Castrazione chirurgica, arriva l’ok al disegno di legge in Louisiana. E in Italia?
- 10/06/2024
- Mondo
La castrazione chirurgica in Louisiana potrebbe diventare presto realtà. Lo Stato americano ha approvato un disegno di legge che permetterebbe ai giudici di condannare con tale procedimento una persona giudicata colpevole di un crimine sessuale aggravato contro un bambino di età inferiore ai 13 anni, oltre la pena detentiva.
La castrazione: chirurgica e chimica
Con il termine “castrazione chirurgica” si fa riferimento a un tipo di intervento che comporta la rimozione delle gonadi (testicoli negli uomini e ovaie nelle donne), rendendo l’individuo irreversibilmente sterile. Questo intervento viene eseguito per vari motivi, tra cui il trattamento di determinate malattie come i tumori, ad esempio. Si differenzia dalla “castrazione chimica” perché quest’ultima corrisponde al processo di inibizione dell’attività delle gonadi attraverso l’uso di farmaci che portano alla riduzione della pulsione e funzionalità sessuale. Più diffusa della “chirurgica”, quella “chimica” è spesso utilizzata come misura temporanea preventiva per soggetti che hanno commesso reati sessuali.
In sintesi, la differenza principale tra le due risiede nel fatto che la prima comporta un intervento chirurgico per rimuovere fisicamente le gonadi, rendendo l’individuo permanentemente sterile, mentre la seconda utilizza farmaci per inibire temporaneamente l’attività delle gonadi, con effetti che possono essere anche reversibili.
Dov’è legale la castrazione
La castrazione chimica è legale in diversi paesi europei, tra cui Germania, Francia, Belgio, Svezia, Finlandia, Norvegia, Danimarca, Estonia, Lituania, Polonia, Ungheria e Islanda. Questa procedura viene effettuata con il consenso dell’interessato, dopo che egli abbia ricevuto dettagliate informazioni su rischi e complicanze. In Polonia, questa pratica risulta essere obbligatoria nei casi in cui lo stupro riguardi un minore o un parente stretto.
Quella chirurgica, invece, è stata effettuata in anni recenti solo in Repubblica Ceca e Germania. In entrambi i paesi, l’operazione avverrebbe con il consenso della persona condannata almeno a 25 anni e dopo un esame del caso da parte di un gruppo di esperti. Tuttavia, il Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura ha invitato sia la Germania che la Repubblica Ceca a interrompere la pratica, considerandola “una tecnica mutilante e irreversibile che non può essere applicata come una cura medica per coloro che sono stati condannati per crimini sessuali”.
Negli Stati Uniti, invece, in Louisiana il disegno di legge è in attesa dell’ok definitivo del governatore il cui provvedimento passerà nelle mani del conservatore Jeff Landry, che deciderà se firmarlo o porre il veto. Attualmente in Louisiana ci sono 2.224 persone incarcerate per crimini sessuali contro bambini di età inferiore ai 13 anni. Tuttavia, se il disegno di legge diventerà legge, potrà essere applicato solo a coloro che hanno commesso un reato a partire dal primo agosto di quest’anno.
E in Italia?
Il nostro ordinamento non prevede questa misura a danno di pedofili o stupratori. Diversi partiti politici, quali la Lega di Matteo Salvini, ad esempio, ha proposto di “tutelare in ogni modo le donne e le nostre Forze dell’Ordine. La Lega sostiene questi principi da sempre. Proprio per questo, abbiamo depositato una serie di emendamenti al ddl Sicurezza per introdurre la castrazione chimica per chi compie violenza sulle donne, e per prevedere la tutela legale per gli agenti delle forze di polizia, ed evitare loro di anticipare le spese per eventuali procedimenti derivati da azioni compiute in servizio”. Lo annunciato il partito in una nota alla fine di maggio. “Tolleranza zero per chi compie stupri e sostegno pieno per chi tutela la nostra sicurezza”, ha concluso il partito di Matteo Salvini.
Il ddl sicurezza promosso dalla maggioranza, si compone di tre titoli principali:
• Riforma del diritto d’asilo e della cittadinanza che prevede l’abolizione della protezione umanitaria (prevista dal Testo unico sull’immigrazione). Al suo posto, il decreto introduce una serie di permessi speciali (per protezione sociale, per ragioni di salute, per calamità naturale nel paese d’origine), della durata massima di un anno. Il decreto aumenta il tempo massimo nel quale gli stranieri possono essere “trattenuti” nei Centri di permanenza per il rimpatrio (CPR) da 90 a 180 giorni.
• Sicurezza pubblica, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata. Questa voce introdurrebbe forme che rafforzano i dispositivi a garanzia della sicurezza pubblica, implementando le misure del divieto di ingresso nei pubblici esercizi e nei locali di pubblico trattenimento o nelle loro adiacenze, nonché le misure di contrasto al fenomeno dello spaccio di stupefacenti attraverso siti web.
• Amministrazione e gestione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia: Questa sezione prevede la riorganizzazione dell’agenzia che si occupa della gestione dei beni confiscati dalla mafia.
Il decreto è stato oggetto di molte discussioni e critiche. Ad essere presi di mira sono i numerosi emendamenti che secondo molti politici sarebbero incostituzionali: tra questi, la castrazione chimica per l’appunto. Su questo punto, chi ha respinto gli emendamenti, ha portato a sostegno la teoria secondo la quale la castrazione chimica non annullerebbe le motivazioni culturali o psicologiche che conducono ad atti di violenza, anche a danno di minori.
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