Quando il piacere si nasconde dietro lo schermo, il disagio sessuale dei giovani italiani
- 15/11/2024
- Giovani
Il panorama sessuale dei giovani italiani si sta configurando in modo preoccupante, con un mix di isolamento, disinformazione e una crescente dipendenza dalle soluzioni virtuali. Secondo i dati rivelati dalla Società Italiana di Andrologia (SIA), quasi il 50% dei ragazzi non è soddisfatto della propria vita sessuale, e un importante 30,1% ammette di fare uso quotidiano di chat erotiche o siti pornografici. Questi numeri, resi noti in occasione della prima Giornata Nazionale per la Salute dell’Uomo, non solo fotografano un malessere diffuso, ma raccontano una generazione che affronta il tema della sessualità in solitudine, spesso rifugiandosi nelle informazioni online anziché confrontarsi con professionisti.
Lo studio svela che la maggior parte dei giovani (73,4%) non ha mai fatto una visita da un andrologo, preferendo consultare “dottor Google” per risolvere eventuali problematiche sessuali. Ma la ricerca evidenzia un altro dato sconfortante: solo il 30% dei ragazzi affronta prontamente i problemi sessuali, mentre circa il 15% continua a cercare risposte nel mare magnum del web. Una situazione che ha radici profonde nella scarsa educazione sessuale e nella disinformazione sulla prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Il risultato? Solo il 33% dei giovani maschi utilizza sempre il profilattico, e la maggior parte si affida a internet per raccogliere informazioni sulle MST, un fenomeno che contribuisce all’aumento di casi di infezioni come l’HPV, con implicazioni dirette anche sulla fertilità maschile.
La disinformazione sta lentamente ma inesorabilmente deteriorando la salute sessuale dei giovani, tanto che la fertilità maschile risulta compromessa rispetto ai coetanei degli anni ’90. Tommaso Cai, segretario della SIA, lancia un allarme: “Diventa imperativo riaprire il capitolo dell’educazione sessuale nei giovani maschi”, affinché possano avere gli strumenti giusti per tutelarsi e affrontare i problemi di salute sessuale con consapevolezza.
La disfunzione erettile tra i giovani
Non solo i giovani italiani sono più inclini a rifugiarsi nel virtuale per soddisfare i propri desideri, ma la loro salute sessuale sta anche subendo un lento declino, con problematiche sempre più diffuse come la disfunzione erettile. La SIA ha evidenziato che circa 3 milioni di uomini in Italia soffrono di disturbi legati all’erezione, una percentuale che sta crescendo a vista d’occhio. Tra i 40 e i 70 anni, uno su due presenta difficoltà di erezione lievi o gravi, un dato che fa riflettere sulla scarsa attenzione al tema della prevenzione e delle cure. La causa principale di questo aumento è la carenza di informazioni adeguate, che si traduce in una scarsa consapevolezza della problematica e in una prevenzione inefficace.
Nonostante la crescente diffusione della disfunzione erettile, molti uomini, anche giovani, preferiscono ignorare i sintomi piuttosto che affrontarli. Questo è dovuto anche al persistente stigma sociale che avvolge le problematiche sessuali, con molti giovani che non parlano con il medico né con i genitori dei disturbi che potrebbero riscontrare. Alessandro Palmieri, presidente della SIA, sottolinea come “un fattore determinante per la salute maschile sia la prevenzione”, un concetto che, purtroppo, sembra essere trascurato dalla maggior parte dei ragazzi. Eppure, la disfunzione erettile non è solo un problema legato all’età, ma può interessare anche i giovani, con circa il 30-40% degli adolescenti tra i 16 e i 18 anni che presenta una patologia andrologica.
Il ruolo della prevenzione e dell’informazione nella salute sessuale maschile
La sfida, dunque, non è solo medica ma anche educativa. La SIA ha avviato una campagna di sensibilizzazione per avvicinare i giovani alla prevenzione andrologica, con un focus particolare sulla fascia di età tra i 16 e i 35 anni. Questa iniziativa è supportata da partner istituzionali come l’Esercito Italiano, la Croce Rossa e il Corpo delle Infermiere Volontarie, con l’obiettivo di incentivare i giovani ad affrontare con maggiore serietà la propria salute sessuale.
Ma è evidente che non basta. La cultura del “tabù” attorno alla sessualità maschile, unita alla costante ricerca di soluzioni facili e veloci tramite internet, sta creando una generazione che affronta i problemi sessuali in modo superficiale, perdendo così importanti occasioni di cura e prevenzione.
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