Usa, candidata repubblicana dà fuoco con il lanciafiamme a libri LGBTQ+
- 27/03/2024
- Mondo
Valentina Gomez, candidata repubblicana del Missouri, si è filmata mentre incendia dei libri a tema LGBTQ+ con un lanciafiamme. Poi ha pubblicato il video su X con tanto di promessa agli elettori: “Questi libri provengono da una biblioteca pubblica del Missouri. Quando sarò in carica, bruceranno”, ha detto Gomez.
Come emerge dal video, sono almeno due i libri dati alle fiamme: “Queer: The Ultimate LGBTQ Guide for Teens” e “Naked: Not Your Average Sex Encyclopedia”.
Il social di Elon Musk ha poi limitato la visibilità del post, specificando che “potrebbe violare le regole di X contro la condotta incitante all’odio”. Una decisione dovuta nonostante l’attrazione della candidata repubblicana per la piattaforma.
In un video sul suo account Instagram, infatti, Gomez afferma di fidarsi di tre cose: “La Bibbia, X – grazie, Elon Musk – e il mio AR-15 (un fucile, ndr.).
La lotta contro il movimento LGBTQ+
Le fiamme di Valentina Gomez non sono il primo capitolo della saga. Anzi, ormai da anni i candidati conservatori prendono di mira i libri relativi alle persone LGBTQ+ e lottano per la rimozione dalle biblioteche pubbliche e scolastiche di questi testi.
Alla base, la convinzione che la diffusione di questi testi sia una forma di “indottrinamento” dannosa per i bambini. “Adescano, indottrinano e sessualizzano” i nostri bambini, ha detto la candidata repubblicana.
Evidenziando la sua appartenenza, Gomez ha aggiunto le parole d’ordine di Donald Trump che, verosimilmente, sfiderà Joe Biden nelle elezioni Usa 2024: “Maga. America First”. Maga è l’acronimo di “Make America Great Again”, lo spot che ha accompagnato la vittoriosa campagna elettorale del magnate americano nelle elezioni del 2016.
Secondo Pen America, ente che promuove la libertà di parola, i casi di censura negli Stati Usa stanno aumentando. Il rapporto “Banned in the USA: The Growing Movement to Censor Books in Schools” spiega che, il 41% dei titoli vietati tratta esplicitamente temi Lgbtq+ o prevede personaggi che si riconoscono come tali. Il 40%, poi, ha protagonisti afroamericani e il 21% affronta il fenomeno del razzismo nella storia dell’America.
Ma il fenomeno della cancel culture è ampio e tocca diversi ambiti. Tra i libri banditi ci sono numerosi classici, per i più “insospettabili”, come Peter Pan di J.M. Barrie che sarebbe razzista, Lolita di Vladimir Nabokov pedo-pornografico e perfino una versione a fumetti de Il Diario di Anna Frank dove nello sfondo di alcune tavole si vedono statue nude. Al bando anche “Il cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini perché “promuove l’Islam” e “simpatizza coi terroristi”.
Gli Stati con più ban
Le censure spesso sono promosse da organizzazioni o politici conservatrici vicini al partito repubblicano. Tra i cinquanta Stati americani, il report evidenzia che il maggior numero di censure le ha fatte il Texas con 801 titoli banditi, seguito dalla Florida con 566 e la Pennsylvania con 457.
Le conseguenze per chi “disobbedisce” possono essere piuttosto serie: i bibliotecari che continuino a conservare copie di tali libri nei loro scaffali o, peggio, a darle ai minori, in Oklahoma rischiano fino a 10 anni di carcere, in Arkansas 6, in Indiana, Missouri e North Dakota circa 2 anni di carcere e mediamente 15mila dollari di multa. Niente carcere, invece, in Tennessee ma multe salatissime fino a 100mila dollari.
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