400 milioni di bambini vittime di violenze domestiche, l’allarme dell’Unicef
- 11/06/2024
- Giovani
Circa 400 milioni di bambini sotto i 5 anni, corrispondenti al 60% di questa fascia d’età, subiscono regolarmente violenze fisiche o punizioni corporali a casa, secondo l’ultimo rapporto dell’Unicef in occasione della prima Giornata Internazionale del Gioco. Il rapporto rivela che su questi 400 milioni di bambini, ben 330 milioni sono vittime di punizioni fisiche.
Le stime sull’uso delle punizioni violente provengono da dati raccolti in cento Paesi tra il 2010 e il 2023, rappresentando oltre la metà della popolazione globale di bambini sotto i 5 anni. Analogamente, le opinioni riguardanti le punizioni corporali sono state esaminate in 93 Paesi tra il 2008 e il 2023, coinvolgendo circa la metà della popolazione femminile globale tra i 15 e i 49 anni. In aggiunta, le stime sull’assistenza e sui giocattoli derivano da dati provenienti da 85 Paesi tra il 2010 e il 2023, coprendo la maggioranza della popolazione globale di bambini di età compresa tra 2 e 4 anni e sotto i 5 anni.
L’impatto delle punizioni corporali
Le punizioni corporali e le aggressioni fisiche non solo minano lo sviluppo emotivo e psicologico dei bambini, ma possono avere conseguenze a lungo termine sulla loro salute mentale e fisica. I bambini esposti a tali pratiche sono più inclini a sviluppare problemi comportamentali, disturbi emotivi e difficoltà relazionali che possono persistere anche in età adulta.
“Quando un bambino subisce abusi fisici o verbali a casa, o viene privato dell’assistenza sociale ed emotiva dei propri cari, può sentire minato il proprio senso di autostima e lo sviluppo” ha dichiarato Catherine Russell, direttrice generale dell’Unicef.
L’onda del cambiamento sta travolgendo sempre più paesi che decidono di mettere fine alle punizioni corporali inflitte ai bambini in ambito domestico. Tuttavia, nonostante oltre la metà dei 66 paesi che hanno adottato questa proibizione lo abbia fatto negli ultimi 15 anni, ancora mezzo miliardo di bambini sotto i 5 anni rimane privo di una protezione legale adeguata.
I risultati evidenziano una triste realtà: persistono norme sociali dannose che giustificano metodi violenti nell’educazione dei figli. Più di una madre o caregiver su 4 ritiene che le punizioni fisiche siano indispensabili per una corretta crescita ed educazione dei bambini.
Questi dati sottolineano anche le disparità nell’assistenza e nell’accesso al gioco. Circa il 40% dei bambini tra i 2 e i 4 anni non riceve stimoli adeguati a casa, esponendoli a una trascuratezza emotiva che può avere conseguenze negative a lungo termine. Inoltre, 1 bambino su 10 non partecipa a attività fondamentali per il suo sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo, come la lettura o il disegno, con le persone che si occupano di lui.
Inoltre, i dati mostrano che 1 bambino su 5 tra i 2 e i 4 anni non ha opportunità di giocare con i suoi caregiver, mentre 1 su 8 sotto i 5 anni non dispone nemmeno di giochi o giocattoli a casa. Queste cifre evidenziano una carenza critica nell’ambiente di crescita dei bambini, richiedendo azioni immediate per garantire loro un futuro migliore.
Azioni necessarie per il cambiamento
Gli studi dimostrano che i programmi per genitori basati su prove di efficacia sono un vero toccasana: migliorano l’assistenza, riducono la violenza e il maltrattamento familiare e favoriscono una migliore salute mentale sia per i bambini che per i genitori. Questi programmi abbracciano il coaching su approcci positivi, la costruzione di relazioni solide tra genitori e figli e il supporto al gioco, alle punizioni non violente e alla comunicazione aperta.
Per garantire che ogni bambino cresca in un ambiente sicuro e amorevole, l’Unicef chiama i governi ad intensificare gli sforzi e gli investimenti in tre ambiti chiave:
- Protezione: imporre quadri giuridici e politici robusti che vietino e condannino senza mezzi termini ogni forma di violenza contro i bambini all’interno delle mura domestiche.
- Supporto genitoriale: espandere i programmi efficaci per i genitori che promuovono un approccio giocoso e positivo, fornendo strumenti concreti per prevenire la violenza familiare.
- Apprendimento gioioso: garantire un accesso più ampio a spazi dedicati all’apprendimento e al gioco per i bambini, che comprendano non solo gli asili e le scuole, ma anche parchi giochi sicuri e stimolanti.
“In occasione della prima Giornata Internazionale del Gioco, è tempo di unire le forze e impegnarsi con determinazione per porre fine alla violenza contro i bambini e promuovere un’assistenza positiva, educativa e divertente”, ha aggiunto Russell, sottolineando l’importanza di agire con urgenza e determinazione per garantire un futuro migliore per tutti i bambini.
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