per oltre il 35% delle oltre 20mila donne che vengono incontrate e accolte, in media ogni anno, dalle 107 organizzazioni di donne che gestiscono i centri antiviolenza. Incide in quanto molte volte è un fattore che inibisce l’emersione della violenza”. Per approfondire: Violenza su donne, Veltri (D.i.Re): “Quella economica incide su 35% ospiti centri antiviolenza”.
Le parole della ministra Roccella
La ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità Eugenia Roccella interpreta questi l’aumento delle chiamate al 1522: “se da un lato deve preoccuparci perché fotografa l’entità di un fenomeno che rappresenta una autentica emergenza, dall’altro è un segnale positivo. Significa che la conoscenza del numero che il dipartimento Pari Opportunità della presidenza del Consiglio mette a disposizione delle donne vittime di violenza e stalking si sta diffondendo, e significa che le donne stanno recependo il messaggio che stiamo cercando in ogni modo di trasmettere loro: non siete sole, lo Stato è al vostro fianco”.
Sull’operato dell’esecutivo, la ministra aggiunge: “La corrispondenza dei dati alle politiche messe in campo ci incoraggia ad andare avanti: la lieve flessione che ad oggi si registra sui femminicidi, con il 12% in meno di donne uccise dal partner o dall’ex partner rispetto allo scorso anno, può considerarsi anche un effetto delle nuove norme che hanno avuto vasta applicazione sul territorio; l’aumento del 5% dei centri anti-violenza negli ultimi due anni segue l’aumento dei fondi che il governo ha quasi raddoppiato fin dal suo insediamento; e anche il ricorso al 1522 significa che questo strumento è sempre più conosciuto e che le campagne di diffusione hanno avuto impatto”.
Garanzie e prospettive
L’anonimato e la tutela della privacy restano pilastri fondamentali del servizio 1522. Spesso sono gli amici, i parenti, gli stessi operatori sociali a farsi promotori di un primo contatto, diventando ponte verso l’emancipazione delle vittime.
Se il trend attuale venisse confermato, le stime prefigurerebbero un raddoppio dei contatti rispetto al 2022 e 2023, un dato che fotografa una presa di coscienza collettiva contro la violenza di genere.
Il 1522, infatti, non è solo un numero di telefono. È la cartina tornasole di una società che lentamente, ma inesorabilmente, sta cambiando approccio verso le dinamiche di potere e sopraffazione. Ogni chiamata è un passo verso la rottura del silenzio, ogni contatto una possibile via di fuga
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