Sexting, ricevere “nudi” indesiderati crea disturbi del sonno
- 02/05/2024
- Giovani
Sei al cellulare. Arriva un messaggio da uno sconosciuto su una piattaforma social e attira la tua attenzione. Ti ha mandato una foto. La curiosità ti porta ad aprire il contenuto. I suoi genitali sono in bella vista, ma tu non ne hai mai fatto richiesta. Chi utilizza app di messaggistica, di incontri o social network in generale sa a cosa si fa riferimento. Parliamo del sexting non consensuale. Una pratica ormai diffusa in tutti i Paesi e che ha visto un vero e proprio boom negli ultimi decenni con l’aumento delle possibilità di mettersi in contatto, ad esempio, con persone mai viste dal vivo.
Il fatto che non sia consensuale, in molti di questi stessi Paesi, infatti, rende questo comportamento punibile al pari di una molestia sessuale. Ma quali conseguenze emotive o sulla mente e sul corpo può avere tale attività? Scopriamolo insieme.
Sexting, quando non è consensuale?
Ricevere foto di nudi indesiderati può alterare il sonno. Lo ha dimostrato una ricerca condotta dal Canadian Study of Adolescent Health Behaviors dell’Università di Toronto. Il ‘Sexting’ è l’invio e la ricezione di immagini o video di nudo o parzialmente nudo. Nonostante faccia parte del modo di vivere le relazioni contemporanee, può avere effetti negativi. Ciò è particolarmente vero quando si ricevono messaggi sessuali non consensuali. Lo scopo dello studio è stato quello di determinare l’associazione tra la ricezione di rapporti sessuali non consensuali e la durata media del sonno. Vediamo cosa è emerso.
Lo studio
Lo studio ha analizzato un campione composto da 906 adolescenti e ha somministrato loro un sondaggio per valutare l’associazione tra la ricezione di messaggi sessuali non consensuali (immagini o video) ricevuti entro i 12 mesi precedenti il questionario e la durata del sonno delle ultime due settimane.
Ciò che è emerso è che le ragazze e le giovani donne che avevano ricevuto questo tipo di contenuti, rispetto a chi non ne aveva ricevuti nell’ultimo anno, aveva maggiori probabilità di soffrire di insonnia. Nello specifico, riporta lo studio, pare dormissero meno di 5 ore rispetto a al secondo gruppo che riusciva a raggiungere una media di 8 ore a notte. Per gli uomini, invece, questo tipo di disturbo del sonno non si è verificato in modo statisticamente valutabile e differente tra chi aveva ricevuto nudi non consensuali e chi, invece, no.
I risultati sottolineano che la ricezione di immagini e video di sesso non consensuali può avere un impatto negativo sul sonno tra le ragazze e le donne. Secondo i ricercator “può essere contestualizzato dalle risposte traumatiche vissute a causa della violenza sessuale di genere. Gli operatori sanitari e della salute mentale dovrebbero essere informati di questa associazione per fornire assistenza efficace alle ragazze e alle donne”.
Sexting, la dimensione di un fenomeno
Il fenomeno del Sexting si è diffuso ampiamente tra i giovani che ritengono “normale” inviare proprie foto o video e riceverne. Quando la diffusione o ricezione di questo materiale, però, non è consensuale, si aprono degli scenari diversi da un punto di vista di consapevolezza, ripercussioni emotive e legali subite.
Ad accendere i riflettori sul problema, anche in Italia, è un report Save The Children che negli scorsi mesi aveva inserito la questione nell’ampio spettro della violenza di genere “onlife”. Questo termine, infatti, denota l’impossibilità di separare l’ambiente digitale da quello analogico, per le giovani generazioni. Il risultato è che ci si ritrova a vivere costantemente connessi e assumersi dei rischi dei quali ci si rende conto solo dopo delle conseguenze che apportano.
Per la maggioranza dei ragazzi e delle ragazze interpellati dallo studio Save The Children, il 54% di chi invia foto intime accetta sempre i rischi che corre, compreso quello che le foto possano essere condivise con altri. Per il 27% non c’è niente di male a chiedere foto intime alla persona con cui si ha una relazione intima anche più volte al giorno, mentre per il 34% se qualcuno/a ti manda foto intime che non hai richiesto, è segno che gli/le piaci. Anche se non esiste ancora una definizione univoca di violenza digitale di genere, il fenomeno esiste, è variegato e plurale. Tra le sue forme ha quella della molestia digitale, cioè qualsiasi sessualizzazione non richiesta della persona che si trova a ricevere commenti o contenuti indesiderati online (ad es. attraverso commenti nei post o nelle stories o immagini e video non consensuali).
Lo studio sugli adolescenti e i disturbi del sonno, così come quello di Save The Children, in particolare, se da un lato dimostrano che la formazione e informazione avvenuta in diversi contesti formali e informali sui rischi della condivisione delle proprie immagini online abbia avuto l’effetto di radicare tale consapevolezza, dall’altro induce a ritenere che la consapevolezza dei rischi non sia comunque sufficiente a condannare la pratica.
- Europa Giovane6
- Famiglia221
- Fertilità154
- Giovani246
- Mondo201
- Podcast5
- Popolazione479
- Talk | 13 dicembre 20239
- Talk | La 'cura' delle persone5
- Trend96
- Video27
- Welfare234