Violenza contro le donne: per l’83% delle teenager italiane il problema è il contesto culturale
- 01/12/2023
- Giovani
La violenza di genere è una patologia sociale urgente e complessa che non può di certo essere inquadrata in una sola causa. Non vi è dubbio, d’altra parte, che tutti i casi abbiano delle analogie radicate nei contesti in cui l’individuo si forma (o non si forma).
Per approfondire questa tematica, Webboh Lab ha svolto una instant survey tra le giovanissime, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre. Hanno risposto al sondaggio 8.000 ragazze di età compresa tra i 12 e i 20 anni, con i seguenti risultati:
- l’83% delle giovanissime ragazze italiane ritiene che il motivo principale sia rappresentato dal contesto culturale in cui vivono quotidianamente;
- il 71% imputa alla cultura della dominanza dell’uomo e alla mentalità sessista la causa di violenza sulle donne;
- del tutto marginale, invece, la causa di natura comportamentale secondo le giovanissime ragazze: la violenza, per loro, non deriva da stati di stress o da problemi psicologici, ma da una società che ha normalizzato per troppo tempo la posizione e il potere sociale degli uomini, senza alcuna autocritica.
I 5 profili di uomini violenti
Webboh Lab, il primo Osservatorio Permanente sulla Gen Z in Italia, è andato oltre la ricerca delle cause. Dalla ricerca, infatti, è emerso che, nella percezione delle ragazze, esistono almeno 5 profili di uomo violento:
- i Self assolver (individuato dal 43% delle intervistate): coloro che hanno continue giustificazioni per comportamenti violenti, facendo leva sul contesto culturale cui sono abituati;
- i Medievali (19%): sono strettamente legati agli stereotipi di genere e alle ‘tradizionali’ gerarchie familiari;
- gli Amplifiers of Violence (17%): vivono l’aggressività come eco delle cattive notizie dei media sulla violenza del mondo che li circonda e l’impatto sulla società;
- gli Underpressured (12%): coloro che lottano contro lo stress personale e la pressione familiare sfogando la propria rabbia repressa sulle donne;
- i Deresponsabilizzati (9%): quei ragazzi che imputano la causa della violenza agli squilibri di genere esistenti nella società.
L’individuazione differenti profili di uomini violenti è fondamentale per agire con consapevolezza sul problema, andando oltre la dinamica, deresponsabilizzante, del capro espiatorio.
Di recente, il governo ha presentato il piano “Educare alle Relazioni”, da molti criticato perché ritenuto debole. Dalle interviste di Webboh Lab emerge invece una prospettiva interessante secondo cui non esistono soluzioni non valide, non esistono soluzioni definitive: ciascuna soluzione, sottolineano le 8.000 ragazze intervistate deve essere applicata in modo mirato rispetto ad ogni profilo comportamentale e rispetto al singolo soggetto.
Conclusioni
Con questa survey Webboh Lab ricorda quanto sia fondamentale riconoscere un ruolo sociale a queste generazioni.
Come ricordava il Direttore Scientifico di Webboh Lab, prof. Furio Camillo, ai nostri microfoni, i giovanissimi sono anche sfavoriti dalla demografia: sono troppo pochi e nessuno li sente. Occorre quanto prima invertire questa tendenza e mettere i giovanissimi al centro, trattando queste generazioni non solo come oggetto, ma soprattutto come soggetto del dibattito sociale.
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