Il partito laburista britannico ‘sfida’ i pensionati
- 01/08/2024
- Mondo
Con l’insediamento del nuovo governo laburista, la politica britannica sembra entrare in una fase di radicale trasformazione, mirata a riscrivere le regole del welfare e dell’urbanistica con un occhio attento alla distribuzione generazionale delle risorse. La cancellazione dei pagamenti universali per il riscaldamento invernale è solo l’inizio di una serie di misure che potrebbero segnare una rottura significativa con le politiche tradizionali, spesso considerate favorevoli agli elettori più anziani.
La fine dei pagamenti universali per il riscaldamento
La cancelliera Rachel Reeves, ha recentemente annunciato la fine dei pagamenti universali per il riscaldamento invernale, un beneficio che, finora, era stato concesso a tutti i pensionati indipendentemente dal loro reddito. Questa decisione, presentata come una misura necessaria per affrontare il presunto spendere “profondamente irresponsabile” del governo precedente, ha scatenato una reazione accesa da parte dei conservatori, che accusano il nuovo governo di agire con cinismo verso i più vulnerabili.
La decisione di eliminare questo beneficio, che aveva lo scopo di aiutare i pensionati con le bollette energetiche durante i mesi invernali, segna un cambio di rotta rispetto alla tradizione del welfare britannico, che ha storicamente cercato di proteggere i pensionati da misure di austerità. La mossa di Reeves non solo sfida la norma consolidata, ma potrebbe anche mettere in discussione la stabilità del supporto politico che i pensionati hanno tradizionalmente accordato ai partiti, in particolar modo ai conservatori.
La riforma del settore abitativo
Parallelamente, la vice primo ministro Angela Rayner ha delineato un piano ambizioso per affrontare la crisi abitativa del Regno Unito, proponendo la reintroduzione di obiettivi di costruzione imposti centralmente e l’apertura di terreni precedentemente protetti, i cosiddetti “terreni grigi”, a nuove costruzioni. Questo piano ha il potenziale di scontentare una parte della popolazione anziana, che spesso possiede proprietà e potrebbe vedere diminuire il valore dei propri immobili a causa dell’aumento dell’offerta abitativa.
La proposta di Rayner rappresenta un confronto diretto con le politiche dei governi precedenti, che si erano dimostrati riluttanti a intervenire nel mercato immobiliare per non alienare gli elettori più anziani già benestanti. Il governo laburista sembra ora disposto a sfidare questa consuetudine, nel tentativo di rispondere alla crescente domanda di abitazioni da parte delle generazioni più giovani.
Una nuova visione generazionale
Il cambiamento di orientamento politico del Labour non è solo una questione di bilancio e politiche economiche, ma rappresenta una vera e propria strategia per riequilibrare il contratto sociale tra le generazioni. Liz Emerson, direttrice della Intergenerational Foundation, accoglie con favore queste misure, vedendole come un’opportunità per correggere una situazione in cui le politiche di welfare hanno eccessivamente favoriti i pensionati a discapito dei giovani.
Il focus sui pensionati e il loro peso elettorale ha, storicamente, portato i partiti a evitare politiche che potessero sembrare punitive nei loro confronti. Tuttavia, l’attuale governo laburista sembra pronto a sfidare questo stato di cose, mirando a una distribuzione più equa delle risorse e a una maggiore attenzione alle esigenze delle generazioni più giovani.
La sfida a un elettorato anziano potente non è priva di rischi. I conservatori hanno accusato il governo di insensibilità e di aver preso una decisione che penalizza i più deboli, con critiche espresse anche da figure di spicco come l’ex ministro delle Pensioni Ros Altmann e il noto esperto di finanze personali Martin Lewis. Anche se il Labour ha guadagnato una solida maggioranza elettorale, la questione del welfare e delle politiche abitative potrebbe sollevare resistenze significative.
Con l’attuale crisi del costo della vita che colpisce tutte le fasce di età, c’è il rischio che la decisione di tagliare benefici possa essere vista negativamente da una parte dell’elettorato, anche se le nuove politiche potrebbero essere giustificate come necessarie per un riequilibrio generazionale.
Inoltre, il Labour non ha escluso ulteriori interventi fiscali, come aumenti delle tasse sulle eredità e sui guadagni di capitale, che potrebbero aumentare la pressione sugli anziani benestanti e ampliare la distanza tra le generazioni.
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