“Molti genitori non comprano i libri ai figli”, la denuncia dell’ideatore della “Libreria d’Asporto”
- 21/02/2024
- Giovani
Negli ultimi anni, quando si parla di giovani si parla sempre più spesso della disaffezione allo studio, ai libri, alla lettura. Ma è sempre così?
“Sicuramente il legame tra cultura e giovani sta diminuendo. Vari interessi deviano l’attenzione dei giovanissimi e gli stessi genitori dovrebbero dare un esempio ai propri figli e incentivare la cultura”, dichiara a Demografica Salvatore Lanno, autore che da un paio d’anno porta la lettura in giro tra i paesi italiani con la sua originale “Libreria d’Asporto”.
In che fasce di età divideresti il pubblico giovane in base ai loro comportamenti?
“La fascia di età più curiosa sicuramente è quella tra i 5 e 10 anni. Un’età dove si ha voglia di scoprire nuovi mondi, ed è quella che preferisco. Altra fascia intermedia è quella tra gli 11 e i 18 anni: quei giovani inseriti ancora nel contesto scolastico obbligatorio e invitati a iniziative didattiche quali ricerche o approfondimenti, che grazie all’ausilio di filmati/video e testi anche non scolastici rimangono presenti nel mondo culturale (anche non scolastico).
Una terza fascia è quella che va dai 19 anni in su, quando i giovani proseguono i loro studi universitari mirando solo ad una cultura e ad un interesse settoriale: sono pochi a quell’età che trovano il tempo di leggere un libro”.
Trovi interesse alla lettura da parte dei giovani?
“Come accennavo prima, purtroppo i giovani sono “distratti” da realtà che per certi versi sono più divertenti. Ormai molti giovani passano gran parte del loro tempo libero sui giochi online o sui social. Solo una minima parte di loro sono attratti dalla lettura e dall’emozione che un libro può donarti”.
Qual è il genere da cui sono più attratti?
“Nella mia esperienza da “libraio d’asporto”, la risponda a questa domanda dipende dal pubblico. Siccome quelli più attratti dai libri sono proprio i più piccoli, il genere che va per la maggiore nella mia esperienza da “libraio d’asporto” è proprio quello del racconto, dove il piccolo lettore va alla ricerca di personaggi da conoscere e storie vere da condividere”.
Come si comportano i genitori quando si avvicinano ai tuoi libri?
“Ho incontrato migliaia di genitori che si avvicinano ai miei libri e alla mia libreria. Posso individuare essenzialmente tre tipi di comportamenti:
- alcuni acquistano il libro senza chiedere nulla al bambino perché credono nel messaggio educativo che quel libro contiene;
- altri acquistano solo se il bambino è attratto da un libro in particolare;
- quelli che non lo comprano anche se il bambino è molto attratto e interessato.
E qui arriva la nota più dolente. “Purtroppo – spiega Salvatore Lanno – l’ultima casistica è quella più vista: pensano che l’acquisto di un libro sia sprecato, preferendolo a un accessorio o giocattolo che poi verrà sistematicamente accantonato dopo qualche ora”.
Perché è importante non leggere solo a scuola?
“La lettura fuori dalla scuola ti aiuta a conoscere posti diversi, culture e pensieri di autori e paesi lontani. Acquisisci un’apertura mentale e variegata che ti permette di interagire con diverse dinamiche proposte. Ma sicuramente ti aiuta anche ad affrontare alcune fasi della vita: in un libro trovi risposte che non pensavi ci fossero”, conclude Salvatore.
Quanti leggono in Italia?
Secondo il report “Produzione e lettura di libri In Italia” dell’Istat, nel 2022:
- il 39,3% della popolazione di 6 anni e più ha letto almeno un libro nell’ultimo anno per motivi non strettamente scolastici o professionali. Questa quota è in diminuzione rispetto al 40,8% del 2021;
- tra i lettori, il 69,8% legge solo libri cartacei, il 12,4% solo e-book o libri on line, lo 0,5% ascolta solo audiolibri;
- la fascia di età in cui si legge di più è quella dei 15-34 anni, con il 45,9% di lettori, seguita da quella dei 35-44 anni, con il 43,9%;
- le donne leggono più degli uomini (44,4% contro 34,1%) e il divario è maggiore tra i giovani (22,8% di differenza tra le donne e gli uomini di 15-34 anni).
Accogliendo la suggestione di Salvatore Lanno, si evidenzia la necessità di promuovere quel tipo di lettura che non sia settoriale, ma che punti a riscoprire il piacere della lettura stessa. La sfida per far tornare la lettura tra le abitudini degli italiani è quindi intenderla in maniera più “classica” in una società che predilige sempre di più la tecnica.
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