Violenza sessuale infantile: un’analisi globale del fenomeno
- 12/05/2025
- Mondo
La violenza sessuale contro i bambini è una delle più gravi violazioni dei diritti umani e rappresenta un’emergenza sanitaria su scala mondiale. Uno studio pubblicato su The Lancet ha fornito una panoramica approfondita della diffusione del fenomeno, stimando che nel 2023 circa il 18,9% delle donne e il 14,8% degli uomini hanno subito violenza sessuale prima dei 18 anni.
Questa indagine, condotta su 204 Paesi, è la più esaustiva mai realizzata sul tema e fornisce dati essenziali per comprendere la portata del problema e progettare strategie di prevenzione efficaci.
La dimensione del fenomeno della violenza sessuale infantile
Misurare la violenza sessuale infantile è estremamente complesso, soprattutto per via della sottostima causata dalla mancata denuncia e dalla variabilità nei metodi di raccolta dati.
Per questo motivo, i ricercatori dell’Institute for Health Metrics and Evaluation (Ihme) della University of Washington School of Medicine hanno adottato un sofisticato processo di regressione gaussiana spaziotemporale per stimare la frequenza del fenomeno tra diverse popolazioni, eliminando l’influenza delle differenze nelle fasce d’età, su scala mondiale, e per un arco temporale che va dal 1990 al 2023.
Si tratta di un metodo statistico avanzato usato per stimare dati quando ci sono lacune nelle informazioni disponibili. Questo sistema aiuta a stimare la violenza sessuale in regioni del mondo differenti e in anni differenti, utilizzando dati provenienti da diverse fonti e armonizzandoli. Le informazioni sono state raccolte da banche dati globali, tra cui:
- Global Health Data Exchange
- Who Global Database on the Prevalence of Violence against Women
- Un Women Global Database on Violence against Women
L’indagine ha escluso registri amministrativi e dati giudiziari, considerati incompleti e soggetti a elevata sotto-denuncia.
I risultati: la violenza sessuale sui minori nel mondo
L’indagine ha rivelato che la prevalenza della violenza sessuale infantile è rimasta relativamente stabile dal 1990, con variazioni significative a livello regionale e nazionale. Nel 2023, le regioni con i tassi di violenza più elevati sono stati:
- Asia meridionale (26,8%), con picchi in India (30,8%) e nelle Isole Salomone (42,6%) per le donne.
- Africa subsahariana (18,6%), con il valore più alto registrato in Costa d’Avorio (28,3%) per gli uomini.
Al contrario, le stime più basse si registrano:
- Per le donne, a Montenegro (6,9%) e in Vietnam (7,1%).
- Per gli uomini, in Mongolia (4,2%) e in Georgia (7,1%).
L’età della prima esperienza di violenza
Uno degli aspetti più preoccupanti riguarda l’età in cui avvengono le prime esperienze di violenza sessuale. Secondo i dati raccolti da Dhs (Demographic and Health Surveys) e Vacs (Violence Against Children and Youth Surveys) il 67,3% delle donne e 71,9% degli uomini vittime di abusi hanno subito violenza per la prima volta prima dei 18 anni. Il 14,2% degli uomini e il 7,7% delle donne hanno subito violenza prima dei 12 anni.
La propensione alla denuncia tra gli uomini è significativamente più bassa rispetto alle donne. Questi dati evidenziano la necessità di interventi mirati nelle fasi iniziali della vita, quando il rischio di esposizione alla violenza è più alto.
Impatti sulla salute e sulla società
Gli esperti hanno confermato che la violenza sessuale infantile ha conseguenze devastanti sul benessere psico-fisico delle vittime, tra cui:
- Disturbi psichiatrici: depressione, ansia, disturbo post-traumatico da stress.
- Abuso di sostanze: aumento del rischio di dipendenza da droghe e alcol.
- Malattie croniche: asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva.
- Impatto sociale: difficoltà nel completamento degli studi, problemi occupazionali e maggiore probabilità di perpetuare cicli di violenza.
Oltre a influenzare le vite individuali, la violenza sessuale infantile ha un impatto economico e sociale significativo, compromettendo la sicurezza e il benessere collettivo.
Strategie per il futuro
Per affrontare questa emergenza globale, i ricercatori propongono alcune misure fondamentali:
- Miglioramento delle leggi per proteggere i minori e punire i colpevoli.
- Educazione nelle scuole per insegnare ai giovani l’importanza del consenso e della prevenzione della violenza.
- Supporto psicologico alle vittime, con servizi sanitari accessibili e programmi di recupero.
- Rafforzamento della raccolta dati, specialmente nei Paesi senza informazioni disponibili, per monitorare i progressi e adattare le strategie di intervento. Ad esempio, la regione del Nord Africa e del Medio Oriente è particolarmente carente di dati, con zero studi disponibili per gli uomini e solo cinque studi per le donne.
- Promozione di interventi mirati nelle fasi iniziali della vita per ridurre il rischio di esposizione alla violenza.
Un passo importante verso la cooperazione internazionale è stato compiuto a Bogotà nel 2024, con la prima Global Ministerial Conference on Ending Violence Against Children, un evento che ha riunito leader globali per discutere strategie concrete per porre fine alla violenza contro i bambini e che ha sottolineato la necessità di collaborazione tra le diverse parti del mondo, per affrontare la crisi.
La violenza sessuale sui minori è una crisi globale a tutti gli effetti che richiede interventi concreti. Questo studio ha fornito dati preziosi per guidare le politiche future, ma la responsabilità delle società e delle istituzioni è quella di agire attivamente per prevenire gli abusi e offrire sostegno alle vittime. Proteggere i bambini significa costruire un mondo migliore e sicuro per le generazioni future.