Europei di calcio 2024, boom della prostituzione in Germania
- 12/07/2024
- Mondo
Il mestiere più antico del mondo e lo sport (secondo alcuni) più bello del mondo. Un’accoppiata che non è forse la prima cosa che viene in mente pensando agli Europei di calcio, la cui conclusione dell’edizione 2024 è prevista domenica con la finale tra Inghilterra e Spagna, ma che pure sembra essere una realtà.
Pare infatti che in Germania oltre 100mila prostitute abbiano lavorato durante l’evento sportivo, 14mila venute appositamente. I dati sono del portale per servizi di escort tedesco Erobella, ma si uniscono a quanto previsto dalle stesse autorità delle città che hanno ospitato le partite, che già prima del fischio d’inizio parlavano di “un impatto significativo sui bordelli, in particolare sulla prostituzione alberghiera”.
Secondo la stampa tedesca, Francoforte, Stoccarda e Dortmund tra le altre si aspettavano un “onere pesante” per i bordelli locali.
Si trattava però di una presunzione logica, legata al fatto che grossi eventi, che richiamano molte persone, generalmente portano con sé anche una maggiore richiesta dei servizi delle sex workers. Aumentano infatti i potenziali ‘clienti’ che chiamano le escort per avere compagnia a cena o direttamente in stanza.
Prostituzione legale in Germania
Occorre ricordare che in Germania la prostituzione è legale, e normata, dal 2001, così come l’attività delle case d’appuntamenti. Il sex work è riconosciuto come una normale attività di lavoro, non più immorale, e le operatrici sono soggetti fiscali a tutti gli effetti, pagando le tasse e avendo accesso alle prestazioni sociali e all’assicurazione sanitaria.
La riforma eliminò il divieto di favoreggiamento della prostituzione e permise alle prostitute di ottenere un regolare contratto di lavoro, anche se la gran parte di loro opera in maniera autonoma. Hanno però l’obbligo di registrarsi, così come le case di appuntamenti in quanto imprese, senza bisogno di particolari autorizzazioni.
Ogni municipio può individuare zone nel suo territorio dove la prostituzione non è consentita. Ad esempio, a Berlino non esistono zone vietate, mentre a Monaco quasi tutto il centro lo è e altrove è proibita se esercitata per strada. La legge federale impone poi controlli sanitari obbligatori, la registrazione delle sex workers come tali, e alcuni Laender anche l’uso del preservativo, incluso quello orale.
L’obiettivo della riforma era quello di fornire anche alle lucciole tutele sanitarie, legali e assistenziali, e di arrivare a garantire una protezione dallo sfruttamento.
Sfruttatori e tratta di esseri umani
Il problema infatti è ampio: la maggior parte delle prostitute viene sfruttata da ‘protettori’ senza scrupoli e senza etica, o da centrali internazionali di traffico di esseri umani che in occasione di eventi di grosse dimensioni, ad esempio gli Europei, mettono su reti specifiche per far fronte – e lucrare – alle aumentate richieste. La maggior parte delle sex workers non a caso viene dall’Europa dell’Est. Alla base del fenomeno, di fatto, c’è la povertà.
Tuttavia non è facile contrastare il fenomeno. Già nel 2006 sempre in Germania per i Mondiali di Calcio erano attese 40mila lavoratrici del sesso e un aspetto che allora venne sottolineato dal Bundeskriminalamt, l’Fbi tedesca, come riportò il Corriere della Sera, fu proprio che “è difficile distinguere tra prostituzione legale e illegale”.
Nel 2019, in Germania c’erano circa 40mila lavoratrici del sesso legalmente registrate, ma moltissime non lo sono. Anche per questo la legge negli anni è stata criticata: lo stesso governo tedesco pubblicò nel 2007 un rapporto che svelava come solo un limitato numero di prostitute avesse poi concluso un regolare contratto di lavoro e che dunque le loro condizioni non erano cambiate di molto.
Ultimamente nel Paese si è parlato perciò di tornare a vietare la prostituzione, ed eventi come gli Europei potrebbero ridare fiato al dibattito.
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