In Afghanistan più di un terzo dei bambini costretto al lavoro minorile
- 18/08/2023
- Mondo
Sono più di un terzo i bambini in Afghanistan costretti a lavorare per aiutare le proprie famiglie. Lo rileva Save the Children che ha realizzato un’indagine sulle famiglie in sei province afghane per denunciare i bisogni della popolazione, che sta affrontando un mix mortale di povertà, cambiamento climatico e fame da quando, due anni fa, i talebani hanno ripreso il controllo in Afghanistan.
Il 38,4% dei bambini, intervistati dalla Ong, lavora per mantenere la propria famiglia e il 12,5% delle famiglie riferisce che i propri figli migrano per lavoro. Gli attuali dati dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro hanno rilevato che 1 bambino su 10 in tutto l’Afghanistan è coinvolto nel lavoro minorile.
I Talebani celebrano il secondo anniversario del ritorno al potere
“La conquista di Kabul prova ancora una volta che nessuno può controllare la fiera nazione afghana e che a nessun invasore sarà permesso di minacciare l’indipendenza e la libertà del Paese”. Con questa dichiarazione i Talebani hanno celebrato il 15 agosto scorso il secondo anniversario del loro ritorno al potere in Afghanistan.
“Ora la sicurezza è garantita. Il territorio è controllato da un unico regime, vige un sistema islamico e tutto si applica nell’ottica della sharia”, continua la dichiarazione dell’Emirato islamico dell’Afghanistan, nome ufficiale del regime che sta schiacciando i diritti, in particolare quelli delle donne, provocato un peggioramento della situazione umanitari e un isolamento quasi totale del Paese.
In occasione dell’anniversario, le Nazioni Unite hanno ribadito la richiesta a “chi controlla il potere in Afghanistan di restituire ad ogni donna e bambina i diritti e la dignità che spettano loro“, secondo quanto dichiarato da un portavoce del segretario generale, Farhan Haq.
Scarsità di cibo e acqua
Tre quarti dei bambini intervistati (76,1%), hanno affermato di mangiare meno rispetto a un anno fa, poiché la peggiore siccità degli ultimi 30 anni nel Paese ha compromesso i raccolti, causato la morte del bestiame e ha aggravato la scarsità di cibo e acqua per i minori e le loro famiglie. La siccità, infatti, ha colpito il 58% delle famiglie intervistate da Save the Children.
I livelli di fame sono più alti nel nord dell’Afghanistan, dove le famiglie dipendono fortemente dall’agricoltura per sopravvivere. Qui, la siccità ha provocato fame acuta in una famiglia su tre (34,3%) nella provincia di Sar-e-Pul e una famiglia su cinque (20,7%) a Jawzjan.
Tagli ai finanziamenti internazionali
In Afghanistan, milioni di persone sono prive degli aiuti alimentari a causa dei tagli ai finanziamenti internazionali e questo dovrebbe essere un campanello d’allarme per la comunità internazionale affinché smetta di distogliere lo sguardo da questa situazione, denuncia l’Associazione.
“Speriamo che la comunità internazionale, che ha tagliato in modo significativo i fondi per gli aiuti alimentari, essenziali in tutto l’Afghanistan, ripenserà a questo approccio isolazionista, ricorderà i milioni di bambini innocenti le cui vite sono in pericolo e smetterà di punire loro per decisioni con cui non hanno avuto nulla a che fare” ha affermato Arshad Malik, Direttore di Save the Children in Afghanistan.
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