Negate cure mediche a donna incinta perché “non sposata”
- 1 Agosto 2025
- Mondo
Non è stata visitata perché incinta, ma non sposata. Questo è quanto ha denunciato nel Tennessee una donna di 35 anni. Secondo il medico, i propri “valori cristiani” gli impedirebbero di aiutare la donna nella gravidanza perché il concepimento è avvenuto fuori dal vincolo matrimoniale.
Questo è il primo caso documentato nel Paese relativo a una persona che cerca cure prenatali e a cui vengono negate a causa del suo stato civile.
@therecount At a recent town hall in Jonesborough, Tennessee, a 35‑year‑old woman said her OB-GYN refused to provide prenatal care — not because of any medical concern, but because she isn’t married and that “goes against their Christian values.” Under Tennessee’s 2025 Medical Ethics Defense Act, which took effect April 24, providers — including doctors, hospitals, and insurers — can legally refuse care based on religious or moral beliefs. The law imposes no penalties on providers that deny care, doesn’t require them to refer patients elsewhere, and includes no exception for patients in rural areas who may have no alternative care options. The woman, who has been with her partner for 15 years and also has a 13‑year‑old daughter, plans to travel to Virginia for prenatal appointments. She’s filed formal complaints with both the Department of Commerce and Insurance and the American Medical Association, per the Nashville Banner. This is the first documented case in the state of someone seeking prenatal care being turned away for being unmarried. #tennessee #pregnant #obgyn #news #politics ♬ original sound – therecount
Cos’è successo
Un dottore del Tennessee si è rifiutato di prendere in cura una donna incinta giudicandone lo stato civile. Con l’entrata in vigore il 24 aprile del “Medical Ethics Defense Act”, si è reso possibile rendere legale ai fornitori di servizi sanitari – inclusi medici, ospedali e assicuratori – il rifiuto delle cure basandosi su credenze religiose o morali. La normativa non prevede sanzioni per chi nega tali cure, né richiede ai fornitori di indirizzare i pazienti altrove, e non include eccezioni per i pazienti che vivono in aree rurali e che potrebbero non avere alternative assistenziali.
La donna, che convive con il suo partner da 15 anni con cui ha già una figlia di 13 anni, ha raccontato la sua storia al Tn Repro News. Oggi è costretta a viaggiare fino in Virginia per le sue visite prenatali. Al momento ha sporto denuncia formale sia al Dipartimento del Commercio e delle Assicurazioni che all’American Medical Association, ma per ora nessuna risposta.
“Obiettori di coscienza”
Mentre le cosiddette “clausole di coscienza” sono state considerate o emanate in molti stati americani, gli esperti di diritto sanitario hanno sottolineato che la legge del Tennessee è particolarmente ampia. In passato, queste clausole erano solitamente ristrette e si concentravano su servizi specifici, come l’aborto.
Al contrario, la legge del Tennessee, secondo Valarie Blake, professoressa della University of Tennessee Winston College of Law, consente a qualsiasi professionista sanitario, in un’accezione molto ampia, di rifiutare l’assistenza basandosi sulle proprie convinzioni etiche o morali per qualsiasi tipo di servizio, senza praticamente alcuna limitazione, riporta il Time.
La legge, così come è scritta, include obiezioni che non riguardano solo le cure riproduttive, ma anche fattori come lo stato civile, l’obesità, la povertà, la dieta o lo stato vaccinale. L’unica eccezione prevista dalla legge riguarda i servizi imposti dalla legge federale, come l’Emergency Medical Treatment and Labor Act (Emtala), che richiede agli ospedali che ricevono fondi Medicare di fornire trattamenti stabilizzanti in situazioni di emergenza medica. Esperti di diritti riproduttivi hanno già criticato l’efficacia di tali eccezioni, citando numerosi reclami in Stati con divieti di aborto nei quali, a persone con complicazioni dovute alla gravidanza, sarebbe stata negata assistenza in violazione dell’Emtala.
Nuove sfide per l’assistenza sanitaria
La legge del Tennessee è stata sostenuta dall’Alliance Defending Freedom (Adf), un gruppo di difesa legale cristiano conservatore e antiaborto. Greg Chafuen, Senior Counsel di Adf, ha elogiato la firma della legge da parte del governatore del Tennessee Bill Lee, affermando che “assicura che i professionisti sanitari non siano costretti a partecipare a procedure che violano le loro convinzioni etiche, morali o religiose”.
Gli esperti ora temono che il “Medical Ethics Defense Act” renderà ancora più difficile l’accesso alle cure in un momento in cui il sistema sanitario è già sotto pressione. Israel Cook, consulente legislativo presso il Center for Reproductive Rights, ha evidenziato che il Tennessee ha già vietato l’aborto, ha subito chiusure di ospedali e si classifica tra gli stati con la più alta mortalità materna nel paese. Per Cook, la legge “sta semplicemente rendendo l’assistenza sanitaria irraggiungibile per così tante persone”, includendo cure abortive, prenatali e post-partum.
L’impatto a lungo termine di questa legge sulla salute pubblica e sull’accesso alle cure rimane una preoccupazione crescente.